Il contributo esamina alcune opere di grande successo nel dopoguerra, scritte da emigranti ,interni' quali Kasack, Eich, Goes e Koeppen e si chiede in che misura abbiano spinto a una riflessione sulla Shoah. Il bilancio è piuttosto negativo, perché si può costatare una diffusa tendenza a non contrastare la rimozione in atto fin dall'inizio degli anni '50, ma anzi a formulare quelle 'scusanti', quelle giustificazioni che contribuiscono a diffondere la "vitale smemoratezza" osservata da Dolf Sternberger già nel 1949.
"Man hat Grund, sehr bescheiden zu sein.": Schuldbewusstsein in den Texten der ,inneren' Emigration nach 1945 / Bohmel, Ulrike. - (2016), pp. 307-327.
"Man hat Grund, sehr bescheiden zu sein.": Schuldbewusstsein in den Texten der ,inneren' Emigration nach 1945
BOHMEL, ULRIKE
2016
Abstract
Il contributo esamina alcune opere di grande successo nel dopoguerra, scritte da emigranti ,interni' quali Kasack, Eich, Goes e Koeppen e si chiede in che misura abbiano spinto a una riflessione sulla Shoah. Il bilancio è piuttosto negativo, perché si può costatare una diffusa tendenza a non contrastare la rimozione in atto fin dall'inizio degli anni '50, ma anzi a formulare quelle 'scusanti', quelle giustificazioni che contribuiscono a diffondere la "vitale smemoratezza" osservata da Dolf Sternberger già nel 1949.I documenti in IRIS sono protetti da copyright e tutti i diritti sono riservati, salvo diversa indicazione.