Nella Baia di Napoli le aree archeologiche rappresentano un fattore di specificità non sempre adeguatamente valorizzato: uno degli aspetti più rilevanti riguarda la necessità di sottrarre queste aree dalla condizione di luoghi separati dalla città per ripristinarne un più ampio uso urbano. Non basta prendere in considerazione la singola area; è necessario lavorare sull’intera trama delle aree archeologiche, che può costituire una particolare e innovativa infrastruttura di connessione, tra parti della Baia di Napoli oggi separate. Volendo ancora usare un termine legato alla infrastruttura che assume l’archeologia nella Baia, la trama può costituire una spina dorsale, che si costruisce attraverso un lavoro analitico sulle tracce, una ricerca di connessioni condotta sul campo. In questa ottica, il progetto urbano può essere interpretato come costruzione di continuità urbane anche parziali, in grado di mettere a sistema i frammenti archeologici appartenenti a diversi tempi del territorio e di relazionarli ad altri luoghi ed emergenze urbane. I frammenti archeologici sono compresi spesso nei paesaggi “rovinati” degli insediamenti contemporanei: vi è la necessità di “guardare in maniera architettonica” a queste situazioni, capire i meccanismi di continuità, aggiornare le mappe delle presenze. In questo senso, a Pompei e nell’area vesuviana, a Napoli antica e nei Campi Flegrei, si può parlare di architettura per i paesaggi archeologici, come esito di un articolato processo di costruzione di una trama di relazioni, a partire dalla comprensione della topografia storica, intesa non solo come valore archeologico ma anche come valore urbano, che assicuri una relazione tra molte trame storiche. Ciò non significa che esiste un’architettura specifica per i paesaggi archeologici, ma semplicemente che, attraverso gli strumenti dell’architettura, è possibile costruire alcune strategie per le aree archeologiche, un aspetto fondamentale per la valorizzazione della Baia di Napoli.
Strategie progettuali per le aree archeologiche nella Baia di Napoli / Miano, Pasquale. - Volume secondo. Interpretazione/Comunicazione e strategie di fruizione del paesaggio culturale:(2017), pp. 341-346.
Strategie progettuali per le aree archeologiche nella Baia di Napoli
Pasquale Miano
Primo
2017
Abstract
Nella Baia di Napoli le aree archeologiche rappresentano un fattore di specificità non sempre adeguatamente valorizzato: uno degli aspetti più rilevanti riguarda la necessità di sottrarre queste aree dalla condizione di luoghi separati dalla città per ripristinarne un più ampio uso urbano. Non basta prendere in considerazione la singola area; è necessario lavorare sull’intera trama delle aree archeologiche, che può costituire una particolare e innovativa infrastruttura di connessione, tra parti della Baia di Napoli oggi separate. Volendo ancora usare un termine legato alla infrastruttura che assume l’archeologia nella Baia, la trama può costituire una spina dorsale, che si costruisce attraverso un lavoro analitico sulle tracce, una ricerca di connessioni condotta sul campo. In questa ottica, il progetto urbano può essere interpretato come costruzione di continuità urbane anche parziali, in grado di mettere a sistema i frammenti archeologici appartenenti a diversi tempi del territorio e di relazionarli ad altri luoghi ed emergenze urbane. I frammenti archeologici sono compresi spesso nei paesaggi “rovinati” degli insediamenti contemporanei: vi è la necessità di “guardare in maniera architettonica” a queste situazioni, capire i meccanismi di continuità, aggiornare le mappe delle presenze. In questo senso, a Pompei e nell’area vesuviana, a Napoli antica e nei Campi Flegrei, si può parlare di architettura per i paesaggi archeologici, come esito di un articolato processo di costruzione di una trama di relazioni, a partire dalla comprensione della topografia storica, intesa non solo come valore archeologico ma anche come valore urbano, che assicuri una relazione tra molte trame storiche. Ciò non significa che esiste un’architettura specifica per i paesaggi archeologici, ma semplicemente che, attraverso gli strumenti dell’architettura, è possibile costruire alcune strategie per le aree archeologiche, un aspetto fondamentale per la valorizzazione della Baia di Napoli.| File | Dimensione | Formato | |
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