Il saggio è composto di due parti. Nella prima parte si presenta un'articolata discussione della storiografia sulla guerra italo-etiopica. In particolare si trattano gli aspetti che riguardano: l'asserita centralità della guerra dal punto di vista della politica internazionale, e in particolare per determinare gli scenari della Seconda guerra mondiale; il fronte interno, la propaganda politica, i progetti di migrazione coloniale, la stretta totalitaria e il problema del consenso; il ruolo degli intellettuali e l'irreggimentazione della cultura, la mobilitazione dei giovani e delle donne; il ruolo della Chiesa. Nella seconda parte, il saggio ricostruisce la storia dell'autore del diario, il calabrese Carmelo Sirianni, e in particolare il contesto in cui il diario della guerra italo-etiopica fu prodotto. Sirianni era stato un giovane nazionalista che aveva creduto nel progetto imperiale del fascismo ed era partito come ufficiale medico al seguito di un battaglione di soldati libici. All'iniziale entusiasmo per la missione che il fascismo aveva indicato agli italiani fa riscontro la descrizione lucida di molti degli orrori di quella guerra (violenze contro i civili e i religiosi, esecuzioni, uso dei gas e altro), ma anche la durezza della vita quotidiana, la disorganizzazione dell'esercito, il cinismo dei comandi. Il saggio valorizza la specificità di questa fonte diaristica rispetto alla gran mole di diari e memorialistica prodotta e pubblicata sia ai tempi del fascismo che dopo.

Introduzione / DE NAPOLI, Olindo. - (2016), pp. 7-60.

Introduzione

DE NAPOLI, OLINDO
2016

Abstract

Il saggio è composto di due parti. Nella prima parte si presenta un'articolata discussione della storiografia sulla guerra italo-etiopica. In particolare si trattano gli aspetti che riguardano: l'asserita centralità della guerra dal punto di vista della politica internazionale, e in particolare per determinare gli scenari della Seconda guerra mondiale; il fronte interno, la propaganda politica, i progetti di migrazione coloniale, la stretta totalitaria e il problema del consenso; il ruolo degli intellettuali e l'irreggimentazione della cultura, la mobilitazione dei giovani e delle donne; il ruolo della Chiesa. Nella seconda parte, il saggio ricostruisce la storia dell'autore del diario, il calabrese Carmelo Sirianni, e in particolare il contesto in cui il diario della guerra italo-etiopica fu prodotto. Sirianni era stato un giovane nazionalista che aveva creduto nel progetto imperiale del fascismo ed era partito come ufficiale medico al seguito di un battaglione di soldati libici. All'iniziale entusiasmo per la missione che il fascismo aveva indicato agli italiani fa riscontro la descrizione lucida di molti degli orrori di quella guerra (violenze contro i civili e i religiosi, esecuzioni, uso dei gas e altro), ma anche la durezza della vita quotidiana, la disorganizzazione dell'esercito, il cinismo dei comandi. Il saggio valorizza la specificità di questa fonte diaristica rispetto alla gran mole di diari e memorialistica prodotta e pubblicata sia ai tempi del fascismo che dopo.
2016
978-88-6728-704-8
Introduzione / DE NAPOLI, Olindo. - (2016), pp. 7-60.
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