Il contributo si interroga su una significativa assenza all’interno di un volume che Eliade stesso definiva come dedicato ad una considerazione sistematica e complessiva dello sciamanesimo. L’assenza ha radici ideologiche e teoretiche, e si ricollega alla concezione eliadiana della storia delle religioni e del rapporto tra religione e sacro, oltre che al suo “antisemitismo ideologico”. Eliade distingue tra uno sciamanesimo stricto sensu, quello siberiano e centroasiatico, e «fenomeni magico-religiosi» che però sono «realmente sciamanici», che contengono cioè elementi sciamanici: tra gli esempi elenca Odino, Pitagora, Zarathustra, il Libro tibetano dei morti, i Moso della Cina sud occidentale, eppure non il profetismo ebraico antico. I «procedimenti estatico-mistici attestati nel giudaismo» (p. 77), come rileva anche Moshe Idel, sono messi da parte. L'articolo risale dunque alle radici ideologiche di questa scelta, che in definitiva siconnette alla prospettiva «“arcaico-centrica”» (p. 81) dello studioso romeno: per Eliade vi sarebbe una «purezza originaria e primordiale» (p. 82), massimamente emergente nei fenomeni sciamanici (come ierofanie), la quale sarebbe stata “corrotta” dalle «religioni storiche» come cristianesimo ed ebraismo.
'Chamanisme' di Mircea Eliade alla prova della comparazione. L'assenza del profetismo ebraico antico / Arcari, Luca. - 3:(2015), pp. 71-86. [10.4458/5370]
'Chamanisme' di Mircea Eliade alla prova della comparazione. L'assenza del profetismo ebraico antico
ARCARI, LUCA
2015
Abstract
Il contributo si interroga su una significativa assenza all’interno di un volume che Eliade stesso definiva come dedicato ad una considerazione sistematica e complessiva dello sciamanesimo. L’assenza ha radici ideologiche e teoretiche, e si ricollega alla concezione eliadiana della storia delle religioni e del rapporto tra religione e sacro, oltre che al suo “antisemitismo ideologico”. Eliade distingue tra uno sciamanesimo stricto sensu, quello siberiano e centroasiatico, e «fenomeni magico-religiosi» che però sono «realmente sciamanici», che contengono cioè elementi sciamanici: tra gli esempi elenca Odino, Pitagora, Zarathustra, il Libro tibetano dei morti, i Moso della Cina sud occidentale, eppure non il profetismo ebraico antico. I «procedimenti estatico-mistici attestati nel giudaismo» (p. 77), come rileva anche Moshe Idel, sono messi da parte. L'articolo risale dunque alle radici ideologiche di questa scelta, che in definitiva siconnette alla prospettiva «“arcaico-centrica”» (p. 81) dello studioso romeno: per Eliade vi sarebbe una «purezza originaria e primordiale» (p. 82), massimamente emergente nei fenomeni sciamanici (come ierofanie), la quale sarebbe stata “corrotta” dalle «religioni storiche» come cristianesimo ed ebraismo.I documenti in IRIS sono protetti da copyright e tutti i diritti sono riservati, salvo diversa indicazione.