Nel contributo si propone una verifica delle argomentazioni addotte da Beatrice Barbiellini Amidei a favore dell’attribuzione alla mano di Giovanni Boccaccio del cod. 2317 della Biblioteca Riccardiana di Firenze, un testimone trecentesco nel quale si legge un volgarizzamento del trattato De amore di Andrea Cappellano. La tesi della studiosa è smentita per ragioni di carattere paleografico; la scrittura del copista, infatti, appare molto diversa da quella boccaccesca e deve essere identificata con quella di un copista a prezzo dotato di notevoli qualità grafiche, cui devono essere assegnati i manoscritti Frullani 7 della Biblioteca Moreniana di Firenze (+ BNCF, N.A. 1229.16, inserto 1) e Vaticano Borgiano latino 338, contenenti la Commedia dantesca.
Cacciatori di autografi: ancora sul codice Riccardiano 2317 e sulla sua attribuzione alla mano del Boccaccio / Cursi, M.. - (2013), pp. 351-378.
Cacciatori di autografi: ancora sul codice Riccardiano 2317 e sulla sua attribuzione alla mano del Boccaccio
M. CURSI
2013
Abstract
Nel contributo si propone una verifica delle argomentazioni addotte da Beatrice Barbiellini Amidei a favore dell’attribuzione alla mano di Giovanni Boccaccio del cod. 2317 della Biblioteca Riccardiana di Firenze, un testimone trecentesco nel quale si legge un volgarizzamento del trattato De amore di Andrea Cappellano. La tesi della studiosa è smentita per ragioni di carattere paleografico; la scrittura del copista, infatti, appare molto diversa da quella boccaccesca e deve essere identificata con quella di un copista a prezzo dotato di notevoli qualità grafiche, cui devono essere assegnati i manoscritti Frullani 7 della Biblioteca Moreniana di Firenze (+ BNCF, N.A. 1229.16, inserto 1) e Vaticano Borgiano latino 338, contenenti la Commedia dantesca.I documenti in IRIS sono protetti da copyright e tutti i diritti sono riservati, salvo diversa indicazione.