Le centinaia di migliaia di tavolette di argilla scritte in caratteri cuneiformi provenienti dal Vicino Oriente Antico rappresentano una imponente fonte informativa per lo studio dei vari aspetti economici di quell’antica civiltà che durò dal mezzo del IV millennio sino alla seconda metà del I millennio a.C. Di ciò ne è conferma nei testi economici delle 435 tavolette cuneiformi della collezione della Banca d’Italia che coprono un periodo di 800 anni tra il 2500 e il 1700 a.C. La nostra attenzione si soffermerà sull’economia del periodo più arcaico (3500-1600 a.C.) nel quale, al suo inizio, si affermò, nella Bassa Mesopotamia, una nuova civiltà dai caratteri profondamente diversi da quelli delle altre società del Vicino Oriente Antico. Vere Gordon Child ebbe a dire che si trattò di una “Rivoluzione Urbana”. Per la prima volta nacque lo stato e con esso la città, il lavoro specializzato e una classe di élite con privilegi sociali. Tale nuova società conobbe uno sviluppo economico-produttivo e demografico inusitato accompagnato da un forte incremento dei commerci a lunga distanza agevolato dalla fondazione di colonie mesopotamiche nei paesi limitrofi. Gli studiosi parlano di un “espansionismo” della Bassa Mesopotamia durato alcuni secoli del IV millennio a.C. Indubbiamente quella civiltà fu sempre di tipo accentrato su Tempio e Palazzo; essi esercitarono, in misura variabile a seconda delle epoche, un potere sia economico che politico. È comunque opinione abbastanza diffusa che sin dai primi momenti di questa civiltà l’attività “privata” abbia svolto un suo ruolo che andrà crescendo nel tempo e che apparirà in tutta la sua portata agli inizi del II millennio a.C. (commercio paleo-assiro). Gli studiosi sono impegnati a comprendere la natura di quelle economie, sul modo di produrre e commerciare, sul ruolo dei “privati” e dei mercanti, sulla presenza o meno di mercati, sui mezzi di pagamento (che taluni assimilano alla moneta), sulla presenza del profitto e di vari strumenti economico-finanziari del nostro tempo (vendite a pronti e a termine, prestiti, tassi di interesse, anticresi, titoli al portatore, garanzie e pegni). In quella civiltà era anche presente l’usura per combattere la quale venivano presi dai vari sovrani provvedimenti di remissione debiti e di rimessa in libertà di coloro che erano divenuti schiavi per non aver pagato i debiti. Le relazioni degli Assiriologi e il dibattito che ne seguirà vogliono quindi essere un contributo alla ricerca di una sempre migliore conoscenza di quelle antiche economie. Quindi una scienza “giovane” che sta facendo notevoli passi in avanti nella ricostruzione della storia economica di quel tempo alla ricerca di un consenso che sia il più ampio possibile e in un contesto nel quale le divergenze di opinioni si vanno costantemente attenuando.

Discussione al Seminario: Produzione, commercio, finanza nel Vicino Oriente Antico (3500-1600 a.C.), / Schisani, MARIA CARMELA. - (2016). (Intervento presentato al convegno Produzione, commercio, finanza nel Vicino Oriente Antico (3500-1600 a.C.), tenutosi a Banca d'Italia, Centro Congressi, Roma, Via Nazionale 190 nel 10 giugno 2016).

Discussione al Seminario: Produzione, commercio, finanza nel Vicino Oriente Antico (3500-1600 a.C.),

SCHISANI, MARIA CARMELA
2016

Abstract

Le centinaia di migliaia di tavolette di argilla scritte in caratteri cuneiformi provenienti dal Vicino Oriente Antico rappresentano una imponente fonte informativa per lo studio dei vari aspetti economici di quell’antica civiltà che durò dal mezzo del IV millennio sino alla seconda metà del I millennio a.C. Di ciò ne è conferma nei testi economici delle 435 tavolette cuneiformi della collezione della Banca d’Italia che coprono un periodo di 800 anni tra il 2500 e il 1700 a.C. La nostra attenzione si soffermerà sull’economia del periodo più arcaico (3500-1600 a.C.) nel quale, al suo inizio, si affermò, nella Bassa Mesopotamia, una nuova civiltà dai caratteri profondamente diversi da quelli delle altre società del Vicino Oriente Antico. Vere Gordon Child ebbe a dire che si trattò di una “Rivoluzione Urbana”. Per la prima volta nacque lo stato e con esso la città, il lavoro specializzato e una classe di élite con privilegi sociali. Tale nuova società conobbe uno sviluppo economico-produttivo e demografico inusitato accompagnato da un forte incremento dei commerci a lunga distanza agevolato dalla fondazione di colonie mesopotamiche nei paesi limitrofi. Gli studiosi parlano di un “espansionismo” della Bassa Mesopotamia durato alcuni secoli del IV millennio a.C. Indubbiamente quella civiltà fu sempre di tipo accentrato su Tempio e Palazzo; essi esercitarono, in misura variabile a seconda delle epoche, un potere sia economico che politico. È comunque opinione abbastanza diffusa che sin dai primi momenti di questa civiltà l’attività “privata” abbia svolto un suo ruolo che andrà crescendo nel tempo e che apparirà in tutta la sua portata agli inizi del II millennio a.C. (commercio paleo-assiro). Gli studiosi sono impegnati a comprendere la natura di quelle economie, sul modo di produrre e commerciare, sul ruolo dei “privati” e dei mercanti, sulla presenza o meno di mercati, sui mezzi di pagamento (che taluni assimilano alla moneta), sulla presenza del profitto e di vari strumenti economico-finanziari del nostro tempo (vendite a pronti e a termine, prestiti, tassi di interesse, anticresi, titoli al portatore, garanzie e pegni). In quella civiltà era anche presente l’usura per combattere la quale venivano presi dai vari sovrani provvedimenti di remissione debiti e di rimessa in libertà di coloro che erano divenuti schiavi per non aver pagato i debiti. Le relazioni degli Assiriologi e il dibattito che ne seguirà vogliono quindi essere un contributo alla ricerca di una sempre migliore conoscenza di quelle antiche economie. Quindi una scienza “giovane” che sta facendo notevoli passi in avanti nella ricostruzione della storia economica di quel tempo alla ricerca di un consenso che sia il più ampio possibile e in un contesto nel quale le divergenze di opinioni si vanno costantemente attenuando.
2016
Discussione al Seminario: Produzione, commercio, finanza nel Vicino Oriente Antico (3500-1600 a.C.), / Schisani, MARIA CARMELA. - (2016). (Intervento presentato al convegno Produzione, commercio, finanza nel Vicino Oriente Antico (3500-1600 a.C.), tenutosi a Banca d'Italia, Centro Congressi, Roma, Via Nazionale 190 nel 10 giugno 2016).
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Utilizza questo identificativo per citare o creare un link a questo documento: https://hdl.handle.net/11588/635152
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