Nonostante gli importanti dati di ripresa riguardanti l’economia italiana è difficile intravedere un deciso cambiamento di rotta negli andamenti delle grandezze macroeconomiche e nell’evoluzione della finanza pubblica. Il nostro Paese resta un osservato speciale, presentando ancora diverse fragilità e “debolezze strutturali”, che lo rendono particolarmente vulnerabile agli shock esterni. Suscitano inoltre delusione e, nel contempo, preoccupazione, vista la “perdita di chance” in cui si concretizzano, le riforme avviate e poi dimenticate dell’ultima legislatura. Esse, infatti, rischiano di tramutarsi – con la cessazione del Governo e la probabile indizione di nuove elezioni – in dannose controriforme, utili soltanto ad aggravare le molteplici disfunzioni ed iniquità del sistema italiano di finanza pubblica. In questo articolo è proposto un approfondimento su alcune delle disfunzioni e degli handicap che viziano il sistema italiano di finanza pubblica e che influiscono indirettamente, in modo negativo, sullo sviluppo dell’economia del Mezzogiorno. L’analisi effettuata ha evidenziato che la pressione fiscale complessiva (imposte dirette + indirette) è eccessivamente elevata e mal distribuita sul territorio. Ne risulta un sistema tributario sostanzialmente regressivo e, comunque, imperniato su una progressività sempre più “zoppicante”. Il sistema perequativo non sembra, tuttavia, adeguato a ridurre i divari esistenti nelle capacità di produzione del reddito e nella fornitura dei servizi pubblici. Alla luce di queste considerazioni, l’articolo propone un’analisi delle principali criticità del sistema italiano di finanza pubblica ed alcuni spunti per un ulteriore dibattito.
Le incertezze della ripresa, il Mezzogiorno e la finanza pubblica italiana. Tra questioni irrisolte e riforme incompiute / Villani, Salvatore. - 1:(2017), pp. 185-226.
Le incertezze della ripresa, il Mezzogiorno e la finanza pubblica italiana. Tra questioni irrisolte e riforme incompiute
Salvatore Villani
2017
Abstract
Nonostante gli importanti dati di ripresa riguardanti l’economia italiana è difficile intravedere un deciso cambiamento di rotta negli andamenti delle grandezze macroeconomiche e nell’evoluzione della finanza pubblica. Il nostro Paese resta un osservato speciale, presentando ancora diverse fragilità e “debolezze strutturali”, che lo rendono particolarmente vulnerabile agli shock esterni. Suscitano inoltre delusione e, nel contempo, preoccupazione, vista la “perdita di chance” in cui si concretizzano, le riforme avviate e poi dimenticate dell’ultima legislatura. Esse, infatti, rischiano di tramutarsi – con la cessazione del Governo e la probabile indizione di nuove elezioni – in dannose controriforme, utili soltanto ad aggravare le molteplici disfunzioni ed iniquità del sistema italiano di finanza pubblica. In questo articolo è proposto un approfondimento su alcune delle disfunzioni e degli handicap che viziano il sistema italiano di finanza pubblica e che influiscono indirettamente, in modo negativo, sullo sviluppo dell’economia del Mezzogiorno. L’analisi effettuata ha evidenziato che la pressione fiscale complessiva (imposte dirette + indirette) è eccessivamente elevata e mal distribuita sul territorio. Ne risulta un sistema tributario sostanzialmente regressivo e, comunque, imperniato su una progressività sempre più “zoppicante”. Il sistema perequativo non sembra, tuttavia, adeguato a ridurre i divari esistenti nelle capacità di produzione del reddito e nella fornitura dei servizi pubblici. Alla luce di queste considerazioni, l’articolo propone un’analisi delle principali criticità del sistema italiano di finanza pubblica ed alcuni spunti per un ulteriore dibattito.File | Dimensione | Formato | |
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