Una jurisprudence naturalistica? Il behaviorismo tra psicologia e pragmatismo nel realismo giuridico americano

Nel rileggere la tradizione che si è consolidata intorno al realismo giuridico americano, Brian Leiter ha riportato di recente l’attenzione su di un duplice fraintendimento che avrebbe segnato le sorti della sua scarsa fortuna nell’area della jurisprudence anglo-americana. Il primo errore ha una radice autorevole e riguarda l’interpretazione che del giusrealismo ha accreditato la lettura di Herbert Hart nel celebre capitolo settimo di The Concept of Law ; il secondo avrebbe a che fare con l’impronta che Jerome Frank ha impresso alla rappresentazione del movimento, radicalizzandolo nella sua prospettiva più difficile ed estrema . Sviluppandosi secondo questa duplice traiettoria, si sarebbe così consolidato un Leitmotiv nella rappresentazione del realismo americano – una «receiving tradition» – dal quale è escluso l’autentico contributo che, secondo Leiter, esso avrebbe offerto nella fondazione di una jurisprudence di chiara impronta naturalistica, in grado di intercettare molte delle traiettorie filosofiche del Novecento