La vedova, l'orfano e lo straniero rappresentano nella tradizione biblica le figure della fragilità, coloro ai quali è dovuta una testimonianza e una responsabilità che precede ogni considerazione esistenziale. Lévinas, Rosenzweig e Jabès riprendono questo tema per offrire una possibilità all'etica contemporanea, "incenerita" ad Auschwitz, e per rilanciarla nella storia contemporanea. L'autore, su questa indicazione, investe la realtà del mondo contemporaneo e nelle figure dei migranti, degli "extracomunitari" e della loro tragedia nei nostri giorni, prova a riattualizzare il senso di quella proposta etica di responsabilità che precede ogni libertà e ogni forma di costruzione civile e sociale.
Vedove, Orfani, Stranieri. Una nota di cattiva coscienza / Amodio, Paolo. - (2016), pp. 40-48.
Vedove, Orfani, Stranieri. Una nota di cattiva coscienza
AMODIO, PAOLO
2016
Abstract
La vedova, l'orfano e lo straniero rappresentano nella tradizione biblica le figure della fragilità, coloro ai quali è dovuta una testimonianza e una responsabilità che precede ogni considerazione esistenziale. Lévinas, Rosenzweig e Jabès riprendono questo tema per offrire una possibilità all'etica contemporanea, "incenerita" ad Auschwitz, e per rilanciarla nella storia contemporanea. L'autore, su questa indicazione, investe la realtà del mondo contemporaneo e nelle figure dei migranti, degli "extracomunitari" e della loro tragedia nei nostri giorni, prova a riattualizzare il senso di quella proposta etica di responsabilità che precede ogni libertà e ogni forma di costruzione civile e sociale.I documenti in IRIS sono protetti da copyright e tutti i diritti sono riservati, salvo diversa indicazione.