Nel corso dell’Ottocento, la personalità femminile, dopo essere stata al centro della riflessione di medici e giuristi dei secoli precedenti , entra nel dominio di un passaggio “straordinariamente fecondo” nella storia germinale della psichiatria, in cui, grazie all’opera di Fodéré, Pinel, Esquirol e Haslam, si compie il suo accreditamento e la sua specializzazione nell’ambito del sapere medico . Si tratta, come rilevato da Foucault, di un percorso segnato da tratti di ambiguità notevoli, per il fatto stesso che esso si sperimenta nell’elaborazione di un approccio epistemico che ha la necessità di confrontarsi con quello della medicina e di elaborare, per questo, una nuova definizione del proprio oggetto, la follia. In questi termini se, soprattutto nel primo trentennio del secolo, le esperienze di autonomizzazione della psichiatria dalla medicina si strutturano nella rivendicazione di una discontinuità epistemica rispetto alla pratica medica, nel senso dell’allontanamento dalla regola dell’osservazione e della diagnosi l’approccio psichiatrico, proprio la necessità di riconvocarsi sulla definizione dello statuto della follia, richiederà alla medicina un contesto – un luogo entro il quale la psichiatria, non più solo potere, ma sapere, potesse esercitarsi – e un sistema di regole di tipo am
Una fucina di mali fisici e morali. L’isterismo ottocentesco tra psichiatria e diritto / Marzocco, Valeria. - (2016), pp. 81-92.
Una fucina di mali fisici e morali. L’isterismo ottocentesco tra psichiatria e diritto
MARZOCCO, Valeria
2016
Abstract
Nel corso dell’Ottocento, la personalità femminile, dopo essere stata al centro della riflessione di medici e giuristi dei secoli precedenti , entra nel dominio di un passaggio “straordinariamente fecondo” nella storia germinale della psichiatria, in cui, grazie all’opera di Fodéré, Pinel, Esquirol e Haslam, si compie il suo accreditamento e la sua specializzazione nell’ambito del sapere medico . Si tratta, come rilevato da Foucault, di un percorso segnato da tratti di ambiguità notevoli, per il fatto stesso che esso si sperimenta nell’elaborazione di un approccio epistemico che ha la necessità di confrontarsi con quello della medicina e di elaborare, per questo, una nuova definizione del proprio oggetto, la follia. In questi termini se, soprattutto nel primo trentennio del secolo, le esperienze di autonomizzazione della psichiatria dalla medicina si strutturano nella rivendicazione di una discontinuità epistemica rispetto alla pratica medica, nel senso dell’allontanamento dalla regola dell’osservazione e della diagnosi l’approccio psichiatrico, proprio la necessità di riconvocarsi sulla definizione dello statuto della follia, richiederà alla medicina un contesto – un luogo entro il quale la psichiatria, non più solo potere, ma sapere, potesse esercitarsi – e un sistema di regole di tipo amI documenti in IRIS sono protetti da copyright e tutti i diritti sono riservati, salvo diversa indicazione.