Il saggio mira a porre in evidenza, attraverso l’analisi delle stratificazioni storiche ben leggibili nel Rione Terra, la molteplicità di valenze storiche, culturali ed architettoniche che, unite a quelle ambientali e paesaggistiche, ne fanno un interessante oggetto di studio. Un significativo esempio di presenza antropizzata in oltre 2000 anni, che esprime la propria cultura e civiltà attraverso l’architettura. Un promontorio di antiche origini che emerge dal mare con una significativa caratterizzazione geologica che conferisce all’intero complesso un significativo aspetto anche cromatico. Il tufo giallo, tipico della zona flegrea, rappresenta infatti un elemento distintivo e caratterizzante del paesaggio costiero locale ma soprattutto del Rione Terra non solo per la sua matericità e per la sua gradazione cromatica ma anche perché questo materiale è stato utilizzato per molti secoli per l’arte del costruire. Attraverso la letture delle più significative opere architettoniche vengono tracciati i momenti di sviluppo dall’età augustea anche con il rifacimento del tempio capitolino, testimonianza di un processo di monumentalizzazione che è la più chiara manifestazione della restau¬razione ideologica imposta dall’imperatore, non solo a Roma. Infatti il nuovo tempio, fatto edificare nella parte più alta del Rione Terra, su di un capitolium in tufo preesistente, divenne emblema di un classicismo augusteo che pote¬va trovare confronto solo negli edifici della capitale. Periodo in cui i commerci dei Romani resero Puteoli il principale scalo portuale per lo smistamento di tutte le merci destinate alla capitale, al punto che i Puteolani venivano considerati abili commercianti e negoziatori di affari. Successivamente le invasioni barbariche del periodo medioevale, e le avversità naturali ne provocano una inesorabile decadenza. La rinascita urbanistica e demografica, a partire dai secc. XIV e XV, si deve a Carlo II d'Angiò e a don Pedro di Toledo in questo periodo l’intera area a valle del Rione Terra, appartenente al demanio regio, fu concessa per l’edificazione. In questi anni il Tempio cosiddetto di Augusto subì un processo di barocchizzazione con l’opera dei maggiori artisti del tempo.Nel Rione Terra, oggi anche se con forti rallentamenti si continua a lavorare, ma ad eccezione del progetto, frutto del Concorso per il Tempio Cattedrale, che evidenzia una valorizzazione di tutte le preesistenze ma con leggibili interventi contemporanei e di altre poche opere come quelle eseguite per la realizzazione del percorso archeologico, il resto della progettazione mira a celare ogni segno della contemporaneità. Eppure c’è tanto ancora da realizzare nei diversi aspetti del progetto alle sue diverse scale, progetti tutti che devono evidenziare l’attualità delle operazioni come espressione della più avanzata ricerca progettuale. Interventi che abbiano il massimo rispetto per la storia e che si sappiano confrontare con essa senza sopraffarla o mortificarla. In paesi come l’Italia, cosi ricchi di preesistenze storiche e dove nell’ultima seconda metà del secolo scorso si è costruito tanto e tanto male, una ricerca PRIN di progettazione architettonica deve mirare anche alla interdisciplinarietà ma, al tempo stesso con obiettivi tesi a valorizzare le preesistenze e di quanto ancora è capace di interagire e trasformare la qualità della vita dell’uomo.

Storiografia critica per il progetto: il caso del Rione Terra di Pozzuoli / Castagnaro, Alessandro. - (2016), pp. 52-61.

Storiografia critica per il progetto: il caso del Rione Terra di Pozzuoli

CASTAGNARO, ALESSANDRO
2016

Abstract

Il saggio mira a porre in evidenza, attraverso l’analisi delle stratificazioni storiche ben leggibili nel Rione Terra, la molteplicità di valenze storiche, culturali ed architettoniche che, unite a quelle ambientali e paesaggistiche, ne fanno un interessante oggetto di studio. Un significativo esempio di presenza antropizzata in oltre 2000 anni, che esprime la propria cultura e civiltà attraverso l’architettura. Un promontorio di antiche origini che emerge dal mare con una significativa caratterizzazione geologica che conferisce all’intero complesso un significativo aspetto anche cromatico. Il tufo giallo, tipico della zona flegrea, rappresenta infatti un elemento distintivo e caratterizzante del paesaggio costiero locale ma soprattutto del Rione Terra non solo per la sua matericità e per la sua gradazione cromatica ma anche perché questo materiale è stato utilizzato per molti secoli per l’arte del costruire. Attraverso la letture delle più significative opere architettoniche vengono tracciati i momenti di sviluppo dall’età augustea anche con il rifacimento del tempio capitolino, testimonianza di un processo di monumentalizzazione che è la più chiara manifestazione della restau¬razione ideologica imposta dall’imperatore, non solo a Roma. Infatti il nuovo tempio, fatto edificare nella parte più alta del Rione Terra, su di un capitolium in tufo preesistente, divenne emblema di un classicismo augusteo che pote¬va trovare confronto solo negli edifici della capitale. Periodo in cui i commerci dei Romani resero Puteoli il principale scalo portuale per lo smistamento di tutte le merci destinate alla capitale, al punto che i Puteolani venivano considerati abili commercianti e negoziatori di affari. Successivamente le invasioni barbariche del periodo medioevale, e le avversità naturali ne provocano una inesorabile decadenza. La rinascita urbanistica e demografica, a partire dai secc. XIV e XV, si deve a Carlo II d'Angiò e a don Pedro di Toledo in questo periodo l’intera area a valle del Rione Terra, appartenente al demanio regio, fu concessa per l’edificazione. In questi anni il Tempio cosiddetto di Augusto subì un processo di barocchizzazione con l’opera dei maggiori artisti del tempo.Nel Rione Terra, oggi anche se con forti rallentamenti si continua a lavorare, ma ad eccezione del progetto, frutto del Concorso per il Tempio Cattedrale, che evidenzia una valorizzazione di tutte le preesistenze ma con leggibili interventi contemporanei e di altre poche opere come quelle eseguite per la realizzazione del percorso archeologico, il resto della progettazione mira a celare ogni segno della contemporaneità. Eppure c’è tanto ancora da realizzare nei diversi aspetti del progetto alle sue diverse scale, progetti tutti che devono evidenziare l’attualità delle operazioni come espressione della più avanzata ricerca progettuale. Interventi che abbiano il massimo rispetto per la storia e che si sappiano confrontare con essa senza sopraffarla o mortificarla. In paesi come l’Italia, cosi ricchi di preesistenze storiche e dove nell’ultima seconda metà del secolo scorso si è costruito tanto e tanto male, una ricerca PRIN di progettazione architettonica deve mirare anche alla interdisciplinarietà ma, al tempo stesso con obiettivi tesi a valorizzare le preesistenze e di quanto ancora è capace di interagire e trasformare la qualità della vita dell’uomo.
2016
9788874627776
Storiografia critica per il progetto: il caso del Rione Terra di Pozzuoli / Castagnaro, Alessandro. - (2016), pp. 52-61.
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Descrizione: Storiografia critica per il progetto: il caso del Rione Terra di Pozzuoli
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