Il saggio offre una lettura del concetto di doppia mimesis dell’architettura, espresso da György Lukács nella sua Estetica. Il filosofo ungherese parte dalle riflessioni sull’architettura di Arthur Schopenhauer, contenute ne Il mondo come volontà e rappresentazione, e, in particolare, dalla sua analisi del contrasto tra il “peso” e la “rigidità”, cioè del conflitto tra forze naturali opposte. Lukács costruisce, in seguito, una sua teoria sulla identità dell’architettura, basata sull’intreccio di due fondamentali livelli di mimesis della realtà: il livello scientifico (disantropomorfizzante) e il livello estetico (antropomorfizzante). Per il filosofo, inoltre, il “pathos sociale”, ovvero il “carattere collettivo”, è un fondamento estetico dell’architettura. Questo impianto teorico, formulato da Lukács, permette di leggere non solo la grande architettura degli edifici di “pubblica utilità”, ma anche la piccola architettura dell’interno domestico e l’architettura illusoria della scena teatrale.
György Lukács e la doppia mimesi dell’architettura / Fiorillo, Clara. - (2017), pp. 67-77.
György Lukács e la doppia mimesi dell’architettura
Clara Fiorillo
2017
Abstract
Il saggio offre una lettura del concetto di doppia mimesis dell’architettura, espresso da György Lukács nella sua Estetica. Il filosofo ungherese parte dalle riflessioni sull’architettura di Arthur Schopenhauer, contenute ne Il mondo come volontà e rappresentazione, e, in particolare, dalla sua analisi del contrasto tra il “peso” e la “rigidità”, cioè del conflitto tra forze naturali opposte. Lukács costruisce, in seguito, una sua teoria sulla identità dell’architettura, basata sull’intreccio di due fondamentali livelli di mimesis della realtà: il livello scientifico (disantropomorfizzante) e il livello estetico (antropomorfizzante). Per il filosofo, inoltre, il “pathos sociale”, ovvero il “carattere collettivo”, è un fondamento estetico dell’architettura. Questo impianto teorico, formulato da Lukács, permette di leggere non solo la grande architettura degli edifici di “pubblica utilità”, ma anche la piccola architettura dell’interno domestico e l’architettura illusoria della scena teatrale.| File | Dimensione | Formato | |
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