Le azioni progettuali che l’architettura contemporanea mette in campo, superando il semplice dualismo ripristino-conservazione integrale, trasformano con coraggio il rudere in frammento attraverso alcune scelte: 1 | Costruire sopra-Riconfigurare la rovina costruendo in continuità con essa; 2 | Costruire dentro-Realizzare una struttura nuova e indipendente che utilizzi la rovina come basamento; 3 | Costruire intorno-Contenere la rovina inglobandola entro una nuova architettura o suolo; 4| Costruire accanto- Posizionando il nuovo a distanza dal rudere, stabilendo un dialogo tra vecchio e nuovo in grado di ridisegnare l’ambito urbano e di fare ordine tra le parti. Il workshop ha posto dunque come tema principale quello di una riflessione sul nuovo ruolo urbano ed architettonico del campanile sia in relazione al paesaggio che nella riconfigurazione del frammento a scala ravvicinata, proponendo 4 temi progettuali +1. 1. Riproposizione di un elemento puntuale emergente per l’appartenenza della torre ad una “veduta” di paesaggio; 2. Ridefinizione dello spazio urbano di relazione intorno alla rovina della torre, percorsi di accesso al podio del castello e al sagrato della chiesa come ricucitura dei diversi elementi monumentali presenti; 3. Localizzazione e riconfigurazione della torre in relazione ai monumenti contigui chiesa e castello (dove e come ri-costruire); 4. Impiego di materiale e tecniche di costruzione in relazione alle preesistenze, al linguaggio contemporaneo, alla fruibilità e alla visibilità dell’opera nel paesaggio diurno e notturno. Tema +1. Questo tema, da considerare come eventuale estensione dello sguardo alla rovina, interessa la scala del paesaggio e riguarda la riconfigurazione del margine costruito della collina verso la valle ed i percorsi di avvicinamento al castello sul versante nord. Qui la ricaduta dell’intervento interessa l’intero margine verso la valle e la riconnessione del nuovo percorso di crinale che collega la torre con la casa di Francesco De Sanctis, proseguendo a valle come passeggiata attrezzata in continuità di un tracciato esistente. Queste considerazioni preliminari, istruttorie al lavoro progettuale di atelier di seguito presentato pongono una riflessione importante sulle scale del progetto: anche un tema circoscritto e architettonicamente preciso e puntuale come quello della ri-costruzione di un piccolo manufatto interstiziale pone questioni ed interrogativi che portano ad allargare la “dimensione conforme” del progetto a comprendere l’ambito urbano e finanche quello del paesaggio. Il progetto si propone ancora una volta come una azione di modificazione talmente forte da imporre l’adozione di uno sguardo allargato al contesto, alla sua storia ma anche alle sue vocazioni e potenzialità.
La torre campanaria. Questioni compositive e temi di progetto / Bruni, Francesca. - (2015), pp. 63-66.
La torre campanaria. Questioni compositive e temi di progetto
BRUNI, FRANCESCA
2015
Abstract
Le azioni progettuali che l’architettura contemporanea mette in campo, superando il semplice dualismo ripristino-conservazione integrale, trasformano con coraggio il rudere in frammento attraverso alcune scelte: 1 | Costruire sopra-Riconfigurare la rovina costruendo in continuità con essa; 2 | Costruire dentro-Realizzare una struttura nuova e indipendente che utilizzi la rovina come basamento; 3 | Costruire intorno-Contenere la rovina inglobandola entro una nuova architettura o suolo; 4| Costruire accanto- Posizionando il nuovo a distanza dal rudere, stabilendo un dialogo tra vecchio e nuovo in grado di ridisegnare l’ambito urbano e di fare ordine tra le parti. Il workshop ha posto dunque come tema principale quello di una riflessione sul nuovo ruolo urbano ed architettonico del campanile sia in relazione al paesaggio che nella riconfigurazione del frammento a scala ravvicinata, proponendo 4 temi progettuali +1. 1. Riproposizione di un elemento puntuale emergente per l’appartenenza della torre ad una “veduta” di paesaggio; 2. Ridefinizione dello spazio urbano di relazione intorno alla rovina della torre, percorsi di accesso al podio del castello e al sagrato della chiesa come ricucitura dei diversi elementi monumentali presenti; 3. Localizzazione e riconfigurazione della torre in relazione ai monumenti contigui chiesa e castello (dove e come ri-costruire); 4. Impiego di materiale e tecniche di costruzione in relazione alle preesistenze, al linguaggio contemporaneo, alla fruibilità e alla visibilità dell’opera nel paesaggio diurno e notturno. Tema +1. Questo tema, da considerare come eventuale estensione dello sguardo alla rovina, interessa la scala del paesaggio e riguarda la riconfigurazione del margine costruito della collina verso la valle ed i percorsi di avvicinamento al castello sul versante nord. Qui la ricaduta dell’intervento interessa l’intero margine verso la valle e la riconnessione del nuovo percorso di crinale che collega la torre con la casa di Francesco De Sanctis, proseguendo a valle come passeggiata attrezzata in continuità di un tracciato esistente. Queste considerazioni preliminari, istruttorie al lavoro progettuale di atelier di seguito presentato pongono una riflessione importante sulle scale del progetto: anche un tema circoscritto e architettonicamente preciso e puntuale come quello della ri-costruzione di un piccolo manufatto interstiziale pone questioni ed interrogativi che portano ad allargare la “dimensione conforme” del progetto a comprendere l’ambito urbano e finanche quello del paesaggio. Il progetto si propone ancora una volta come una azione di modificazione talmente forte da imporre l’adozione di uno sguardo allargato al contesto, alla sua storia ma anche alle sue vocazioni e potenzialità.File | Dimensione | Formato | |
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