Il contributo discute la proposta di una metodologia per la mappatura dei luoghi di scarto (“drosscape”, secondo il termine coniato da Alan Berger nel 207), intesa come strumento strategico per la conoscenza e il recupero degli stessi secondo funzioni ecologicamente appropriate. La mappa è qui interpretata nell’ambito di una nuova epistemologia della complessità che, sempre più, appare essere il carattere distintivo del progetto dei territori del contemporaneo. Riferimento essenziale del progetto di mappatura è l’idea di ciclo di vita dello spazio antropizzato, secondo la combinazione di quattro fasi principali (crescita/ consumo, conservazione dello status quo, collasso/ rilascio, riorganizzazione) entro cui si alternano i processi di adattamento e trasformazione dei sistemi socio-ecologici. La ricerca utilizza il concetto di “ciclo adattivo” per riportarlo alla specificità del fare progettuale, in un ambito in cui il termine “ri-ciclo” si declina come la capacità/ opportunità di indirizzare la capacità collettiva di un territorio verso nuovi assetti funzionali, coerenti con le dinamiche di organizzazione e resilienza del territorio stesso. La ricerca specializza inoltre la nozione di “hypercycle” sviluppata in chimica e biologia come principio per la connessione circolare di feed-back positivi, auto-catalitici, che in analogia con i processi di trasformazione del territorio diventano il motore per configurare nuovi cicli adattivi volti a innalzare le prestazioni sia dell’ambiente naturale che costruito.

Note per un approccio cognitivo alla mappa dei drosscape / Rigillo, Marina. - (2016), pp. 69-81.

Note per un approccio cognitivo alla mappa dei drosscape

RIGILLO, MARINA
2016

Abstract

Il contributo discute la proposta di una metodologia per la mappatura dei luoghi di scarto (“drosscape”, secondo il termine coniato da Alan Berger nel 207), intesa come strumento strategico per la conoscenza e il recupero degli stessi secondo funzioni ecologicamente appropriate. La mappa è qui interpretata nell’ambito di una nuova epistemologia della complessità che, sempre più, appare essere il carattere distintivo del progetto dei territori del contemporaneo. Riferimento essenziale del progetto di mappatura è l’idea di ciclo di vita dello spazio antropizzato, secondo la combinazione di quattro fasi principali (crescita/ consumo, conservazione dello status quo, collasso/ rilascio, riorganizzazione) entro cui si alternano i processi di adattamento e trasformazione dei sistemi socio-ecologici. La ricerca utilizza il concetto di “ciclo adattivo” per riportarlo alla specificità del fare progettuale, in un ambito in cui il termine “ri-ciclo” si declina come la capacità/ opportunità di indirizzare la capacità collettiva di un territorio verso nuovi assetti funzionali, coerenti con le dinamiche di organizzazione e resilienza del territorio stesso. La ricerca specializza inoltre la nozione di “hypercycle” sviluppata in chimica e biologia come principio per la connessione circolare di feed-back positivi, auto-catalitici, che in analogia con i processi di trasformazione del territorio diventano il motore per configurare nuovi cicli adattivi volti a innalzare le prestazioni sia dell’ambiente naturale che costruito.
2016
9788899854232
Note per un approccio cognitivo alla mappa dei drosscape / Rigillo, Marina. - (2016), pp. 69-81.
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