Secondo il modello della funzione autoregolatoria del bere problematico (Spada e Wells, 2009), le credenze meta-cognitive sono una specifica forma di aspettative circa gli effetti benefici dell’alcol sul funzionamento cognitivo ed emotivo (meta-credenze positive) o circa i danni e l’incontrollabilità del bere (meta-credenze negative). Queste meta-credenze predicono il consumo alcolico in adulti dipendenti e universitari binge drinkers (Clark et al., 2012). Scopo della ricerca è provare l’ipotesi che gli adolescenti a rischio alcolico evidenziano livelli maggiori di meta-credenze positive e negative sull’alcol e indagare il peso di alcune caratteristiche individuali e di contesto (coetanei e famiglia) nel predirne il consumo. Gli adolescenti hanno compilato la Positive Alcohol Metacognitions Scale e la Negative Alcohol Metacognitions Scale (Spada e Wells, 2008), l’AUDIT-C per il rischio alcolico, alcuni item inerenti fattori di rischio/protezione di tipo individuale, familiare e dei pari (Bonino et al., 2007). Gli adolescenti a rischio (25.4%) presentano maggiori meta-credenze positive, frequentano coetanei più propensi al consumo di alcolici, vivono con genitori che ne approvavano l’assunzione. Soltanto le ragazze non a rischio hanno maggiori meta-credenze negative e più fattori individuali di protezione. Le meta-credenze positive risultano il più forte predittore del consumo alcolico per entrambi i generi. Solo per le ragazze le meta-credenze negative intervengono come predittore negativo. Le meta-credenze positive, pertanto, si confermano anche in adolescenza un fattore di rischio del bere problematico. A differenza di quanto osservato in individui di età maggiore, sembra che in questa fase evolutiva le meta-credenze negative per le ragazze siano un fattore di protezione.

Credenze metacognitive e propensione al bere negli adolescenti / Benedetto, Loredana; Di Blasi, Daniela; Donsi', Lucia; Parola, Anna; Ingrassia, Massimo. - In: PSICOLOGIA DELLA SALUTE. - ISSN 1721-0321. - XXI:1(2018), pp. 38-62. [10.3280/PDS2018-001003]

Credenze metacognitive e propensione al bere negli adolescenti

Lucia Donsì
;
Anna Parola;
2018

Abstract

Secondo il modello della funzione autoregolatoria del bere problematico (Spada e Wells, 2009), le credenze meta-cognitive sono una specifica forma di aspettative circa gli effetti benefici dell’alcol sul funzionamento cognitivo ed emotivo (meta-credenze positive) o circa i danni e l’incontrollabilità del bere (meta-credenze negative). Queste meta-credenze predicono il consumo alcolico in adulti dipendenti e universitari binge drinkers (Clark et al., 2012). Scopo della ricerca è provare l’ipotesi che gli adolescenti a rischio alcolico evidenziano livelli maggiori di meta-credenze positive e negative sull’alcol e indagare il peso di alcune caratteristiche individuali e di contesto (coetanei e famiglia) nel predirne il consumo. Gli adolescenti hanno compilato la Positive Alcohol Metacognitions Scale e la Negative Alcohol Metacognitions Scale (Spada e Wells, 2008), l’AUDIT-C per il rischio alcolico, alcuni item inerenti fattori di rischio/protezione di tipo individuale, familiare e dei pari (Bonino et al., 2007). Gli adolescenti a rischio (25.4%) presentano maggiori meta-credenze positive, frequentano coetanei più propensi al consumo di alcolici, vivono con genitori che ne approvavano l’assunzione. Soltanto le ragazze non a rischio hanno maggiori meta-credenze negative e più fattori individuali di protezione. Le meta-credenze positive risultano il più forte predittore del consumo alcolico per entrambi i generi. Solo per le ragazze le meta-credenze negative intervengono come predittore negativo. Le meta-credenze positive, pertanto, si confermano anche in adolescenza un fattore di rischio del bere problematico. A differenza di quanto osservato in individui di età maggiore, sembra che in questa fase evolutiva le meta-credenze negative per le ragazze siano un fattore di protezione.
2018
Credenze metacognitive e propensione al bere negli adolescenti / Benedetto, Loredana; Di Blasi, Daniela; Donsi', Lucia; Parola, Anna; Ingrassia, Massimo. - In: PSICOLOGIA DELLA SALUTE. - ISSN 1721-0321. - XXI:1(2018), pp. 38-62. [10.3280/PDS2018-001003]
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