Introduzione Le metacredenze disfunzionali sugli effetti dell’alcol sono un fattore di rischio per il fenomeno del bere negli adulti (Spada & Wells, 2009): quelle positive riguardano le convinzioni che l’alcol migliori il problem solving, l’attenzione e il controllo dei pensieri, quelle negative l’incontrollabilità e i danni del bere sul funzionamento cognitivo. Entrambe predicono i livelli settimanali di consumo nei bevitori adulti (Clark et al., 2012), ma mancano al momento studi con adolescenti. Scopo della ricerca è verificare se adolescenti a rischio per l’assunzione di bevande alcoliche riportino punteggi più elevati nelle metacredenze positive e negative sull’alcol; inoltre, quale sia il peso di queste e quello di alcune caratteristiche individuali e di contesto (coetanei e famiglia) nel predire il consumo alcolico. Metodo I partecipanti (N=347) erano allievi di licei (47.3%) e istituti tecnici (52.7%) di Napoli (43.2%) e Messina (56.8%): età media 16.4 anni (DS=1.5) per i maschi (n=173) e 16.6 anni (DS=1.6) per le femmine. Le metacredenze sull’autoregolazione emotiva e cognitiva («Bere mi aiuta a sopportare i miei pensieri negativi») sono state rilevate con la Positive Alcohol Metacognitions Scale (PAMS), quelle sull’incontrollabilità e il danno («Bere alcolici danneggia le mie capacità mentali») con la Negative Alcohol Metacognitions Scale (Spada & Wells, 2008; Di Blasi, 2014). Con l’AUDIT-C (ad. it. Struzzo et al., 2006) è stato misurato il rischio alcolico (cut-off ≥5 per i maschi, ≥4 per le femmine). Altri fattori misurati con il questionario Io e la mia salute (Bonino et al., 2003) erano di tipo individuale (danni fisici e psicologici del bere, locus interno della salute, autoefficacia regolatoria), relativi ai coetanei (abitudini, pressione e accettazione del bere) e alla famiglia (consumo e accettazione del bere). MANOVA e U di Mann-Whitney per le distribuzioni non normali sono servite a stimare le differenze tra studenti a rischio e non di abuso di alcol. Con la regressione lineare (metodo stepwise) è stato testato il peso di ciascun fattore nel predire il consumo alcolico. Risultati Gli adolescenti a rischio alcolico (25.4%) presentano maggiori metacredenze positive (p<.001) e minori metacredenze negative (p=.02), credono meno di subire danni fisici e psicologici (p<.05), frequentano coetanei più propensi al consumo di alcolici (p<.001) e vivono con genitori che ne approvavano l’assunzione (p<.001). L’indice di consumo (AUDIT-C) correla con le credenze positive (p<.001) ma non con le negative. Infine le metacredenze positive risultano il più forte predittore del consumo alcolico in un modello a 5 fattori (nell’ordine PAMS, pressione dei coetanei, assunzione da parte degli amici, genere e approvazione dei genitori): R2c=0.47, F(5, 336)=61.24, p<.001. Conclusioni Le metacredenze positive si confermano anche in adolescenza un fattore di rischio del bere problematico. Lo stesso non si può affermare per quelle negative, a differenza di quanto osservato in universitari con binge drinking (Clarke et al., 2012) e adulti dipendenti (Spada & Wells, 2010). Al contrario, i risultati di questa studio lasciano supporre che negli adolescenti le metacognizioni negative (danno cognitivo e incontrollabilità dell’alcol) possano essere un fattore di protezione nei confronti dell’assunzione di alcolici.

CREDENZE METACOGNITIVE E PROPENSIONE AL BERE NEGLI ADOLESCENTI / Benedetto, L.; Di Blasi, D.; Donsi', Lucia; Parola, A.; Ingrassia, M.. - (2016). (Intervento presentato al convegno XXIX Congresso Nazionale della Sezione di Psicologia dello Sviluppo e dell'Educazione A.I.P. tenutosi a Complesso Universitario, Vicenza nel 8-10 settembre 2016).

