Nel capitolo si affronta il problema della compromissione dei professionisti con le mafie incentrando l'attenzione sulla criticità emersa nell'attività di ricerca della inidoneità da parte dell'ordinamento di garantire una efficiente ed efficace circolazione delle informazioni tra tutti gli organismi chiamati a prevenire, vigilare e sanzionare. Si tratta di una approccio del tutto nuovo. Le criticità emerse e le proposte formulate sono state condivise, come si racconta, con la Commissione parlamentare antimafia, con il Ministero di giustizia, con gli ordini professionali, con le università, con gli uffici giudiziari. La Commissione antimafia della XVII legislatura, che ha istituito su questo tema un Comitato, il VI, ha formulato una proposta di Codice delle professioni, per risolvere le numerose criticità emerse; ha inoltre sviluppato proposte con l'auspicio che potranno - come da prassi - essere considerate dalla Commissione antimafia della XVIII legislatura. Tra queste la necessità di modificare la normativa sulla pregiudiziale penale, il ruolo del Ministero di giustizia e quello degli ordini professionali, con particolare riferimento al procedimento disciplinare. Dal confronto con Ministero di giustizia è emersa la necessità di rivedere sia l'acquisizione delle informazioni (a oggi del tutto inefficiente) sia i poteri effettivamente esercitabili, in particolare quelli sanzionatori, allo stato fortemente limitati. Nel lavoro si riportano anche i risultati di una lunga collaborazione portata avanti con la Crui da cui è emerso l'importante ruolo che le università potranno vere in tema di formazione etica dei futuri professionisti. Anche il ruolo degli uffici giudiziari è stato indagato. Come si riporta nel mio lavoro, dall'analisi critica della normativa e delle prassi si è tratto spunto sulle nuove possibilità di riforma ma anche di applicazione degli strumenti a oggi disponibili.L'approccio giuridico, quindi, è stato concepito per fornire un contributo agli organismi tutti impegnati nel contrastare le mafie, con particolare riferimento al ruolo dei liberi professionisti, senza prescindere dall'analisi del quadro dei principi.
L'antimafia nel "sistema delle professioni". La circolazioni delle informazioni / D'Alfonso, Stefano. - 1:(2018), pp. 87-123.
L'antimafia nel "sistema delle professioni". La circolazioni delle informazioni.
Stefano D'Alfonso
2018
Abstract
Nel capitolo si affronta il problema della compromissione dei professionisti con le mafie incentrando l'attenzione sulla criticità emersa nell'attività di ricerca della inidoneità da parte dell'ordinamento di garantire una efficiente ed efficace circolazione delle informazioni tra tutti gli organismi chiamati a prevenire, vigilare e sanzionare. Si tratta di una approccio del tutto nuovo. Le criticità emerse e le proposte formulate sono state condivise, come si racconta, con la Commissione parlamentare antimafia, con il Ministero di giustizia, con gli ordini professionali, con le università, con gli uffici giudiziari. La Commissione antimafia della XVII legislatura, che ha istituito su questo tema un Comitato, il VI, ha formulato una proposta di Codice delle professioni, per risolvere le numerose criticità emerse; ha inoltre sviluppato proposte con l'auspicio che potranno - come da prassi - essere considerate dalla Commissione antimafia della XVIII legislatura. Tra queste la necessità di modificare la normativa sulla pregiudiziale penale, il ruolo del Ministero di giustizia e quello degli ordini professionali, con particolare riferimento al procedimento disciplinare. Dal confronto con Ministero di giustizia è emersa la necessità di rivedere sia l'acquisizione delle informazioni (a oggi del tutto inefficiente) sia i poteri effettivamente esercitabili, in particolare quelli sanzionatori, allo stato fortemente limitati. Nel lavoro si riportano anche i risultati di una lunga collaborazione portata avanti con la Crui da cui è emerso l'importante ruolo che le università potranno vere in tema di formazione etica dei futuri professionisti. Anche il ruolo degli uffici giudiziari è stato indagato. Come si riporta nel mio lavoro, dall'analisi critica della normativa e delle prassi si è tratto spunto sulle nuove possibilità di riforma ma anche di applicazione degli strumenti a oggi disponibili.L'approccio giuridico, quindi, è stato concepito per fornire un contributo agli organismi tutti impegnati nel contrastare le mafie, con particolare riferimento al ruolo dei liberi professionisti, senza prescindere dall'analisi del quadro dei principi.File | Dimensione | Formato | |
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