La novità del poema De hortis hHesperidum di Giovanni Pontano sta nel contenuto scientifico–botanico, per il quale il poeta sottolinea l'inesistenza di una tradizione cui agganciarsi, ma anche in un'operazione musiva di ricomposizione di tessere tratte da autori diversi, greci e latini, operazione che affianca l'opera geografica di Tolemeo all'enciclopedia di Plinio, e contamina la lezione delle Georgiche di Virgilio con Ovidio, Teocrito e Bione di Smirne. I materiali impiegati per costruire del poema sono dunque di natura diversa, da un lato la parte precettistica botanica, e dall’altro una pluralità di miti di invenzione pontaniana che sono posti ad integrazione ed ampliamento della favola originaria di Adone narrata da Ovidio in poco più di duecento esametri nel corso del decimo libro delle Metamorfosi. Ed accanto alla materia mitologica che appare acconciata in forma accessoria rispetto alla porzione precettistica, va rilevata anche una materia storico-encomiastica dalle motivazioni e dagli estremi cronologici più nitidi, che aggiorna agli anni estremi della vita dell’autore la composizione o meglio, a mio avviso, la revisione del poema. Ci troviamo dinanzi ad una struttura ben congegnata secondo corrispondenze e rispecchiamenti a distanza tra i due libri o porzioni di essi. Il mito dell’amore di Venere per Adone risulta – nonostante la prevalente materia botanica – il cuore pulsante di questa inedita architettura poetica. Ma il fulcro di questa poesia è condensato non solo nella ricchezza erudita del contenuto botanico, ma anche nei passaggi etiologici ed ecfrastici che forniscono prove di indubbia potenza retorica e descrittiva, e in una intelaiatura diegetica supportata da una precisa sequenza di aitia, per cui alla precettistica botanica si affianca ed alterna una diegesi favolosa e mitopietica.

Nuove frontiere di poetica umanistica: il mito tra struttura diegetica e precettistica botanica in Pontano e l'esempio di Hesp. I 386-452 / Iacono, Antonietta. - (2016). (Intervento presentato al convegno "Consulendae sunt aures": Rhétorique et langue latine d'art à la Renaissance: Pontano, Sannazar et l'accadémie napolitaine tenutosi a UFR de Lettres et Sciences humaine (Salle A 509), Université de Rouen, Mont-Saint-Aignan nel 4-6 luglio).

Nuove frontiere di poetica umanistica: il mito tra struttura diegetica e precettistica botanica in Pontano e l'esempio di Hesp. I 386-452

IACONO, ANTONIETTA
2016

Abstract

La novità del poema De hortis hHesperidum di Giovanni Pontano sta nel contenuto scientifico–botanico, per il quale il poeta sottolinea l'inesistenza di una tradizione cui agganciarsi, ma anche in un'operazione musiva di ricomposizione di tessere tratte da autori diversi, greci e latini, operazione che affianca l'opera geografica di Tolemeo all'enciclopedia di Plinio, e contamina la lezione delle Georgiche di Virgilio con Ovidio, Teocrito e Bione di Smirne. I materiali impiegati per costruire del poema sono dunque di natura diversa, da un lato la parte precettistica botanica, e dall’altro una pluralità di miti di invenzione pontaniana che sono posti ad integrazione ed ampliamento della favola originaria di Adone narrata da Ovidio in poco più di duecento esametri nel corso del decimo libro delle Metamorfosi. Ed accanto alla materia mitologica che appare acconciata in forma accessoria rispetto alla porzione precettistica, va rilevata anche una materia storico-encomiastica dalle motivazioni e dagli estremi cronologici più nitidi, che aggiorna agli anni estremi della vita dell’autore la composizione o meglio, a mio avviso, la revisione del poema. Ci troviamo dinanzi ad una struttura ben congegnata secondo corrispondenze e rispecchiamenti a distanza tra i due libri o porzioni di essi. Il mito dell’amore di Venere per Adone risulta – nonostante la prevalente materia botanica – il cuore pulsante di questa inedita architettura poetica. Ma il fulcro di questa poesia è condensato non solo nella ricchezza erudita del contenuto botanico, ma anche nei passaggi etiologici ed ecfrastici che forniscono prove di indubbia potenza retorica e descrittiva, e in una intelaiatura diegetica supportata da una precisa sequenza di aitia, per cui alla precettistica botanica si affianca ed alterna una diegesi favolosa e mitopietica.
2016
Nuove frontiere di poetica umanistica: il mito tra struttura diegetica e precettistica botanica in Pontano e l'esempio di Hesp. I 386-452 / Iacono, Antonietta. - (2016). (Intervento presentato al convegno "Consulendae sunt aures": Rhétorique et langue latine d'art à la Renaissance: Pontano, Sannazar et l'accadémie napolitaine tenutosi a UFR de Lettres et Sciences humaine (Salle A 509), Université de Rouen, Mont-Saint-Aignan nel 4-6 luglio).
File in questo prodotto:
Non ci sono file associati a questo prodotto.

I documenti in IRIS sono protetti da copyright e tutti i diritti sono riservati, salvo diversa indicazione.

Utilizza questo identificativo per citare o creare un link a questo documento: https://hdl.handle.net/11588/635276
Citazioni
  • ???jsp.display-item.citation.pmc??? ND
  • Scopus ND
  • ???jsp.display-item.citation.isi??? ND
social impact