Il volume focalizza il suo obiettivo sulle implicazioni linguistiche nella pratica clinica indirizzata allo studio delle patologie del linguaggio, così come nella comunicazione in specifici ambiti disciplinari (come quello medico, forense etc.), rinnovando la vocazione fortemente interdisciplinare degli studi sul parlato. Nella pratica della comunicazione tra paziente e operatore, così come nel trattamento delle patologie linguistiche e comunicative, dove l'interpretazione dei disturbi e dei deficit dei pazienti e la messa a punto di trattamenti vòlti al loro recupero passa necessariamente anche attraverso lo strumento linguistico, non può che ritenersi auspicabile l'integrazione e collaborazione tra scienza linguistica e scienza medica. Mantenendo saldi i principi su cui ciascuna di queste discipline si fonda, scopo del volume nel suo complesso attraverso la molteplicità dei contributi qui raccolti è mostrare l'opportunità della partecipazione attiva, teorica ed empirica, del linguista nella valutazione delle specifiche competenze linguistiche dei pazienti così come nella costruzione delle più opportune strategie di recupero. Manca infatti, allo stato attuale delle conoscenze mediche e cliniche, una matura consapevolezza delle potenzialità dello strumento linguistico quale modulatore di alleanze e di conflitti tra paziente e operatore. D'altra parte resta un dato di fatto facilmente osservabile che il progresso della linguistica teorica, nonché degli studi sul parlato insieme ai risultati raggiunti dalla linguistica dei corpora, non abbiano prodotto finora altrettanti progressi nell'approccio clinico ai disturbi del linguaggio dove l'individuazione e valutazione delle produzioni patologiche, quasi sempre private dei relativi, ancorché indispensabili, contesto e cotesto, manca spesso di una convincente cornice teorica e metodologica a sostegno dell'analisi linguistica del dato. Si avverte peraltro, oggi più che mai, la necessità di una ricognizione sistematica e organizzata delle diverse 'lingue patologiche', condotta sulle concrete produzioni dei pazienti e raccolte con criteri che le rendano riosservabili e analizzabili anche sotto diverse prospettive disciplinari (linguistica, clinica, neurologica, psicoterapeutica ecc). Il volume, ponendosi al crocevia tra comunicazione e relazione di cura, e tra clinica e strategie di riabilitazione, volge pertanto particolare attenzione a più macro-aree di osservazione e annotazione linguistica, tra cui il rapporto paziente-operatore, che si esprime attraverso la costruzione di una relazione linguistica su cui si innestano non di rado le relative strategie diagnostiche e terapeutiche; e la produzione di malfunzionamenti linguistici chiaramente riconoscibili rispetto alla produzione considerata standard e che comprendono tanto gli errori di pronuncia tipici, ad esempio, delle dislalie, quanto le alterazioni prosodiche derivanti da deficit neurologici più profondi, fino ai disturbi del lessico o della sintassi, all'anomalia dei processi sintagmatici e paradigmatici riferibili a diverse 'grammatiche' o 'lingue patologiche', ivi incluse le patologie mentali. Punti focali delle riflessioni su cui è costruito il II volume di questa collana sono le nuove frontiere della ricerca linguistica empirica, al crocevia tra linguistica teorica, filosofia del linguaggio e medicina.

Lingua e patologia. Le frontiere interdisciplinari del linguaggio / Dovetto, FRANCESCA MARIA. - (2017).

Lingua e patologia. Le frontiere interdisciplinari del linguaggio

Francesca M Dovetto
2017

Abstract

Il volume focalizza il suo obiettivo sulle implicazioni linguistiche nella pratica clinica indirizzata allo studio delle patologie del linguaggio, così come nella comunicazione in specifici ambiti disciplinari (come quello medico, forense etc.), rinnovando la vocazione fortemente interdisciplinare degli studi sul parlato. Nella pratica della comunicazione tra paziente e operatore, così come nel trattamento delle patologie linguistiche e comunicative, dove l'interpretazione dei disturbi e dei deficit dei pazienti e la messa a punto di trattamenti vòlti al loro recupero passa necessariamente anche attraverso lo strumento linguistico, non può che ritenersi auspicabile l'integrazione e collaborazione tra scienza linguistica e scienza medica. Mantenendo saldi i principi su cui ciascuna di queste discipline si fonda, scopo del volume nel suo complesso attraverso la molteplicità dei contributi qui raccolti è mostrare l'opportunità della partecipazione attiva, teorica ed empirica, del linguista nella valutazione delle specifiche competenze linguistiche dei pazienti così come nella costruzione delle più opportune strategie di recupero. Manca infatti, allo stato attuale delle conoscenze mediche e cliniche, una matura consapevolezza delle potenzialità dello strumento linguistico quale modulatore di alleanze e di conflitti tra paziente e operatore. D'altra parte resta un dato di fatto facilmente osservabile che il progresso della linguistica teorica, nonché degli studi sul parlato insieme ai risultati raggiunti dalla linguistica dei corpora, non abbiano prodotto finora altrettanti progressi nell'approccio clinico ai disturbi del linguaggio dove l'individuazione e valutazione delle produzioni patologiche, quasi sempre private dei relativi, ancorché indispensabili, contesto e cotesto, manca spesso di una convincente cornice teorica e metodologica a sostegno dell'analisi linguistica del dato. Si avverte peraltro, oggi più che mai, la necessità di una ricognizione sistematica e organizzata delle diverse 'lingue patologiche', condotta sulle concrete produzioni dei pazienti e raccolte con criteri che le rendano riosservabili e analizzabili anche sotto diverse prospettive disciplinari (linguistica, clinica, neurologica, psicoterapeutica ecc). Il volume, ponendosi al crocevia tra comunicazione e relazione di cura, e tra clinica e strategie di riabilitazione, volge pertanto particolare attenzione a più macro-aree di osservazione e annotazione linguistica, tra cui il rapporto paziente-operatore, che si esprime attraverso la costruzione di una relazione linguistica su cui si innestano non di rado le relative strategie diagnostiche e terapeutiche; e la produzione di malfunzionamenti linguistici chiaramente riconoscibili rispetto alla produzione considerata standard e che comprendono tanto gli errori di pronuncia tipici, ad esempio, delle dislalie, quanto le alterazioni prosodiche derivanti da deficit neurologici più profondi, fino ai disturbi del lessico o della sintassi, all'anomalia dei processi sintagmatici e paradigmatici riferibili a diverse 'grammatiche' o 'lingue patologiche', ivi incluse le patologie mentali. Punti focali delle riflessioni su cui è costruito il II volume di questa collana sono le nuove frontiere della ricerca linguistica empirica, al crocevia tra linguistica teorica, filosofia del linguaggio e medicina.
2017
978-88-255-1186-4
Lingua e patologia. Le frontiere interdisciplinari del linguaggio / Dovetto, FRANCESCA MARIA. - (2017).
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Utilizza questo identificativo per citare o creare un link a questo documento: https://hdl.handle.net/11588/702016
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