La forza della scelta didattica del Workshop progettuale con studenti e detenuti, la capacità di conquistare l'attenzione e di stimolare le reazioni degli studenti attraverso un tema difficile e complesso nel quale si ritrova una commistione profonda tra architettura, spazi e vita degli uomini, nel quale si riconosce il ruolo civile perso dall'architettura, è stata sperimentata di recente. La scelta di questo tipo di esercizio progettuale è scaturita dalla decisione di “entrare dentro” non solo al problema dello spazio in carcere e alle sue infinite possibili declinazioni, ma anche fisicamente per portare gli studenti all'interno di quello che si configura come una sorta di mondo parallelo, in cui però vivono uomini che come ha detto Rogers non sono tutti “brutti e cattivi”. Inoltre, è sembrato di estremo interesse affrontare una prova di progettazione condivisa, in cui ci si potesse confrontare direttamente con gli utenti di quei luoghi, creando un inedita relazione tra domanda e risposta in termini di progetto architettonico. Le diverse esperienze dei Workshop Vivere dentro. Progettare lo spazio e le relazioni nel carcere nella Casa Circondariale di Poggioreale tra la fine del 2015 e l'inizio del 2016 con il Dipartimento di Architettura della “Federico II” di Napoli, e Abitare ristretti Economie solidali nella Casa di reclusione di Padova, svoltosi nell'ambito dell'evento collaterale Gang city della Biennale di Venezia nel novembre 2016 con il Politecnico e l'Università di Torino e il Dipartimento di Architettura della “Federico II” di Napoli, rappresentano l'avvio di una sperimentazione progettuale importante, in cui si cercano nuove forme di condivisione di temi e questioni, con una finalità molto chiara l'esecutività delle opere progettate. Nello stesso solco vanno segnalati l'intervento di autocostruzione nella Casa Circondariale Lorusso e Cutugno con il Politecnico di Torino e gli architetti della Associazione Artieri e quello del Laboratorio tematico di progettazione nelle carceri di Opera e Bollate con il Politecnico di Milano1, a dimostrazione di come sia possibile e auspicabile avviare percorsi positivi per la crescita degli studenti e per la vita quotidiana dei ristretti.

Trasformare il carcere per creare sicurezza / Santangelo, MARIA ROSARIA. - (2016). (Intervento presentato al convegno Imprese e pro-attività sociale nel mondo delle Gangcity tenutosi a Biennale di Venezia nel 23-24 novembre 2016).

Trasformare il carcere per creare sicurezza

SANTANGELO, MARIA ROSARIA
2016

Abstract

La forza della scelta didattica del Workshop progettuale con studenti e detenuti, la capacità di conquistare l'attenzione e di stimolare le reazioni degli studenti attraverso un tema difficile e complesso nel quale si ritrova una commistione profonda tra architettura, spazi e vita degli uomini, nel quale si riconosce il ruolo civile perso dall'architettura, è stata sperimentata di recente. La scelta di questo tipo di esercizio progettuale è scaturita dalla decisione di “entrare dentro” non solo al problema dello spazio in carcere e alle sue infinite possibili declinazioni, ma anche fisicamente per portare gli studenti all'interno di quello che si configura come una sorta di mondo parallelo, in cui però vivono uomini che come ha detto Rogers non sono tutti “brutti e cattivi”. Inoltre, è sembrato di estremo interesse affrontare una prova di progettazione condivisa, in cui ci si potesse confrontare direttamente con gli utenti di quei luoghi, creando un inedita relazione tra domanda e risposta in termini di progetto architettonico. Le diverse esperienze dei Workshop Vivere dentro. Progettare lo spazio e le relazioni nel carcere nella Casa Circondariale di Poggioreale tra la fine del 2015 e l'inizio del 2016 con il Dipartimento di Architettura della “Federico II” di Napoli, e Abitare ristretti Economie solidali nella Casa di reclusione di Padova, svoltosi nell'ambito dell'evento collaterale Gang city della Biennale di Venezia nel novembre 2016 con il Politecnico e l'Università di Torino e il Dipartimento di Architettura della “Federico II” di Napoli, rappresentano l'avvio di una sperimentazione progettuale importante, in cui si cercano nuove forme di condivisione di temi e questioni, con una finalità molto chiara l'esecutività delle opere progettate. Nello stesso solco vanno segnalati l'intervento di autocostruzione nella Casa Circondariale Lorusso e Cutugno con il Politecnico di Torino e gli architetti della Associazione Artieri e quello del Laboratorio tematico di progettazione nelle carceri di Opera e Bollate con il Politecnico di Milano1, a dimostrazione di come sia possibile e auspicabile avviare percorsi positivi per la crescita degli studenti e per la vita quotidiana dei ristretti.
2016
Trasformare il carcere per creare sicurezza / Santangelo, MARIA ROSARIA. - (2016). (Intervento presentato al convegno Imprese e pro-attività sociale nel mondo delle Gangcity tenutosi a Biennale di Venezia nel 23-24 novembre 2016).
File in questo prodotto:
Non ci sono file associati a questo prodotto.

I documenti in IRIS sono protetti da copyright e tutti i diritti sono riservati, salvo diversa indicazione.

Utilizza questo identificativo per citare o creare un link a questo documento: https://hdl.handle.net/11588/662173
Citazioni
  • ???jsp.display-item.citation.pmc??? ND
  • Scopus ND
  • ???jsp.display-item.citation.isi??? ND
social impact