Tra i minori dei "Promessi sposi", depositari della matrice teatrale della poetica che presiede al romanzo, spicca una moltitudine di personaggi senza nome, tarocchi di anonimi incogniti, di sagome che si agitano in solchi minori del testo, quasi sospendendo i protocolli di documentalità del romanzo storico e le poetiche del realismo. A dispetto del loro statuto funzionale, essi si rivelano Arcani maggiori, punti di vista sconcertanti, ora feroci ora stralunati, sul nostro mondo. La rilevanza del minore nella costruzione di un heterocosmos eminentemente pluripersonale è esibita dallo stesso Manzoni non soltanto autore, ma anche curatore dell’edizione del 1840, che vede un drappello di illustratori assurgere a "coautori minori" mentre portano su un frontespizio affollato, all’insegna di un horror vacui figurativo, non soltanto i due protagonisti, ma anche ben tredici personaggi incastonati in una cornice, e pertanto visibilmente periferici, e tuttavia delle stesse dimensioni di Renzo e Lucia, con i quali intrattengono quindi, pur nella loro subordinazione strutturale, una qualche affinità ad altezza d’occhi.
Fuori registro. Esclusi, incogniti, innominati nel "mondo di invenzione" dei "Promessi Sposi" / DE CRISTOFARO, Francesco Paolo. - (2017), pp. 61-84.
Fuori registro. Esclusi, incogniti, innominati nel "mondo di invenzione" dei "Promessi Sposi"
Francesco de Cristofaro
2017
Abstract
Tra i minori dei "Promessi sposi", depositari della matrice teatrale della poetica che presiede al romanzo, spicca una moltitudine di personaggi senza nome, tarocchi di anonimi incogniti, di sagome che si agitano in solchi minori del testo, quasi sospendendo i protocolli di documentalità del romanzo storico e le poetiche del realismo. A dispetto del loro statuto funzionale, essi si rivelano Arcani maggiori, punti di vista sconcertanti, ora feroci ora stralunati, sul nostro mondo. La rilevanza del minore nella costruzione di un heterocosmos eminentemente pluripersonale è esibita dallo stesso Manzoni non soltanto autore, ma anche curatore dell’edizione del 1840, che vede un drappello di illustratori assurgere a "coautori minori" mentre portano su un frontespizio affollato, all’insegna di un horror vacui figurativo, non soltanto i due protagonisti, ma anche ben tredici personaggi incastonati in una cornice, e pertanto visibilmente periferici, e tuttavia delle stesse dimensioni di Renzo e Lucia, con i quali intrattengono quindi, pur nella loro subordinazione strutturale, una qualche affinità ad altezza d’occhi.File | Dimensione | Formato | |
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