L’uso del plurale al posto del singolare (paesaggio/paesaggi) è legato al duplice significato che il gruppo di ricerca intende attribuire a questo “titolo”. Da un lato il plurale serve a individuare l’oggetto e le finalità della ricerca: più che sulla connotazione teorica, classificatoria “a priori” del termine “paesaggio culturale”, nel gruppo napoletano l’azione di ricerca si sviluppa “dal basso”, a partire dall’identificazione di casi specifici destinati ad arricchire, implementare, ampliare la nozione generale (che ovviamente ne costituisce lo sfondo originario e consente di costruire relazioni a distanza con gruppi impegnati sullo stesso tema dentro e fuori l’Europa). Dall’altro lato il plurale sottolinea il senso stesso della costruzione del gruppo di ricerca (e in questo senso il sottotitolo “learning from Naples” acquista una serie di significati): come la città che ne raccoglie e ne orienta l’azione, la sua caratteristica è quella di essere costituito da soggetti appartenenti a differenti “paesaggi culturali”. L’identità del gruppo è in sé plurale ma non per questo generica. Quello che tiene insieme i componenti non è tanto una comune interpretazione dei “fatti” dell’architettura e della città ma una comune “posizione” sul senso della ricerca in architettura, svolta in ambito accademico, sul suo ruolo e sulla sua utilità sociale; e soprattutto la comune convinzione che l’avanzamento della ricerca provenga oggi molto più dal “campo d’azione” generato dal confronto tra posizioni diverse che non da una contrapposizione a posteriori tra gruppi “di tendenza”. L’abbondanza dei settori ERC che rappresentano dei possibili campi di applicazione allude a un’altra delle logiche sottese alla costituzione di un gruppo di questo tipo, che da una parte vuole attestare la competenza disciplinare su tematiche ampie, dall’altra è consapevole che sui singoli ambiti di applicazione non potrà che aprirsi a collaborazioni interdisciplinari. L’unità di ricerca lavora dunque per sottolineare la capacità del “settore” della progettazione architettonica e urbana, di definire dei punti di vista specifici sulla ricerca in architettura. La ricerca “sulla” e “attraverso la” didattica rientra nel suo campo di azione, così come la rivendicazione di una “pratica del progetto” che, inteso come “ricerca” e individuato come un’azione “tipica” del docente universitario, non si sovrappone a quella di figure più squisitamente professionali.

CLAND - Cultural Landscapes - Resesarch by design_learning from Naples / Amirante, Roberta; Capozzi, Renato; D'Agostino, Angela; Piscopo, Carmine; Rispoli, Francesco; Scala, Paola; Visconti, Federica. - (2015). (Intervento presentato al convegno CLAND _ Cultural landscapes_ research by design (learning from Naples) nel gennaio 2015).

CLAND - Cultural Landscapes - Resesarch by design_learning from Naples

Roberta Amirante;Renato Capozzi;Angela D'Agostino;Carmine Piscopo;Francesco Rispoli;Paola Scala;Federica Visconti
2015

Abstract

L’uso del plurale al posto del singolare (paesaggio/paesaggi) è legato al duplice significato che il gruppo di ricerca intende attribuire a questo “titolo”. Da un lato il plurale serve a individuare l’oggetto e le finalità della ricerca: più che sulla connotazione teorica, classificatoria “a priori” del termine “paesaggio culturale”, nel gruppo napoletano l’azione di ricerca si sviluppa “dal basso”, a partire dall’identificazione di casi specifici destinati ad arricchire, implementare, ampliare la nozione generale (che ovviamente ne costituisce lo sfondo originario e consente di costruire relazioni a distanza con gruppi impegnati sullo stesso tema dentro e fuori l’Europa). Dall’altro lato il plurale sottolinea il senso stesso della costruzione del gruppo di ricerca (e in questo senso il sottotitolo “learning from Naples” acquista una serie di significati): come la città che ne raccoglie e ne orienta l’azione, la sua caratteristica è quella di essere costituito da soggetti appartenenti a differenti “paesaggi culturali”. L’identità del gruppo è in sé plurale ma non per questo generica. Quello che tiene insieme i componenti non è tanto una comune interpretazione dei “fatti” dell’architettura e della città ma una comune “posizione” sul senso della ricerca in architettura, svolta in ambito accademico, sul suo ruolo e sulla sua utilità sociale; e soprattutto la comune convinzione che l’avanzamento della ricerca provenga oggi molto più dal “campo d’azione” generato dal confronto tra posizioni diverse che non da una contrapposizione a posteriori tra gruppi “di tendenza”. L’abbondanza dei settori ERC che rappresentano dei possibili campi di applicazione allude a un’altra delle logiche sottese alla costituzione di un gruppo di questo tipo, che da una parte vuole attestare la competenza disciplinare su tematiche ampie, dall’altra è consapevole che sui singoli ambiti di applicazione non potrà che aprirsi a collaborazioni interdisciplinari. L’unità di ricerca lavora dunque per sottolineare la capacità del “settore” della progettazione architettonica e urbana, di definire dei punti di vista specifici sulla ricerca in architettura. La ricerca “sulla” e “attraverso la” didattica rientra nel suo campo di azione, così come la rivendicazione di una “pratica del progetto” che, inteso come “ricerca” e individuato come un’azione “tipica” del docente universitario, non si sovrappone a quella di figure più squisitamente professionali.
2015
CLAND - Cultural Landscapes - Resesarch by design_learning from Naples / Amirante, Roberta; Capozzi, Renato; D'Agostino, Angela; Piscopo, Carmine; Rispoli, Francesco; Scala, Paola; Visconti, Federica. - (2015). (Intervento presentato al convegno CLAND _ Cultural landscapes_ research by design (learning from Naples) nel gennaio 2015).
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Utilizza questo identificativo per citare o creare un link a questo documento: https://hdl.handle.net/11588/697015
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