«Utra animae facultas somno afficiatur, utrum vegetativa, ac sensitiva, an rationalis?». L’idea di Mens, Animus ed Anima nella Tractatio iuridica De Jure circa somnum et somnia di Christian Thoma-sius

Il lavoro analizza la concezione psicologica thomasiana, che fa da sfondo alla Tractatio iuridica de jure circa somnum et somnia, discussa nel marzo del 1687 presso l’Accademia lipsiense. L’opera è elaborata da Christian Thomasius al culmine dell’arco temporale che dagli inizi degli anni ʼ80 del XVII secolo supera il 1688, anno della pubblicazione delle Institutiones Jurisprudentiae Divinae, per chiudersi nel 1690, quando il filosofo è allontanato dall’Università di Lipsia. La Tractatio, che al pari della prima opera giusnaturalistica, le Institutiones Jurisprudentiae Divinae, si caratterizza per una chiara sintonia con il pensiero del maestro Samuel Pufendorf, non intende tanto elaborare una dottrina fisica o medica sul sonno e sul sogno, quanto «quid justum sit circa somnum, paulisper ostendere», per determinare se ed in che modo le azioni compiute nel sonno possano essere imputate all’uomo, vale a dire se il dormiens possa agire o meno in conformità con l’obbligazione morale.