La disabilità è un fenomeno plurale, eterogeneo, una condizione che si può presentare all’improvviso, può essere causata da una nascita prematura, da un incidente, da una guerra, dalla vecchiaia, è un fenomeno trasversale a tutti i ceti sociali, per questo si tratta di una categoria fluida, diversamente da altre forme di differenza, di genere e etniche. Per gli antropologi la disabilità rappresenta una forma di differenza presente nel contesto in cui si vive, che ha costituito e costituisce tuttora un importante campo di ricerca. L’antropologia si è rivolta allo studio di questa tematica più tardivamente rispetto alle altre scienze sociali, tuttavia negli ultimi anni questo settore di studi si è andato progressivamente arricchendo, sia come nuovo campo di ricerca sull’alterità, sia in conseguenza dello sviluppo dell’antropologia medica. Affrontare la salute come stato di benessere e di equilibrio psicofisico, soffermarsi sulla malattia e sulle cure, significa anche doversi occupare della disabilità, sia come categoria costruita socialmente e culturalmente, in rapporto con il modo in cui le società stabiliscono l’accesso alle risorse e le pratiche di inclusione o di marginalizzazione, che come condizione esistenziale che riguarda individui concreti che vivono in uno spazio fisico e in un contesto relazionale, con tutti i problemi che ne conseguono, tra i quali anche gli ostacoli sia fisici che culturali che si frappongono alla fruibilità di quello spazio e di quel contesto nella vita quotidiana. Infatti, la disabilità esiste in rapporto all’abilità, ma questa, in società diverse da quelle occidentali, può non corrispondere necessariamente al modo occidentale di concepirla. La prospettiva antropologica può fornire, pertanto, un contributo agli studi sulle disabilità focalizzando l’attenzione da un lato sull’eterogeneità delle forme di disabilità e delle modalità con cui gli individui sperimentano questa condizione nel loro mondo familiare e sociale, dall’altro sulla circolazione globale di pratiche e tecnologie, di interventi e politiche che trascendono i confini degli stati nazionali, al fine di analizzare le connessioni tra le ottiche di carattere universalistico e le situazioni specifiche locali.

La disabilità: un approccio antropologico / Ranisio, GIANFRANCA ANGELA RITA. - (2017), pp. 132-151.

La disabilità: un approccio antropologico

RANISIO, GIANFRANCA ANGELA RITA
2017

Abstract

La disabilità è un fenomeno plurale, eterogeneo, una condizione che si può presentare all’improvviso, può essere causata da una nascita prematura, da un incidente, da una guerra, dalla vecchiaia, è un fenomeno trasversale a tutti i ceti sociali, per questo si tratta di una categoria fluida, diversamente da altre forme di differenza, di genere e etniche. Per gli antropologi la disabilità rappresenta una forma di differenza presente nel contesto in cui si vive, che ha costituito e costituisce tuttora un importante campo di ricerca. L’antropologia si è rivolta allo studio di questa tematica più tardivamente rispetto alle altre scienze sociali, tuttavia negli ultimi anni questo settore di studi si è andato progressivamente arricchendo, sia come nuovo campo di ricerca sull’alterità, sia in conseguenza dello sviluppo dell’antropologia medica. Affrontare la salute come stato di benessere e di equilibrio psicofisico, soffermarsi sulla malattia e sulle cure, significa anche doversi occupare della disabilità, sia come categoria costruita socialmente e culturalmente, in rapporto con il modo in cui le società stabiliscono l’accesso alle risorse e le pratiche di inclusione o di marginalizzazione, che come condizione esistenziale che riguarda individui concreti che vivono in uno spazio fisico e in un contesto relazionale, con tutti i problemi che ne conseguono, tra i quali anche gli ostacoli sia fisici che culturali che si frappongono alla fruibilità di quello spazio e di quel contesto nella vita quotidiana. Infatti, la disabilità esiste in rapporto all’abilità, ma questa, in società diverse da quelle occidentali, può non corrispondere necessariamente al modo occidentale di concepirla. La prospettiva antropologica può fornire, pertanto, un contributo agli studi sulle disabilità focalizzando l’attenzione da un lato sull’eterogeneità delle forme di disabilità e delle modalità con cui gli individui sperimentano questa condizione nel loro mondo familiare e sociale, dall’altro sulla circolazione globale di pratiche e tecnologie, di interventi e politiche che trascendono i confini degli stati nazionali, al fine di analizzare le connessioni tra le ottiche di carattere universalistico e le situazioni specifiche locali.
2017
9788891744630
La disabilità: un approccio antropologico / Ranisio, GIANFRANCA ANGELA RITA. - (2017), pp. 132-151.
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