E' noto il notevole impulso dato all'associazionismo cattolico a seguito delle innovative elaborazioni dottrinarie del Concilio Vaticano II, normativamente delineate nel c.j.c. del 1983. Tale settore rappresenta il campo semantico della libertà di organizzazione all'interno della Chiesa e la conseguente responsabilità dei fedeli nel loro impegno di cristianizzazione. Questo fenomeno, oltre gli interessanti rilievi di diritto canonico, investe anche molteplici profili civilistici per alcune di queste associazioni che hanno deciso di utilizzare gli schemi giuridici tipici del Terzo settore. Attualmente il dibattito giuridico-economico è centrato sulla necessità di riconoscere il ruolo essenziale dei soggetti dell’economia sociale, di adottare misure volte a semplificare il processo di costituzione e a garantirne il sostegno finanziario per sostenerne lo sviluppo. Ciò risiede nello specifico riconoscimento dell’apporto che l’economia sociale garantisce alle moderne società, ossia quello di sviluppare la qualità della dimensione sociale della sfera pubblica, tramite l’erogazione di servizi di pubblica utilità e il rafforzamento del tessuto fiduciario della comunità, consolidandone ad un tempo la dimensione economica. Una visuale prospettica particolarmente interessante è offerta dall'AGESCI, Associazione Guide e Scout Cattolici Italiani, capillarmente presente nel nostro territorio che, dopo essersi costituita come associazione di volontariato, con l'entrata in vigore della l. 383 del 2000 si è strutturata come a.p.s., associazione di promozione sociale. L'AGESCI è definibile come un ente non commerciale di tipo associativo che svolge attività senza fini di lucro, opera nel Terzo settore, offre prevalentemente servizi ai propri associati ed è dotata del carattere prevalente della mutualità. Rappresenta in modo emblematico un tipico esempio di realizzazione delle finalità della norma del 2000 la cui ratio si basa sul tentativo di ricomprendere, secondo una disciplina di favore, anche le organizzazioni che erano state escluse dalle norme precedenti, pur svolgendo attività di utilità sociale. Attualmente tutta la normativa è stata riorganizzata dalla legge del 2017 sul Codice del Terzo Settore, che ha coinvolto anche gli enti ecclesiastici.

Le associazioni ecclesiastiche tra diritto canonico, normativa civile e del Terzo Settore. Il caso dell'AGESCI / Carobene, Germana. - uno:(2018), pp. 195-204.

Le associazioni ecclesiastiche tra diritto canonico, normativa civile e del Terzo Settore. Il caso dell'AGESCI

GERMANA CAROBENE
2018

Abstract

E' noto il notevole impulso dato all'associazionismo cattolico a seguito delle innovative elaborazioni dottrinarie del Concilio Vaticano II, normativamente delineate nel c.j.c. del 1983. Tale settore rappresenta il campo semantico della libertà di organizzazione all'interno della Chiesa e la conseguente responsabilità dei fedeli nel loro impegno di cristianizzazione. Questo fenomeno, oltre gli interessanti rilievi di diritto canonico, investe anche molteplici profili civilistici per alcune di queste associazioni che hanno deciso di utilizzare gli schemi giuridici tipici del Terzo settore. Attualmente il dibattito giuridico-economico è centrato sulla necessità di riconoscere il ruolo essenziale dei soggetti dell’economia sociale, di adottare misure volte a semplificare il processo di costituzione e a garantirne il sostegno finanziario per sostenerne lo sviluppo. Ciò risiede nello specifico riconoscimento dell’apporto che l’economia sociale garantisce alle moderne società, ossia quello di sviluppare la qualità della dimensione sociale della sfera pubblica, tramite l’erogazione di servizi di pubblica utilità e il rafforzamento del tessuto fiduciario della comunità, consolidandone ad un tempo la dimensione economica. Una visuale prospettica particolarmente interessante è offerta dall'AGESCI, Associazione Guide e Scout Cattolici Italiani, capillarmente presente nel nostro territorio che, dopo essersi costituita come associazione di volontariato, con l'entrata in vigore della l. 383 del 2000 si è strutturata come a.p.s., associazione di promozione sociale. L'AGESCI è definibile come un ente non commerciale di tipo associativo che svolge attività senza fini di lucro, opera nel Terzo settore, offre prevalentemente servizi ai propri associati ed è dotata del carattere prevalente della mutualità. Rappresenta in modo emblematico un tipico esempio di realizzazione delle finalità della norma del 2000 la cui ratio si basa sul tentativo di ricomprendere, secondo una disciplina di favore, anche le organizzazioni che erano state escluse dalle norme precedenti, pur svolgendo attività di utilità sociale. Attualmente tutta la normativa è stata riorganizzata dalla legge del 2017 sul Codice del Terzo Settore, che ha coinvolto anche gli enti ecclesiastici.
2018
978-88-6611-744-5
Le associazioni ecclesiastiche tra diritto canonico, normativa civile e del Terzo Settore. Il caso dell'AGESCI / Carobene, Germana. - uno:(2018), pp. 195-204.
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