CREDENZE METACOGNITIVE E PROPENSIONE AL BERE NEGLI ADOLESCENTI

DONSI', LUCIA;Parola, A.;
2016

Abstract

Introduzione Le metacredenze disfunzionali sugli effetti dell’alcol sono un fattore di rischio per il fenomeno del bere negli adulti (Spada & Wells, 2009): quelle positive riguardano le convinzioni che l’alcol migliori il problem solving, l’attenzione e il controllo dei pensieri, quelle negative l’incontrollabilità e i danni del bere sul funzionamento cognitivo. Entrambe predicono i livelli settimanali di consumo nei bevitori adulti (Clark et al., 2012), ma mancano al momento studi con adolescenti. Scopo della ricerca è verificare se adolescenti a rischio per l’assunzione di bevande alcoliche riportino punteggi più elevati nelle metacredenze positive e negative sull’alcol; inoltre, quale sia il peso di queste e quello di alcune caratteristiche individuali e di contesto (coetanei e famiglia) nel predire il consumo alcolico. Metodo I partecipanti (N=347) erano allievi di licei (47.3%) e istituti tecnici (52.7%) di Napoli (43.2%) e Messina (56.8%): età media 16.4 anni (DS=1.5) per i maschi (n=173) e 16.6 anni (DS=1.6) per le femmine. Le metacredenze sull’autoregolazione emotiva e cognitiva («Bere mi aiuta a sopportare i miei pensieri negativi») sono state rilevate con la Positive Alcohol Metacognitions Scale (PAMS), quelle sull’incontrollabilità e il danno («Bere alcolici danneggia le mie capacità mentali») con la Negative Alcohol Metacognitions Scale (Spada & Wells, 2008; Di Blasi, 2014). Con l’AUDIT-C (ad. it. Struzzo et al., 2006) è stato misurato il rischio alcolico (cut-off ≥5 per i maschi, ≥4 per le femmine). Altri fattori misurati con il questionario Io e la mia salute (Bonino et al., 2003) erano di tipo individuale (danni fisici e psicologici del bere, locus interno della salute, autoefficacia regolatoria), relativi ai coetanei (abitudini, pressione e accettazione del bere) e alla famiglia (consumo e accettazione del bere). MANOVA e U di Mann-Whitney per le distribuzioni non normali sono servite a stimare le differenze tra studenti a rischio e non di abuso di alcol. Con la regressione lineare (metodo stepwise) è stato testato il peso di ciascun fattore nel predire il consumo alcolico. Risultati Gli adolescenti a rischio alcolico (25.4%) presentano maggiori metacredenze positive (p<.001) e minori metacredenze negative (p=.02), credono meno di subire danni fisici e psicologici (p<.05), frequentano coetanei più propensi al consumo di alcolici (p<.001) e vivono con genitori che ne approvavano l’assunzione (p<.001). L’indice di consumo (AUDIT-C) correla con le credenze positive (p<.001) ma non con le negative. Infine le metacredenze positive risultano il più forte predittore del consumo alcolico in un modello a 5 fattori (nell’ordine PAMS, pressione dei coetanei, assunzione da parte degli amici, genere e approvazione dei genitori): R2c=0.47, F(5, 336)=61.24, p<.001. Conclusioni Le metacredenze positive si confermano anche in adolescenza un fattore di rischio del bere problematico. Lo stesso non si può affermare per quelle negative, a differenza di quanto osservato in universitari con binge drinking (Clarke et al., 2012) e adulti dipendenti (Spada & Wells, 2010). Al contrario, i risultati di questa studio lasciano supporre che negli adolescenti le metacognizioni negative (danno cognitivo e incontrollabilità dell’alcol) possano essere un fattore di protezione nei confronti dell’assunzione di alcolici.
2016
CREDENZE METACOGNITIVE E PROPENSIONE AL BERE NEGLI ADOLESCENTI / Benedetto, L.; Di Blasi, D.; Donsi', Lucia; Parola, A.; Ingrassia, M.. - (2016). (Intervento presentato al convegno XXIX Congresso Nazionale della Sezione di Psicologia dello Sviluppo e dell'Educazione A.I.P. tenutosi a Complesso Universitario, Vicenza nel 8-10 settembre 2016).
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Utilizza questo identificativo per citare o creare un link a questo documento: https://hdl.handle.net/11588/668856
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