La ricerca ha avuto ad oggetto la disamina delle problematiche connesse alla conservazione del capitale in accounting la quale assume il significato di termine di riferimento o collaudo ai fini della distribuzione del reddito senza danneggiare l’integrità economica del capitale. Rispetto alla natura del capitale alla quale fare riferimento, l’analisi si è volta soprattutto verso la considerazione di una configurazione fondata sui valori correnti di mercato, benché, nell’ambito della prassi nazionale ed internazionale, l’unica concezione di conservazione del capitale adottata nell’ambito dei prospetti contabili tradizionali destinati a pubblicazione, è quella della conservazione del costo storico del capitale a inizio periodo derivante dalla consolidata adozione di una configurazione di reddito realizzato e da un sistema di valutazione basato sul costo storico. E’ stato osservato che il sistema di valori basato sul costo storico, e con esso il modello del reddito realizzato, appaiono quantomeno inadeguati rispetto alla finalità che con la conservazione del capitale si intende perseguire, ossia una distribuzione di reddito che non danneggi l’integrità economica del capitale impiegato. Va considerato come, rispetto a problemi quali la valutazione d’azienda o la misurazione della performance economica, la pratica aziendale riconosca tutta la debolezza dei modelli contabili tradizionali e scelga invece di impiegare modelli basati sui valori correnti e sulla considerazione del costo del capitale investito. Pertanto si è ritenuto di condurre un’attenta analisi sui diversi modelli alternativi di misurazione del reddito e del capitale, ciascuno eventualmente modificato per inserire le opportune correzioni per l’inflazione, al fine di individuare quello maggiormente idoneo a conservare la integrità economica del capitale investito. La tesi che con il lavoro di ricerca si è cercato di argomentare e sostenere è che l’integrità economica reale del capitale aziendale può essere preservata esclusivamente se gli elementi che lo compongono vengono misurati non sulla base del costo storico, ma dei valori attuali dei flussi di cassa futuri o, almeno, dei valori correnti. La comparazione tra due stati del capitale, ai fini della determinazione del reddito distribuibile, ossia tra il capitale a inizio esercizio ed il capitale a fine esercizio, è una comparazione efficace solo se fatta confrontando i valori correnti degli elementi che lo compongono alle due diverse date, dopo che i valori finali sono stati espressi in una unità di misura equivalente a quella dei valori iniziali per tener conto delle eventuali oscillazioni nel potere di acquisto della moneta. Partendo dal materiale bibliografico già disponibile presso al biblioteca del Dipartimento di Economia Aziendale nella fase iniziale della ricerca, si è passati alla elaborazione di un vasto database contenente i riferimenti bibliografici delle monografie, degli articoli apparsi su riviste nazionali ed internazionali e degli interventi ai convegni che hanno affrontato il tema dei modelli di valutazione del reddito e del capitale. Si è proceduto quindi alla acquisizione di numerosi libri italiani e stranieri di accounting, economia aziendale, finanza, management e di pubblicazioni ufficiali degli organismi professionali australiani, statunitensi, canadesi, britannici e neozelandesi.

Il Capital Maintenance come conservazione dell’integrità economica del capitale aziendale in presenza di variazioni dei prezzi di mercato / Catuogno, Simona. - (2000). (Intervento presentato al convegno Progetto Giovani Ricercatori, MURST 2000, Il Capital Maintenance come conservazione dell’integrità economica del capitale aziendale in presenza di variazioni dei prezzi di mercato. nel Gennaio 2000).

Il Capital Maintenance come conservazione dell’integrità economica del capitale aziendale in presenza di variazioni dei prezzi di mercato.

CATUOGNO, SIMONA
2000

Abstract

La ricerca ha avuto ad oggetto la disamina delle problematiche connesse alla conservazione del capitale in accounting la quale assume il significato di termine di riferimento o collaudo ai fini della distribuzione del reddito senza danneggiare l’integrità economica del capitale. Rispetto alla natura del capitale alla quale fare riferimento, l’analisi si è volta soprattutto verso la considerazione di una configurazione fondata sui valori correnti di mercato, benché, nell’ambito della prassi nazionale ed internazionale, l’unica concezione di conservazione del capitale adottata nell’ambito dei prospetti contabili tradizionali destinati a pubblicazione, è quella della conservazione del costo storico del capitale a inizio periodo derivante dalla consolidata adozione di una configurazione di reddito realizzato e da un sistema di valutazione basato sul costo storico. E’ stato osservato che il sistema di valori basato sul costo storico, e con esso il modello del reddito realizzato, appaiono quantomeno inadeguati rispetto alla finalità che con la conservazione del capitale si intende perseguire, ossia una distribuzione di reddito che non danneggi l’integrità economica del capitale impiegato. Va considerato come, rispetto a problemi quali la valutazione d’azienda o la misurazione della performance economica, la pratica aziendale riconosca tutta la debolezza dei modelli contabili tradizionali e scelga invece di impiegare modelli basati sui valori correnti e sulla considerazione del costo del capitale investito. Pertanto si è ritenuto di condurre un’attenta analisi sui diversi modelli alternativi di misurazione del reddito e del capitale, ciascuno eventualmente modificato per inserire le opportune correzioni per l’inflazione, al fine di individuare quello maggiormente idoneo a conservare la integrità economica del capitale investito. La tesi che con il lavoro di ricerca si è cercato di argomentare e sostenere è che l’integrità economica reale del capitale aziendale può essere preservata esclusivamente se gli elementi che lo compongono vengono misurati non sulla base del costo storico, ma dei valori attuali dei flussi di cassa futuri o, almeno, dei valori correnti. La comparazione tra due stati del capitale, ai fini della determinazione del reddito distribuibile, ossia tra il capitale a inizio esercizio ed il capitale a fine esercizio, è una comparazione efficace solo se fatta confrontando i valori correnti degli elementi che lo compongono alle due diverse date, dopo che i valori finali sono stati espressi in una unità di misura equivalente a quella dei valori iniziali per tener conto delle eventuali oscillazioni nel potere di acquisto della moneta. Partendo dal materiale bibliografico già disponibile presso al biblioteca del Dipartimento di Economia Aziendale nella fase iniziale della ricerca, si è passati alla elaborazione di un vasto database contenente i riferimenti bibliografici delle monografie, degli articoli apparsi su riviste nazionali ed internazionali e degli interventi ai convegni che hanno affrontato il tema dei modelli di valutazione del reddito e del capitale. Si è proceduto quindi alla acquisizione di numerosi libri italiani e stranieri di accounting, economia aziendale, finanza, management e di pubblicazioni ufficiali degli organismi professionali australiani, statunitensi, canadesi, britannici e neozelandesi.
2000
Il Capital Maintenance come conservazione dell’integrità economica del capitale aziendale in presenza di variazioni dei prezzi di mercato / Catuogno, Simona. - (2000). (Intervento presentato al convegno Progetto Giovani Ricercatori, MURST 2000, Il Capital Maintenance come conservazione dell’integrità economica del capitale aziendale in presenza di variazioni dei prezzi di mercato. nel Gennaio 2000).
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Utilizza questo identificativo per citare o creare un link a questo documento: https://hdl.handle.net/11588/650080
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