Il Cilento punto di forza per la Regione Campania La Regione Campania per popolazione residente è la seconda regione italiana con circa 5.800.000 abitanti dopo la Lombardia ma è prima per densità territoriale con circa 450 abitanti per chilometro quadrato. In Europa l’unico Paese con una densità territoriale analoga a quella della Campania è l’Olanda con un’estensione pari al Lazio ed alla Campania messi insieme. La strategia politica della pianificazione territoriale dell’Olanda è fondata sul decentramento delle funzioni e dei valori urbani e sulla distribuzione omogenea dei pesi demografici sull’intero territorio nazionale. I programmi di finanziamento nazionale per le politiche urbane sono concentrati per la crescita dei piccoli centri urbani fino ad un livello di popolazione sostenibile affinché siano ottimizzati i costi dei servizi pubblici per abitante. La dimensione delle città per cui sono ottimizzati i risultati della spesa pubblica per servizi ai cittadini e soddisfazione di questi ultimi per la qualità che si raggiunge dei servizi stessi è tra i 50.000 e 100.000 residenti con densità territoriali comprese tra 400 e 500 abitanti per chilometro quadrato. Non vi è dubbio che questo è semplicemente un dato tecnico ma in Regione Campania siamo di fronte ad una doppia diseconomia della spesa pubblica: da un lato la congestione senza sviluppo di Napoli e dell’area metropolitana con il 53% della popolazione dell’intera regione concentrata su appena il 9% del territorio e, dall’altro lato, l’armatura urbana del restante 91% del territorio della Campania con città e comuni al di sotto della soglia minima della funzionalità e a senescenza funzionale ed economica. Questa doppia diseconomia, generata dallo storico squilibrio tra sovra urbanizzazione e sovrappopolazione di Napoli e Provincia e disgregazione dell’armatura urbana e socio-economica delle altre parti della regione, è alla radice di ogni emergenza e sperpero delle risorse economiche pubbliche. Sannio, Irpinia, Cilento, Vallo di Diano, Matese, Alto Casertano, Agro Caleno e Basso Volturno, solo per citarne alcune, sono parti significative della Regione Campania che, tuttavia, non godono delle necessarie attenzioni da parte dei governi e delle amministrazioni sia regionali che nazionali e che, al contrario, consentirebbero alla Regione stessa d’invertire l’attuale tendenza ad agire solo nella direzione di contenere le diverse emergenze che, di volta in volta, si generano per la concentrazione e il sottosviluppo della città metropolitana napoletana. Per la prossima programmazione POR_FESR 2014/2020 l’Europa indica la città media come fattore di promozione sociale, culturale ed economico e come il luogo di moltiplicazione dei benefici delle risorse investite per il miglioramento della qualità della vita dei cittadini. Essere in una condizione molto distante dall’organizzazione territoriale con città medie ed avere una regione divisa tra una conurbazione ad alta densità edilizia e abitativa da un lato e una polverizzazione in numerosi paesi di poche migliaia di abitanti dall’altro rende senz’altro improbabile l’efficacia di qualunque strategia di programmazione economica che ci avvicini agli standard di vita di tipo europeo.

La città di Parmenide: ritorno ad Ascea città media / Buondonno, Emma. - 1:(2015), pp. 1-96.

La città di Parmenide: ritorno ad Ascea città media

BUONDONNO, EMMA
2015

Abstract

Il Cilento punto di forza per la Regione Campania La Regione Campania per popolazione residente è la seconda regione italiana con circa 5.800.000 abitanti dopo la Lombardia ma è prima per densità territoriale con circa 450 abitanti per chilometro quadrato. In Europa l’unico Paese con una densità territoriale analoga a quella della Campania è l’Olanda con un’estensione pari al Lazio ed alla Campania messi insieme. La strategia politica della pianificazione territoriale dell’Olanda è fondata sul decentramento delle funzioni e dei valori urbani e sulla distribuzione omogenea dei pesi demografici sull’intero territorio nazionale. I programmi di finanziamento nazionale per le politiche urbane sono concentrati per la crescita dei piccoli centri urbani fino ad un livello di popolazione sostenibile affinché siano ottimizzati i costi dei servizi pubblici per abitante. La dimensione delle città per cui sono ottimizzati i risultati della spesa pubblica per servizi ai cittadini e soddisfazione di questi ultimi per la qualità che si raggiunge dei servizi stessi è tra i 50.000 e 100.000 residenti con densità territoriali comprese tra 400 e 500 abitanti per chilometro quadrato. Non vi è dubbio che questo è semplicemente un dato tecnico ma in Regione Campania siamo di fronte ad una doppia diseconomia della spesa pubblica: da un lato la congestione senza sviluppo di Napoli e dell’area metropolitana con il 53% della popolazione dell’intera regione concentrata su appena il 9% del territorio e, dall’altro lato, l’armatura urbana del restante 91% del territorio della Campania con città e comuni al di sotto della soglia minima della funzionalità e a senescenza funzionale ed economica. Questa doppia diseconomia, generata dallo storico squilibrio tra sovra urbanizzazione e sovrappopolazione di Napoli e Provincia e disgregazione dell’armatura urbana e socio-economica delle altre parti della regione, è alla radice di ogni emergenza e sperpero delle risorse economiche pubbliche. Sannio, Irpinia, Cilento, Vallo di Diano, Matese, Alto Casertano, Agro Caleno e Basso Volturno, solo per citarne alcune, sono parti significative della Regione Campania che, tuttavia, non godono delle necessarie attenzioni da parte dei governi e delle amministrazioni sia regionali che nazionali e che, al contrario, consentirebbero alla Regione stessa d’invertire l’attuale tendenza ad agire solo nella direzione di contenere le diverse emergenze che, di volta in volta, si generano per la concentrazione e il sottosviluppo della città metropolitana napoletana. Per la prossima programmazione POR_FESR 2014/2020 l’Europa indica la città media come fattore di promozione sociale, culturale ed economico e come il luogo di moltiplicazione dei benefici delle risorse investite per il miglioramento della qualità della vita dei cittadini. Essere in una condizione molto distante dall’organizzazione territoriale con città medie ed avere una regione divisa tra una conurbazione ad alta densità edilizia e abitativa da un lato e una polverizzazione in numerosi paesi di poche migliaia di abitanti dall’altro rende senz’altro improbabile l’efficacia di qualunque strategia di programmazione economica che ci avvicini agli standard di vita di tipo europeo.
2015
9788889972571
La città di Parmenide: ritorno ad Ascea città media / Buondonno, Emma. - 1:(2015), pp. 1-96.
File in questo prodotto:
Non ci sono file associati a questo prodotto.

I documenti in IRIS sono protetti da copyright e tutti i diritti sono riservati, salvo diversa indicazione.

Utilizza questo identificativo per citare o creare un link a questo documento: https://hdl.handle.net/11588/631906
Citazioni
  • ???jsp.display-item.citation.pmc??? ND
  • Scopus ND
  • ???jsp.display-item.citation.isi??? ND
social impact