Dagli ultimi risultati del World Economic Forum 2016 sul Gender Gap in oltre 200 Paesi analizzati emerge una situazione ancora molto grave per l’Italia in merito alla discriminazione di genere. Il Gruppo dei Giovani Industriali di Napoli per il Centenario dalla fondazione 1917 – 2017, poiché è presieduto da una donna, ha deciso di organizzare un convegno sul futuro annunciato della prossima rivoluzione industriale detta, appunto, 4.0, dedicandolo alla riflessione sul ruolo che svolgeranno le donne nell’innovazione tecnologica delle future aziende ed industrie. Non sarà certo facile recuperare l’arretratezza dell’intera società italiana per valorizzare il ruolo delle donne in ogni settore ed in particolare quello delle nuove competenze richieste per un’industria all’avanguardia e innovativa. Ancora più urgente diventa la necessità dello Stato ad investire per la diffusione del sapere e della conoscenza scientifica ed informatica per portare le donne all’altezza della nuova sfida. Le discipline che risultano strategiche per consentire una preparazione adeguata sono le discipline che storicamente sono meno diffuse tra le donne, sono le cosiddette discipline STEM, Scientific, Tecnology, Engineering Mathematics; per contenere il divario di genere associato alla formazione di base è necessario promuovere corsi di affiancamento specifici per le studentesse donne e orientarle alle discipline STEM. Per l’avanzamento del Paese non si può sottovalutare l’apporto ed il contributo che devono dare le donne in questo dato momento storico della rivoluzione industriale 4.0. In sostanza se il percorso della competenza scientifica ed informatica diviene il pilastro per la costruzione di un apparato industriale all’altezza della nuova fisionomia dell’industria 4.0 ad alto contenuto tecnologico ed innovativo a maggior ragione non si può tralasciare il rafforzamento di tutti i livelli della formazione scolastica ed universitaria. Il Paese, dunque, mai come in questo momento richiede nuove generazioni con formazioni robuste nei campi delle discipline STEM e nell’insieme della cultura scientifica, tecnologica ed informatica. Migliori studenti richiedono migliori professori, migliori strutture, migliori laboratori, migliori progetti di ricerca e soprattutto un clima favorevole e fertile per pensare, ragionare, inventare, tutto liberamente e non costretto dalle logiche delle nuove cupole accademiche che si sono configurate nei tristi anni post – Gelmini. Anzi gravissime sono le nuove omologate aree scientifiche definite dai saperi delle Generazioni Gelminiane. Contro la mutazione dell’organizzazione dei centri di ricerca e delle università dell’epoca post – Gelmini Anvuriana è necessario ridare vitalità e soprattutto libertà alle linee di ricerca di frontiera e di nicchia. Nei campi della formazione e del lavoro si deve riconquistare la capacità di inventare ricerca oltre i campi degli stereotipi indicizzati, pesati, valutati secondo i recinti asfittici dei diversi settori scientifico – disciplinari. E’ necessario abbattere gli innumerevoli steccati e recinti delle aree scientifico-disciplinari che omologano le linee di ricerca cooptano solo soggetti piegati ai dogmi disciplinari e non consentono a ricercatori liberi di sperimentare lungo strade inesplorate e campi lontani da quelli codificati da indici e valutazioni ex-ante. Il gender gap deve, dunque, superare due ordini di problemi, da un lato, recuperare il ritardo accumulato tra uomini e donne attraverso le quote rosa che intellettuali e scienziati per principi meritocratici non condividono e, dall’altro lato, attivare programmi di formazione specifici per le giovani donne impegnate nel percorso formativo senza sacrificare i tempi di vita e di lavoro. Sia ben chiaro che rifiutando programmi specifici e quote rosa si stima che per il superamento del gender gap saranno necessari per l’Italia altri 200 anni per cui la sfida dell’industria 4.0 è già persa in partenza per le donne. Solo in politica oggi sono accettate le quote rosa e questo deve far riflettere.

La donna nell'industria 4.0, gender gap e politiche di formazione per il superamento / Buondonno, Emma. - (2017). (Intervento presentato al convegno La donna nell'industri 4.0. tenutosi a Unione Industriali di Napoli, Piazza dei Martiri, Napoli nel 20 febbraio 2017).

La donna nell'industria 4.0, gender gap e politiche di formazione per il superamento.

