I Mixed Methods possono essere considerati lo specchio della ricerca sociale poiché inglobano e superano i confini offuscati della ricerca qualitativa e quantitativa restituendone un riflesso unitario. L’intento di questo saggio è mostrare le potenzialità di una strategia mix con aggiunta di differenti livelli di complessità al fine di portare all’attenzione il dibattito internazionale sui Mixed Methods (Tashakkori e Teddlie, 2003) o Mixed Strategy (Bryman, 2001), assai discusso e rilevante in ambito anglosassone e tuttavia non ancora pienamente formalizzato nell’ambito accademico italiano. Infatti, nonostante in molti riconoscano l’anacronismo della distinzione qualità-quantità e la necessità di superarla1, essa costituisce ancora il criterio con cui differenziare gli approcci di ricerca. Seppure è vero che nella prassi di ricerca la fluidità porta non di rado a smentire tale distinzione. Occorre, dunque, ripensare rapporto, dinamica e dialogo tra qualità e quantità e rilevare le differenti e possibili forme di integrazione. L'efficacia di tale integrazione2, spesso accostata e per certi versi riconosciuta nella triangolazione, si basa sulla premessa che le debolezze di ogni singolo metodo possano essere respinte, compensate o controbilanciate dalla forza di un altro (Rohner, 1977) portando a maggiore fiducia nei risultati; in ogni caso fornendo lenti differenti per focalizzare le medesime dimensioni ed oggetti di ricerca. Senza entrare nel merito della “Guerra di paradigmi” e delle implicazioni ontologiche ed epistemologiche che l’approccio mix porta con sé, nei paragrafi che seguono ci si interroga sull’ascesa recente dei metodi mix e sulle opportunità ed i rischi che questa tendenza porta con sé. La riflessione procederà considerando questioni più tecniche e di metodo per concludersi con la presentazione di un estratto di uno specifico disegno di ricerca per mostrare come nasce e si sviluppa un disegno mix e come questo possa portare ad elevare la complessità dei risultati raggiunti nel momento in cui si giunge ad un sistema generale di classificazione, in questo caso rivolto all’analisi delle politiche sociali3. In particolare quello a cui si auspica è la costituzione di un “modello quasi-qualitativo” che nasce da una tipologia mix dei sistemi di welfare europeo. Essa integra differenti metodi quantitativi e qualitativi in un disegno mix attraverso la traslazione dei risultati da un approccio all’atro fino a giungere ad una classificazione identificabile, per l’appunto, come “modello quasi-qualitativo”.

Complex Mixed Methods Design come modello quasi-qualitativo / Punziano, Gabriella. - (2011), pp. 301-308.

Complex Mixed Methods Design come modello quasi-qualitativo.

Gabriella Punziano
2011

Abstract

I Mixed Methods possono essere considerati lo specchio della ricerca sociale poiché inglobano e superano i confini offuscati della ricerca qualitativa e quantitativa restituendone un riflesso unitario. L’intento di questo saggio è mostrare le potenzialità di una strategia mix con aggiunta di differenti livelli di complessità al fine di portare all’attenzione il dibattito internazionale sui Mixed Methods (Tashakkori e Teddlie, 2003) o Mixed Strategy (Bryman, 2001), assai discusso e rilevante in ambito anglosassone e tuttavia non ancora pienamente formalizzato nell’ambito accademico italiano. Infatti, nonostante in molti riconoscano l’anacronismo della distinzione qualità-quantità e la necessità di superarla1, essa costituisce ancora il criterio con cui differenziare gli approcci di ricerca. Seppure è vero che nella prassi di ricerca la fluidità porta non di rado a smentire tale distinzione. Occorre, dunque, ripensare rapporto, dinamica e dialogo tra qualità e quantità e rilevare le differenti e possibili forme di integrazione. L'efficacia di tale integrazione2, spesso accostata e per certi versi riconosciuta nella triangolazione, si basa sulla premessa che le debolezze di ogni singolo metodo possano essere respinte, compensate o controbilanciate dalla forza di un altro (Rohner, 1977) portando a maggiore fiducia nei risultati; in ogni caso fornendo lenti differenti per focalizzare le medesime dimensioni ed oggetti di ricerca. Senza entrare nel merito della “Guerra di paradigmi” e delle implicazioni ontologiche ed epistemologiche che l’approccio mix porta con sé, nei paragrafi che seguono ci si interroga sull’ascesa recente dei metodi mix e sulle opportunità ed i rischi che questa tendenza porta con sé. La riflessione procederà considerando questioni più tecniche e di metodo per concludersi con la presentazione di un estratto di uno specifico disegno di ricerca per mostrare come nasce e si sviluppa un disegno mix e come questo possa portare ad elevare la complessità dei risultati raggiunti nel momento in cui si giunge ad un sistema generale di classificazione, in questo caso rivolto all’analisi delle politiche sociali3. In particolare quello a cui si auspica è la costituzione di un “modello quasi-qualitativo” che nasce da una tipologia mix dei sistemi di welfare europeo. Essa integra differenti metodi quantitativi e qualitativi in un disegno mix attraverso la traslazione dei risultati da un approccio all’atro fino a giungere ad una classificazione identificabile, per l’appunto, come “modello quasi-qualitativo”.
2011
978-88-95279-18-3
Complex Mixed Methods Design come modello quasi-qualitativo / Punziano, Gabriella. - (2011), pp. 301-308.
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Utilizza questo identificativo per citare o creare un link a questo documento: https://hdl.handle.net/11588/697827
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