L’organizzazione istituzionale della pratica sportiva risente ancora di un potente pregiudizio di genere, che prende forma in una pervasiva sex-segregation e male-domination. Muovendo dall’“ipotesi del contatto”, originariamente proposta da Allport, è però possibile individuare nella pratica sportiva alcuni dispositivi strutturali molto efficaci nelle strategie di contrasto al pregiudizio, in particolare l’interazione goal-oriented che coinvolge gli atleti. Una progressiva destrutturazione del pregiudizio sessista che ispira alcune dinamiche istituzionali presenti nell’organizzazione della pratica sportiva, può senz’altro contribuire a rendere lo sport il luogo d’elezione del contrasto al pregiudizio etnico, sessista e di genere.
Pratica sportiva e pregiudizio di genere: Strategie di contrasto a partire dall’“ipotesi del contatto” di Allport / Bochicchio, Vincenzo; Scandurra, Cristiano; Valerio, Paolo. - (2017), pp. 61-70.
Pratica sportiva e pregiudizio di genere: Strategie di contrasto a partire dall’“ipotesi del contatto” di Allport
Bochicchio Vincenzo;Scandurra Cristiano;Valerio Paolo
2017
Abstract
L’organizzazione istituzionale della pratica sportiva risente ancora di un potente pregiudizio di genere, che prende forma in una pervasiva sex-segregation e male-domination. Muovendo dall’“ipotesi del contatto”, originariamente proposta da Allport, è però possibile individuare nella pratica sportiva alcuni dispositivi strutturali molto efficaci nelle strategie di contrasto al pregiudizio, in particolare l’interazione goal-oriented che coinvolge gli atleti. Una progressiva destrutturazione del pregiudizio sessista che ispira alcune dinamiche istituzionali presenti nell’organizzazione della pratica sportiva, può senz’altro contribuire a rendere lo sport il luogo d’elezione del contrasto al pregiudizio etnico, sessista e di genere.I documenti in IRIS sono protetti da copyright e tutti i diritti sono riservati, salvo diversa indicazione.