Una delle più pervasive trasformazioni che hanno investito la società italiana a partire dal secondo dopoguerra è relativa al superamento di quei bisogni primari intorno ai quali si era strutturato sino ad allora il sistema produttivo nazionale. Infatti, si assiste a una progressiva inversione di tendenza, che sposta l’attenzione dai semplici beni al consumo di servizi. Una delle più evidenti manifestazioni di questa trasformazione sta nel costante ampliamento della domanda di consumi culturali, il cui soddisfacimento, nelle varie forme in cui essi si manifestano, rappresenta una nuova e importante risorsa economica, oltre che un potenziale strumento di progresso sociale. Questo processo generale è stato affiancato da una riformulazione normativa dell’intera tipologia dei beni culturali, non più definibili come semplici beni di appartenenza in ragione del loro “valore in sé”, ma trattati quali bene di fruizione in base al loro “valore d’uso”. Conseguentemente agli impegni di tutela e conservazione che definivano precedentemente la politica di approccio al patrimonio culturale, si sono affiancati quelli legati all’utilizzo e al godimento del bene che, superando l’idea della singola eccezionalità monumentale, si sono realisticamente estesi la territorio, configurandosi come un sistema aperto in continuità con l’esperienza ambientale. Questa logica estensiva ha portato a nuove strategie di gestione e opportunità di progetto attraverso un “orientamento al servizio” che dal singolo monumento, museo, biblioteca si estende alla dimensione della connessione sistemica e territoriale.
Il Design per i beni culturali dei sistemi urbani: inquadramento e linee guida operative - Design for Cultural Heritage in Urban Systems-Overview & Operational Guidelines / Morone, Alfonso. - Vol 1 Città antica e Cultural Heritage / Ancient City and Cultural Heritage:(2016), pp. 226-239.
Il Design per i beni culturali dei sistemi urbani: inquadramento e linee guida operative - Design for Cultural Heritage in Urban Systems-Overview & Operational Guidelines
Alfonso Morone
2016
Abstract
Una delle più pervasive trasformazioni che hanno investito la società italiana a partire dal secondo dopoguerra è relativa al superamento di quei bisogni primari intorno ai quali si era strutturato sino ad allora il sistema produttivo nazionale. Infatti, si assiste a una progressiva inversione di tendenza, che sposta l’attenzione dai semplici beni al consumo di servizi. Una delle più evidenti manifestazioni di questa trasformazione sta nel costante ampliamento della domanda di consumi culturali, il cui soddisfacimento, nelle varie forme in cui essi si manifestano, rappresenta una nuova e importante risorsa economica, oltre che un potenziale strumento di progresso sociale. Questo processo generale è stato affiancato da una riformulazione normativa dell’intera tipologia dei beni culturali, non più definibili come semplici beni di appartenenza in ragione del loro “valore in sé”, ma trattati quali bene di fruizione in base al loro “valore d’uso”. Conseguentemente agli impegni di tutela e conservazione che definivano precedentemente la politica di approccio al patrimonio culturale, si sono affiancati quelli legati all’utilizzo e al godimento del bene che, superando l’idea della singola eccezionalità monumentale, si sono realisticamente estesi la territorio, configurandosi come un sistema aperto in continuità con l’esperienza ambientale. Questa logica estensiva ha portato a nuove strategie di gestione e opportunità di progetto attraverso un “orientamento al servizio” che dal singolo monumento, museo, biblioteca si estende alla dimensione della connessione sistemica e territoriale.I documenti in IRIS sono protetti da copyright e tutti i diritti sono riservati, salvo diversa indicazione.