Civiltà urbana e reti di città

Nel mondo mediterraneo, i popoli rivieraschi condividono una comune eredità intorno ad un mare interno in cui sono nate grandi civiltà e le tre religioni monoteiste. Eppure questa concezione à la Braudel, questo mito di unità, retaggio dell’antica Roma, sembra oggi contrastare con l’evidenza di un mare in cui le civiltà si scontrano, di uno spazio tormentato da violente fratture demografiche, economiche, geopolitiche. E se alcuni elementi, come ad esempio la persistenza dei siti, le tracce di un passato millenario, alcune forme di organizzazione dello spazio e di urbanesimo, possono rimandare quantomeno ad una topologia unica di città mediterranea, le turbolenze dei secoli più recenti hanno portato ad una cesura tra le città “ordinate” del Nord e le città brulicanti e disordinate del Sud, mentre da una costa all’altra, l’urbanizzazione, intesa sia come concentrazione sempre maggiore di una popolazione in crescita, sia come espansione spaziale, continua ad avanzare. Lungo le coste del Mediterraneo si snodano città europee, città levantine, islamiche, città sacre, città capitali, che manifestano caratteri comuni che tendono a sfuggire quando si cerca di afferrarli con troppa decisione. Il contributo si propone di delineare la civiltà urbana e le reti di città nel mediterraneo, cercando di coglierne la complessità, le difformità, i fattori unificanti.