BUONDONNO, EMMA
2017

Abstract

Dagli ultimi risultati del World Economic Forum 2016 sul Gender Gap in oltre 200 Paesi analizzati emerge una situazione ancora molto grave per l’Italia in merito alla discriminazione di genere. Il Gruppo dei Giovani Industriali di Napoli per il Centenario dalla fondazione 1917 – 2017, poiché è presieduto da una donna, ha deciso di organizzare un convegno sul futuro annunciato della prossima rivoluzione industriale detta, appunto, 4.0, dedicandolo alla riflessione sul ruolo che svolgeranno le donne nell’innovazione tecnologica delle future aziende ed industrie. Non sarà certo facile recuperare l’arretratezza dell’intera società italiana per valorizzare il ruolo delle donne in ogni settore ed in particolare quello delle nuove competenze richieste per un’industria all’avanguardia e innovativa. Ancora più urgente diventa la necessità dello Stato ad investire per la diffusione del sapere e della conoscenza scientifica ed informatica per portare le donne all’altezza della nuova sfida. Le discipline che risultano strategiche per consentire una preparazione adeguata sono le discipline che storicamente sono meno diffuse tra le donne, sono le cosiddette discipline STEM, Scientific, Tecnology, Engineering Mathematics; per contenere il divario di genere associato alla formazione di base è necessario promuovere corsi di affiancamento specifici per le studentesse donne e orientarle alle discipline STEM. Per l’avanzamento del Paese non si può sottovalutare l’apporto ed il contributo che devono dare le donne in questo dato momento storico della rivoluzione industriale 4.0. In sostanza se il percorso della competenza scientifica ed informatica diviene il pilastro per la costruzione di un apparato industriale all’altezza della nuova fisionomia dell’industria 4.0 ad alto contenuto tecnologico ed innovativo a maggior ragione non si può tralasciare il rafforzamento di tutti i livelli della formazione scolastica ed universitaria. Il Paese, dunque, mai come in questo momento richiede nuove generazioni con formazioni robuste nei campi delle discipline STEM e nell’insieme della cultura scientifica, tecnologica ed informatica. Migliori studenti richiedono migliori professori, migliori strutture, migliori laboratori, migliori progetti di ricerca e soprattutto un clima favorevole e fertile per pensare, ragionare, inventare, tutto liberamente e non costretto dalle logiche delle nuove cupole accademiche che si sono configurate nei tristi anni post – Gelmini. Anzi gravissime sono le nuove omologate aree scientifiche definite dai saperi delle Generazioni Gelminiane. Contro la mutazione dell’organizzazione dei centri di ricerca e delle università dell’epoca post – Gelmini Anvuriana è necessario ridare vitalità e soprattutto libertà alle linee di ricerca di frontiera e di nicchia. Nei campi della formazione e del lavoro si deve riconquistare la capacità di inventare ricerca oltre i campi degli stereotipi indicizzati, pesati, valutati secondo i recinti asfittici dei diversi settori scientifico – disciplinari. E’ necessario abbattere gli innumerevoli steccati e recinti delle aree scientifico-disciplinari che omologano le linee di ricerca cooptano solo soggetti piegati ai dogmi disciplinari e non consentono a ricercatori liberi di sperimentare lungo strade inesplorate e campi lontani da quelli codificati da indici e valutazioni ex-ante. Il gender gap deve, dunque, superare due ordini di problemi, da un lato, recuperare il ritardo accumulato tra uomini e donne attraverso le quote rosa che intellettuali e scienziati per principi meritocratici non condividono e, dall’altro lato, attivare programmi di formazione specifici per le giovani donne impegnate nel percorso formativo senza sacrificare i tempi di vita e di lavoro. Sia ben chiaro che rifiutando programmi specifici e quote rosa si stima che per il superamento del gender gap saranno necessari per l’Italia altri 200 anni per cui la sfida dell’industria 4.0 è già persa in partenza per le donne. Solo in politica oggi sono accettate le quote rosa e questo deve far riflettere.
2017
La donna nell'industria 4.0, gender gap e politiche di formazione per il superamento / Buondonno, Emma. - (2017). (Intervento presentato al convegno La donna nell'industri 4.0. tenutosi a Unione Industriali di Napoli, Piazza dei Martiri, Napoli nel 20 febbraio 2017).
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Utilizza questo identificativo per citare o creare un link a questo documento: https://hdl.handle.net/11588/664768
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