La comunicazione ha avuto ad oggetto una prospettiva dell’autonomia dei privati a Roma e - non obliterando i risultati importanti raggiunti dalla riflessione del secolo breve e dell’ultimo decennio, anzi, assumendo a modello l’indagine sul lessico della negozialità romana – individuare, nel rinvenimento della stratigrafia delle parole, una tematica di riflessione che riveste importanza non solo perché riconosce alla parole il ruolo di valori di senso comune, ma anche perché le riveste dell’importanza di componenti della lingua specializzata dei giuristi. In questo senso, nel corso dell’indagine, si recepisce una dialettica forte tra lingua, come tradizione comunitaria, e parole, come narrazione individuale, atteggiamento di cui la linguistica moderna ha ben consapevolezza. La metodologia utilizzata adotta come angoli di visuale a) il settore processuale, in particolare, prendendo in esame il superamento della procedura per legis actiones. In questo contesto ogni fattispecie deve essere considerata sotto il profilo dell’esperibilità di un’azione piuttosto che di un’altra: pertanto le ragionevoli aspettative delle parti vanno valutate in base ai principii desumibili dal tenore delle formule, e non già mediante il confronto con schemi negoziali tipici e astratti desunti come parametri per determinare l’azione intentabile. In altre parole, nel concreto operare dei giudici, le ragionevoli aspettative delle parti dovevano essere commisurate ai principii desumibili dal confronto tra il tenore della formula prescelta e quello delle formule concernenti situazioni affini. b) quello della negozialità, concentrandosi sul riconoscimento o meno, dal punto di vista sostanziale, della efficacia (validità) di contratti non necessariamente tipizzati; ed in ultimo dando testimonianza dell’ c) operatività di pattuizioni aggiunte, pactum displicentiae, lex commissoria, che si è ritenuto provenire dalla prassi del mercato e da una libertà delle parti di determinare i propri interessi

AUTONOMIA, COMMERCIUM E MERCATO. PRINCIPI DI LIBERTÀ NEGOZIALE E VINCOLI DI DIPENDENZA ECONOMICA / Pennacchio, C.. - (2016). (Intervento presentato al convegno “Gli spazi del diritto. Res publica, diritto delle genti, integrazione e circolazione dei modelli nel bacino del Mediterraneo" tenutosi a Scala (Salerno) nel 11-13 marzo 2016).

AUTONOMIA, COMMERCIUM E MERCATO. PRINCIPI DI LIBERTÀ NEGOZIALE E VINCOLI DI DIPENDENZA ECONOMICA

2016

Abstract

La comunicazione ha avuto ad oggetto una prospettiva dell’autonomia dei privati a Roma e - non obliterando i risultati importanti raggiunti dalla riflessione del secolo breve e dell’ultimo decennio, anzi, assumendo a modello l’indagine sul lessico della negozialità romana – individuare, nel rinvenimento della stratigrafia delle parole, una tematica di riflessione che riveste importanza non solo perché riconosce alla parole il ruolo di valori di senso comune, ma anche perché le riveste dell’importanza di componenti della lingua specializzata dei giuristi. In questo senso, nel corso dell’indagine, si recepisce una dialettica forte tra lingua, come tradizione comunitaria, e parole, come narrazione individuale, atteggiamento di cui la linguistica moderna ha ben consapevolezza. La metodologia utilizzata adotta come angoli di visuale a) il settore processuale, in particolare, prendendo in esame il superamento della procedura per legis actiones. In questo contesto ogni fattispecie deve essere considerata sotto il profilo dell’esperibilità di un’azione piuttosto che di un’altra: pertanto le ragionevoli aspettative delle parti vanno valutate in base ai principii desumibili dal tenore delle formule, e non già mediante il confronto con schemi negoziali tipici e astratti desunti come parametri per determinare l’azione intentabile. In altre parole, nel concreto operare dei giudici, le ragionevoli aspettative delle parti dovevano essere commisurate ai principii desumibili dal confronto tra il tenore della formula prescelta e quello delle formule concernenti situazioni affini. b) quello della negozialità, concentrandosi sul riconoscimento o meno, dal punto di vista sostanziale, della efficacia (validità) di contratti non necessariamente tipizzati; ed in ultimo dando testimonianza dell’ c) operatività di pattuizioni aggiunte, pactum displicentiae, lex commissoria, che si è ritenuto provenire dalla prassi del mercato e da una libertà delle parti di determinare i propri interessi
2016
AUTONOMIA, COMMERCIUM E MERCATO. PRINCIPI DI LIBERTÀ NEGOZIALE E VINCOLI DI DIPENDENZA ECONOMICA / Pennacchio, C.. - (2016). (Intervento presentato al convegno “Gli spazi del diritto. Res publica, diritto delle genti, integrazione e circolazione dei modelli nel bacino del Mediterraneo" tenutosi a Scala (Salerno) nel 11-13 marzo 2016).
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Utilizza questo identificativo per citare o creare un link a questo documento: https://hdl.handle.net/11588/630926
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