L'urbanizzazione di Fuorigrotta, nella quale assume un ruolo determinante la realizzazione della "Mostra Triennale e delle Terre Italiane d'Oltremare", risale alla politica del Risanamento della città di Napoli, avviata dopo l'epidemia di colera del 1883. E’ di quell’epoca, infatti l'apertura, nel 1884, della Galleria che, in proseguimento della via Piedigrotta da cui prende il nome, attraversa la collina di Posillipo per sfociare nell'antico e popolare nucleo del rione Castellana a Fuorigrotta. Successivamente, nel 1910, il Comune di Napoli approva un piano-guida che riguarda le aree di espansione della città, tra le quali appunto quella di Fuorigrotta. Quasi contemporaneamente, a Bagnoli, inizia la realizzazione di grandi insediamenti industriali attorno alle ottocentesche vetrerie Lefevre (1853): il cementificio e i primi insediamenti per l'impianto siderurgico, divenuto successivamente Ilva Italsider, progettato dalla società tedesca Stahlban con lo scopo di creare il nucleo di una seconda zona industriale, oltre quella già prevista ad oriente di Napoli. Per facilitare l’urbanizzazione vengono lì realizzati quartieri destinati ai lavoratori dell'impianto siderurgico e ad abitazioni residenziali estive, giacché nei primi decenni del secolo la presenza dell’acciaieria non impedisce l’attività turistica e balneare. Nell'ambito dello sviluppo turistico e termale della zona va ricordata l’interessante proposta, stravagante ed utopica, dell'ingegnere anglosassone Lamont Young che, per i Campi Flegrei, progetta un nuovo quartiere costituito da abitazioni, aree di divertimento e di esposizioni, che avrebbe trasformato radicalmente il paesaggio della zona.

La Mostra d’Oltremare di Napoli: città di fondazione e paesaggio urbano da conservare / Castagnaro, Alessandro. - (2016), pp. 21-30.

La Mostra d’Oltremare di Napoli: città di fondazione e paesaggio urbano da conservare

CASTAGNARO, ALESSANDRO
2016

Abstract

L'urbanizzazione di Fuorigrotta, nella quale assume un ruolo determinante la realizzazione della "Mostra Triennale e delle Terre Italiane d'Oltremare", risale alla politica del Risanamento della città di Napoli, avviata dopo l'epidemia di colera del 1883. E’ di quell’epoca, infatti l'apertura, nel 1884, della Galleria che, in proseguimento della via Piedigrotta da cui prende il nome, attraversa la collina di Posillipo per sfociare nell'antico e popolare nucleo del rione Castellana a Fuorigrotta. Successivamente, nel 1910, il Comune di Napoli approva un piano-guida che riguarda le aree di espansione della città, tra le quali appunto quella di Fuorigrotta. Quasi contemporaneamente, a Bagnoli, inizia la realizzazione di grandi insediamenti industriali attorno alle ottocentesche vetrerie Lefevre (1853): il cementificio e i primi insediamenti per l'impianto siderurgico, divenuto successivamente Ilva Italsider, progettato dalla società tedesca Stahlban con lo scopo di creare il nucleo di una seconda zona industriale, oltre quella già prevista ad oriente di Napoli. Per facilitare l’urbanizzazione vengono lì realizzati quartieri destinati ai lavoratori dell'impianto siderurgico e ad abitazioni residenziali estive, giacché nei primi decenni del secolo la presenza dell’acciaieria non impedisce l’attività turistica e balneare. Nell'ambito dello sviluppo turistico e termale della zona va ricordata l’interessante proposta, stravagante ed utopica, dell'ingegnere anglosassone Lamont Young che, per i Campi Flegrei, progetta un nuovo quartiere costituito da abitazioni, aree di divertimento e di esposizioni, che avrebbe trasformato radicalmente il paesaggio della zona.
2016
9788869750946
La Mostra d’Oltremare di Napoli: città di fondazione e paesaggio urbano da conservare / Castagnaro, Alessandro. - (2016), pp. 21-30.
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