Intorno ai concetti di paesaggio e, per estensione, di patrimonio culturale, è da tempo fiorita una ricca letteratura che, attraverso articolate argomentazioni ha messo in luce come i relativi “valori” risiedano nell’eterogeneità delle diverse configurazioni che esprimono condizioni di attrattività dipendenti da infiniti fattori compositivi. In termini di opportunità di sviluppo locale gli attributi di originalità e di rarità che simile patrimonio culturale incorpora, costituiscono una significativa precondizione che sembra aprire prospettive di interessante valorizzazione economica. Di conseguenza, l’attenzione per le risorse culturali, sia paesaggistiche, sia storiche, anima un fervore d’iniziative che coinvolge la compagine sociale nella ricerca di un consenso che sembrerebbe introdurre una nuova stagione nelle politiche di sviluppo locale, incentrata sulla piena consapevolezza della centralità che va riconosciuta al patrimonio culturale di contesto. Tale nuovo corso, tuttavia, presuppone un cambiamento culturale, richiede l’assunzione di ottiche innovative, impone approcci intensamente partecipativi. Essenzialmente perché le fonti capaci di generare l’innesco e la crescita di questi nuovi settori economici non sono fisiche, bensì intellettuali. Ed è in tale scenario che devono confrontarsi quelle iniziative di promozione, valorizzazione e comunicazione del patrimonio culturale che intendano sfruttare a pieno le opportunità che i nuovi sistemi di comunicazione offrono, accettando la sfida comunicativa posta dalle nuove logiche e dai nuovi linguaggi. Tecnologia e cultura, tecnologia e comunicazione possono quindi rappresentare binomi, non più antitetici, bensì in grado di far crescere l'economia, le imprese e l'occupazione.
Patrimonio culturale, paesaggio e comunicazione turistica. Evidenze dai territori / Foresta, La. - (2018), pp. 29-60.
Patrimonio culturale, paesaggio e comunicazione turistica. Evidenze dai territori
La Foresta
2018
Abstract
Intorno ai concetti di paesaggio e, per estensione, di patrimonio culturale, è da tempo fiorita una ricca letteratura che, attraverso articolate argomentazioni ha messo in luce come i relativi “valori” risiedano nell’eterogeneità delle diverse configurazioni che esprimono condizioni di attrattività dipendenti da infiniti fattori compositivi. In termini di opportunità di sviluppo locale gli attributi di originalità e di rarità che simile patrimonio culturale incorpora, costituiscono una significativa precondizione che sembra aprire prospettive di interessante valorizzazione economica. Di conseguenza, l’attenzione per le risorse culturali, sia paesaggistiche, sia storiche, anima un fervore d’iniziative che coinvolge la compagine sociale nella ricerca di un consenso che sembrerebbe introdurre una nuova stagione nelle politiche di sviluppo locale, incentrata sulla piena consapevolezza della centralità che va riconosciuta al patrimonio culturale di contesto. Tale nuovo corso, tuttavia, presuppone un cambiamento culturale, richiede l’assunzione di ottiche innovative, impone approcci intensamente partecipativi. Essenzialmente perché le fonti capaci di generare l’innesco e la crescita di questi nuovi settori economici non sono fisiche, bensì intellettuali. Ed è in tale scenario che devono confrontarsi quelle iniziative di promozione, valorizzazione e comunicazione del patrimonio culturale che intendano sfruttare a pieno le opportunità che i nuovi sistemi di comunicazione offrono, accettando la sfida comunicativa posta dalle nuove logiche e dai nuovi linguaggi. Tecnologia e cultura, tecnologia e comunicazione possono quindi rappresentare binomi, non più antitetici, bensì in grado di far crescere l'economia, le imprese e l'occupazione.File | Dimensione | Formato | |
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