Nel corso del seminario si punterà l’attenzione sull’umanista ligure Jacopo Curlo, intellettuale pienamente inserito all’interno della viva corte aragonese di Napoli, e in particolare sulla sua Epitoma in quarto, quinto et sexto Comentario Strabonis, composta sulla base del testo della Geographia di Strabone. «Trasmessaci dal solo codice RYL F.3.2 della Biblioteca universitaria di Liverpool – dichiara Ludovica Sasso – l’opera si inserisce a pieno diritto nella fioritura che il genere lessicografico ebbe nell’Umanesimo, rientrando nel campo dei lessici compilati a partire da singoli autori o anche da singole opere dell’antichità greco-latina. Benché conoscesse il greco, avendolo appreso dall’amico e maestro Antonio Cassarino, Jacopo Curlo non si basò sul testo greco straboniano, almeno non nel momento di redazione del suo lessico, ma lavorò direttamente dalla traduzione latina compiuta da Guarino Veronese e completata intorno al 1456, circa due anni prima che il Curlo iniziasse a lavorare alla propria opera su commissione di Alfonso il Magnanimo». «Al di là dell’analisi strutturale e contenutistica del lessico e del rapporto rispetto alla traduzione guariniana di Strabone – continua la studiosa – l’opera del Curlo sembra inserirsi all’interno di un più ampio discorso politico e culturale, proprio del tempo di Alfonso a Napoli: il rinnovato interesse per gli studi geografici e la geografia in quanto scienza politica nell’Umanesimo napoletano fanno da scenografia alla redazione di un’opera di un umanista spesso rimasto nell’ombra rispetto a più noti intellettuali coevi, attivi a Napoli al tempo del Regno d’Aragona, nonostante la sua opera risulti programmatica rispetto ad un movimento culturale finalizzato alla creazione del consenso intorno alla figura del sovrano, ed ancor più alla fondazione di uno stato moderno, quale fu il Regno di Napoli sotto Alfonso».
Geografia e territorio nella Napoli del primo Quattrocento: Epitoma in Quarto, Quinto et Sexto Comentario Strabonis di Jacopo Curlo / Germano, Giuseppe. - (2018).
Geografia e territorio nella Napoli del primo Quattrocento: Epitoma in Quarto, Quinto et Sexto Comentario Strabonis di Jacopo Curlo
Germano, Giuseppe
2018
Abstract
Nel corso del seminario si punterà l’attenzione sull’umanista ligure Jacopo Curlo, intellettuale pienamente inserito all’interno della viva corte aragonese di Napoli, e in particolare sulla sua Epitoma in quarto, quinto et sexto Comentario Strabonis, composta sulla base del testo della Geographia di Strabone. «Trasmessaci dal solo codice RYL F.3.2 della Biblioteca universitaria di Liverpool – dichiara Ludovica Sasso – l’opera si inserisce a pieno diritto nella fioritura che il genere lessicografico ebbe nell’Umanesimo, rientrando nel campo dei lessici compilati a partire da singoli autori o anche da singole opere dell’antichità greco-latina. Benché conoscesse il greco, avendolo appreso dall’amico e maestro Antonio Cassarino, Jacopo Curlo non si basò sul testo greco straboniano, almeno non nel momento di redazione del suo lessico, ma lavorò direttamente dalla traduzione latina compiuta da Guarino Veronese e completata intorno al 1456, circa due anni prima che il Curlo iniziasse a lavorare alla propria opera su commissione di Alfonso il Magnanimo». «Al di là dell’analisi strutturale e contenutistica del lessico e del rapporto rispetto alla traduzione guariniana di Strabone – continua la studiosa – l’opera del Curlo sembra inserirsi all’interno di un più ampio discorso politico e culturale, proprio del tempo di Alfonso a Napoli: il rinnovato interesse per gli studi geografici e la geografia in quanto scienza politica nell’Umanesimo napoletano fanno da scenografia alla redazione di un’opera di un umanista spesso rimasto nell’ombra rispetto a più noti intellettuali coevi, attivi a Napoli al tempo del Regno d’Aragona, nonostante la sua opera risulti programmatica rispetto ad un movimento culturale finalizzato alla creazione del consenso intorno alla figura del sovrano, ed ancor più alla fondazione di uno stato moderno, quale fu il Regno di Napoli sotto Alfonso».File | Dimensione | Formato | |
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