L’architettura tra le due guerre, per motivazioni più legate ad aspetti ideologici che di critica architettonica, molto spesso ha subito una sorta di non curanza dalla storiografia contemporanea. Oggi, invece, è necessaria una duplice e attenta rilettura di tale periodo: dal punto di vista architettonico con l’analisi delle opere di Luigi Cosenza, del rione Carità - definito il centro direzionale dell’epoca - di Fuorigrotta e della Mostra d’Oltremare, con la realizzazione degli edifici realizzati dalle cooperative diffuse su tutto il territorio urbano,e del rione San Pasquale. Dal punto di vista di impianto urbano tali opere rappresentano un patrimonio che ha segnato il meglio di quanto realizzato a Napoli nel corso del XX secolo. Con questa finalità l’intervento tenterà di percorrere, con i bagagli culturali attuali, un significativo momento caratterizzato tra l’altro dalla nascita della Facoltà di Architettura dell’Università Federico II, una tra le prime d’Italia. La Fondazione della Facoltà di Architettura cade nel periodo di cui ci occupiamo e trae origine dalla Scuola di Architettura – istituita presso l’Accademia di Belle Arti nel 1928 – che consentiva lo svolgimento dei corsi del primo biennio. Nel ’30 venne approvata la convenzione che istituiva a Napoli la R. Scuola Superiore di Architettura, diretta da Alberto Calzabini, la quale nel ’35 divenne Facoltà di Architettura dell’Università di Napoli e, lasciati i locali che occupava all’Accademia di Belle Arti, si trasferì nella sede di Palazzo Gravina. Tra i primi docenti figurarono lo stesso Calzabini, in qualità di preside, Canino, Ceas, Chiaromonte, Chierici, De Renzi, Giovanardi, Pane e Samonà; tra i primi laureati Amicarelli, Barillà, Cocchia, De Luca, Filo Speziale, Gentile, Sepe. Autori tra l’altro un vasto patrimonio che va studiato, conosciuto ed approfondito per essere tutelato e conservato come esempio rappresentativo dell’architettura moderna a Napoli.
Innovazione e tradizione nell’architettura del Ventennio a Napoli / Castagnaro, Alessandro. - Città metropolitana di Napoli. Conoscenza e valorizzazione:(2017), pp. 62-77.
Innovazione e tradizione nell’architettura del Ventennio a Napoli
CASTAGNARO, ALESSANDRO
2017
Abstract
L’architettura tra le due guerre, per motivazioni più legate ad aspetti ideologici che di critica architettonica, molto spesso ha subito una sorta di non curanza dalla storiografia contemporanea. Oggi, invece, è necessaria una duplice e attenta rilettura di tale periodo: dal punto di vista architettonico con l’analisi delle opere di Luigi Cosenza, del rione Carità - definito il centro direzionale dell’epoca - di Fuorigrotta e della Mostra d’Oltremare, con la realizzazione degli edifici realizzati dalle cooperative diffuse su tutto il territorio urbano,e del rione San Pasquale. Dal punto di vista di impianto urbano tali opere rappresentano un patrimonio che ha segnato il meglio di quanto realizzato a Napoli nel corso del XX secolo. Con questa finalità l’intervento tenterà di percorrere, con i bagagli culturali attuali, un significativo momento caratterizzato tra l’altro dalla nascita della Facoltà di Architettura dell’Università Federico II, una tra le prime d’Italia. La Fondazione della Facoltà di Architettura cade nel periodo di cui ci occupiamo e trae origine dalla Scuola di Architettura – istituita presso l’Accademia di Belle Arti nel 1928 – che consentiva lo svolgimento dei corsi del primo biennio. Nel ’30 venne approvata la convenzione che istituiva a Napoli la R. Scuola Superiore di Architettura, diretta da Alberto Calzabini, la quale nel ’35 divenne Facoltà di Architettura dell’Università di Napoli e, lasciati i locali che occupava all’Accademia di Belle Arti, si trasferì nella sede di Palazzo Gravina. Tra i primi docenti figurarono lo stesso Calzabini, in qualità di preside, Canino, Ceas, Chiaromonte, Chierici, De Renzi, Giovanardi, Pane e Samonà; tra i primi laureati Amicarelli, Barillà, Cocchia, De Luca, Filo Speziale, Gentile, Sepe. Autori tra l’altro un vasto patrimonio che va studiato, conosciuto ed approfondito per essere tutelato e conservato come esempio rappresentativo dell’architettura moderna a Napoli.File | Dimensione | Formato | |
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