La stabilità dei pendii naturali è un tema complesso per la numerosità dei fattori che intervengono nel problema: topografia e stratigrafia dei terreni, morfologia, condizioni iniziali (stato tensionale), regime delle pressioni neutre nel sottosuolo. Anche le condizioni che si stabiliscono a causa delle attività antropiche e dell’interazione fra sottosuolo e atmosfera possono avere un effetto rilevante, potendo comportare modifiche degli stati tensionali e, nel lungo termine, delle stesse proprietà dei terreni. Il peggioramento del quadro di stabilità di un pendio, dovuto ai fattori di cui si è detto, può condurre all’innesco di un evento di frana. L’evoluzione cinematica di un pendio naturale, in conseguenza della variazione delle condizioni che ne influenzano il livello di sicurezza, può essere convenzionalmente suddivisa nelle seguenti fasi (Leroueil et al., 1996): - la condizione “di esercizio”, eventualmente caratterizzata da deformazioni del terreno dovute ad attività antropiche, erosione, piogge o altri fenomeni, che possono sfociare o meno nella rottura del pendio (in questo caso, la fase di incremento delle deformazioni che precede la frana viene detta fase di pre-rottura); - la condizione di rottura generale (in termini meccanici collasso), che in genere rappresenta la condizione finale di un processo di propagazione della rottura da singole zone di terreno (rottura locale), dove il materiale è plasticizzato e la superficie di scorrimento è già formata, all’intero versante (rottura generale); - la condizione di post-rottura, in cui il volume di terreno isolato dalla superficie di scorrimento completamente formata, si sposta sotto l’azione della gravità, degli eventuali sovraccarichi e di variazioni delle pressioni neutre oltre che delle stesse proprietà del terreno; - la fase di riattivazione (solo per alcuni tipi di frane in argilla), che coinvolge volumi di terreno già interessati nel passato da frane e che si rimobilitano lungo la preesistente superficie di scivolamento.

Frane: caratteri tipologici e cinematici / Luciano, Picarelli; Urciuoli, Gianfranco. - (2015), pp. 167-182.

Frane: caratteri tipologici e cinematici

URCIUOLI, GIANFRANCO
2015

Abstract

La stabilità dei pendii naturali è un tema complesso per la numerosità dei fattori che intervengono nel problema: topografia e stratigrafia dei terreni, morfologia, condizioni iniziali (stato tensionale), regime delle pressioni neutre nel sottosuolo. Anche le condizioni che si stabiliscono a causa delle attività antropiche e dell’interazione fra sottosuolo e atmosfera possono avere un effetto rilevante, potendo comportare modifiche degli stati tensionali e, nel lungo termine, delle stesse proprietà dei terreni. Il peggioramento del quadro di stabilità di un pendio, dovuto ai fattori di cui si è detto, può condurre all’innesco di un evento di frana. L’evoluzione cinematica di un pendio naturale, in conseguenza della variazione delle condizioni che ne influenzano il livello di sicurezza, può essere convenzionalmente suddivisa nelle seguenti fasi (Leroueil et al., 1996): - la condizione “di esercizio”, eventualmente caratterizzata da deformazioni del terreno dovute ad attività antropiche, erosione, piogge o altri fenomeni, che possono sfociare o meno nella rottura del pendio (in questo caso, la fase di incremento delle deformazioni che precede la frana viene detta fase di pre-rottura); - la condizione di rottura generale (in termini meccanici collasso), che in genere rappresenta la condizione finale di un processo di propagazione della rottura da singole zone di terreno (rottura locale), dove il materiale è plasticizzato e la superficie di scorrimento è già formata, all’intero versante (rottura generale); - la condizione di post-rottura, in cui il volume di terreno isolato dalla superficie di scorrimento completamente formata, si sposta sotto l’azione della gravità, degli eventuali sovraccarichi e di variazioni delle pressioni neutre oltre che delle stesse proprietà del terreno; - la fase di riattivazione (solo per alcuni tipi di frane in argilla), che coinvolge volumi di terreno già interessati nel passato da frane e che si rimobilitano lungo la preesistente superficie di scivolamento.
2015
978-88-89972-58-8
Frane: caratteri tipologici e cinematici / Luciano, Picarelli; Urciuoli, Gianfranco. - (2015), pp. 167-182.
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