Attraverso l’analisi delle pagine finali di Experience and Education, l’articolo propone una interpretazione del progetto di Dewey nei termini dell’idea di ‘educazione autenticamente moderna’ ed esplora ciò che si potrebbe definire l’aut-aut dell’innovazione pedagogica, il quale – da un lato – ci invita a ristrutturare l’impresa educativa nel suo complesso basandosi sul metodo scientifico e – dall’altro – esige che gli educatori e i pedagogisti evitino sia la Scilla di soluzioni ‘re-azionarie’ sia la Cariddi di una feticizzazione della modernità. Nella scia di queste considerazioni, si illustra la nozione di ‘aut-aut dell’innovazione pedagogica’ attraverso l’esame di alcune perplessità che si possono avanzare, da una prospettiva deweyana, sull’uso delle nuove tecnologie in educazione. Si argomenta che, se non è possibile negare che le nuove tecnologie consentano di conseguire scopi rilevanti, esse non dovrebbero essere però considerate il solo (e forse nemmeno il principale) fattore trainante dell’innovazione pedagogica auspicabile negli scenari attuali. Infatti, dal momento che una “educazione autenticamente moderna” è intimamente connessa con la promozione di una concezione tecnologica e non spettatoriale della conoscenza, la deweyana “educazione attraverso le occupazioni” continua a essere una opzione pedagogica altamente promettente, anche rispetto alla “new culture of learning” recentemente proposta da Thomas e Seely Brown.

L’aut-aut dell’innovazione pedagogica. Prospettive e cautele deweyane sulle nuove tecnologie in educazione / Oliverio, Stefano. - (2016), pp. 77-94.

L’aut-aut dell’innovazione pedagogica. Prospettive e cautele deweyane sulle nuove tecnologie in educazione

Oliverio Stefano
2016

Abstract

Attraverso l’analisi delle pagine finali di Experience and Education, l’articolo propone una interpretazione del progetto di Dewey nei termini dell’idea di ‘educazione autenticamente moderna’ ed esplora ciò che si potrebbe definire l’aut-aut dell’innovazione pedagogica, il quale – da un lato – ci invita a ristrutturare l’impresa educativa nel suo complesso basandosi sul metodo scientifico e – dall’altro – esige che gli educatori e i pedagogisti evitino sia la Scilla di soluzioni ‘re-azionarie’ sia la Cariddi di una feticizzazione della modernità. Nella scia di queste considerazioni, si illustra la nozione di ‘aut-aut dell’innovazione pedagogica’ attraverso l’esame di alcune perplessità che si possono avanzare, da una prospettiva deweyana, sull’uso delle nuove tecnologie in educazione. Si argomenta che, se non è possibile negare che le nuove tecnologie consentano di conseguire scopi rilevanti, esse non dovrebbero essere però considerate il solo (e forse nemmeno il principale) fattore trainante dell’innovazione pedagogica auspicabile negli scenari attuali. Infatti, dal momento che una “educazione autenticamente moderna” è intimamente connessa con la promozione di una concezione tecnologica e non spettatoriale della conoscenza, la deweyana “educazione attraverso le occupazioni” continua a essere una opzione pedagogica altamente promettente, anche rispetto alla “new culture of learning” recentemente proposta da Thomas e Seely Brown.
2016
9788867092635
L’aut-aut dell’innovazione pedagogica. Prospettive e cautele deweyane sulle nuove tecnologie in educazione / Oliverio, Stefano. - (2016), pp. 77-94.
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