La soluzione delle crisi bancarie a livello europeo ha un nuovo assetto con l’introduzione di meccanismi di condivisione delle perdite da parte di azionisti, depositanti e creditori subordinati ( burder sharing) e con misure di salvataggio interno (bail-in), tali da non far gravare l’intervento sui contribuenti e non incorrere nei divieti degli Aiuti di Stato. Il rigoroso sistema introdotto dalla direttiva BRRD e dal reg. (UE) n. 806/2014 ha avuto parziale applicazione nell’ordinamento italiano in relazione a quattro banche già poste in amministrazione straordinaria, di cui si voleva garantire la continuità operativa. Si è innovato così il precedente sistema italiano di soluzione delle crisi, che era senza oneri per depositanti ed obbligazionisti, facendo sostenere il costo del risanamento da un apposito fondo di risoluzione, alimentato con i contributi di tre banche italiane, ma anche da azionisti e creditori (i.e. obbligazionisti). Per recuperare la fiducia degli investitori,”traditi” il Governo ha emanato provvedimenti per il rimborso dei titolari delle obbligazioni subordinate emesse in passato. Si pongono di seguito per il futuro problemi di trasparenza delle operazioni bancarie e conflitto di interessi delle banche nella collocazione degli strumenti finanziari, che sono all’attenzione dei giuristi e del mondo bancario.

Il nuovo quadro normativo europeo per le crisi europee. L’attuazione parziale nell’ordinamento nazionale per quattro banche. “Risparmio tradito” e strumenti di tutela degli investitori / Rispoli, Marilena. - (2016). (Intervento presentato al convegno Il futuro del sistema bancario tenutosi a Università telematica Pegaso .Complesso monumentale di Santa Chiara .Via Santa Chiara 49 .Napoli nel 20 giugno 2016).

Il nuovo quadro normativo europeo per le crisi europee. L’attuazione parziale nell’ordinamento nazionale per quattro banche. “Risparmio tradito” e strumenti di tutela degli investitori.

RISPOLI, MARILENA
2016

Abstract

La soluzione delle crisi bancarie a livello europeo ha un nuovo assetto con l’introduzione di meccanismi di condivisione delle perdite da parte di azionisti, depositanti e creditori subordinati ( burder sharing) e con misure di salvataggio interno (bail-in), tali da non far gravare l’intervento sui contribuenti e non incorrere nei divieti degli Aiuti di Stato. Il rigoroso sistema introdotto dalla direttiva BRRD e dal reg. (UE) n. 806/2014 ha avuto parziale applicazione nell’ordinamento italiano in relazione a quattro banche già poste in amministrazione straordinaria, di cui si voleva garantire la continuità operativa. Si è innovato così il precedente sistema italiano di soluzione delle crisi, che era senza oneri per depositanti ed obbligazionisti, facendo sostenere il costo del risanamento da un apposito fondo di risoluzione, alimentato con i contributi di tre banche italiane, ma anche da azionisti e creditori (i.e. obbligazionisti). Per recuperare la fiducia degli investitori,”traditi” il Governo ha emanato provvedimenti per il rimborso dei titolari delle obbligazioni subordinate emesse in passato. Si pongono di seguito per il futuro problemi di trasparenza delle operazioni bancarie e conflitto di interessi delle banche nella collocazione degli strumenti finanziari, che sono all’attenzione dei giuristi e del mondo bancario.
2016
Il nuovo quadro normativo europeo per le crisi europee. L’attuazione parziale nell’ordinamento nazionale per quattro banche. “Risparmio tradito” e strumenti di tutela degli investitori / Rispoli, Marilena. - (2016). (Intervento presentato al convegno Il futuro del sistema bancario tenutosi a Università telematica Pegaso .Complesso monumentale di Santa Chiara .Via Santa Chiara 49 .Napoli nel 20 giugno 2016).
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