L’edizione dei frammenti storici di Ione di Chio (495 circa-422 a.C.) ha come inevitabile punto di riferimento l’edizione curata nel 1955 da Felix Jacoby (FGrHist 392), che aveva dedicato allo stesso un considerevole contributo nel 1947 (Some Remarks on Ion of Chios, in «CQ» 41, pp. 1-17). Questa nuova edizione, con testo critico curato da Francesco Valerio, riaffronta un aspetto fondamentale e problematico della figura e della fortuna di Ione: noto essenzialmente come poeta, soprattutto tragico, non è mai dagli antichi considerato uno storico, a fronte di opere che rivelano interessi “archaiologici” (Fondazione di Chio) e raccontano esperienze vissute in prima persona al contatto con illustri politici e intellettuali dell’Atene di V secolo a.C. (Temistocle, Cimone, Eschilo, Sofocle, Pericle, Archelao, Socrate) (Epidemie). I frammenti di queste due opere sono raccolti nella presente edizione, che propone rispetto a quella jacobiana nuovi frammenti e ridiscute l’ampiezza e la struttura di altri già editi. Fondata sul quadro delle testimonianze (T1-16), un’ampia introduzione inquadra il contesto politico, sociale e culturale in cui operò Ione, le sue opere, la loro fortuna. I frammenti della Fondazione di Chio (F*1-4), considerata un’elegia recitata negli anni ’60 al cospetto di Cimone, mostrano come Ione costruisce un passato per la sua isola nel segno di un legame stretto con Atene e con una ionicità non coincidente con quella riunita a capo Micale. I frammenti delle Epidemie (F5-*23), interpretate come le memorie, lette al pubblico di Chio negli anni ’20, di un aristocratico poeta cittadino che aveva vissuto lunghi e continui soggiorni ad Atene, offrono uno spaccato interessante e inedito della storia di Atene dall’età di Cimone a quella dei demagoghi.

Ione di Chio. Testimonianze e frammenti / Federico, Eduardo. - 1:(2015).

Ione di Chio. Testimonianze e frammenti

FEDERICO, EDUARDO
2015

Abstract

L’edizione dei frammenti storici di Ione di Chio (495 circa-422 a.C.) ha come inevitabile punto di riferimento l’edizione curata nel 1955 da Felix Jacoby (FGrHist 392), che aveva dedicato allo stesso un considerevole contributo nel 1947 (Some Remarks on Ion of Chios, in «CQ» 41, pp. 1-17). Questa nuova edizione, con testo critico curato da Francesco Valerio, riaffronta un aspetto fondamentale e problematico della figura e della fortuna di Ione: noto essenzialmente come poeta, soprattutto tragico, non è mai dagli antichi considerato uno storico, a fronte di opere che rivelano interessi “archaiologici” (Fondazione di Chio) e raccontano esperienze vissute in prima persona al contatto con illustri politici e intellettuali dell’Atene di V secolo a.C. (Temistocle, Cimone, Eschilo, Sofocle, Pericle, Archelao, Socrate) (Epidemie). I frammenti di queste due opere sono raccolti nella presente edizione, che propone rispetto a quella jacobiana nuovi frammenti e ridiscute l’ampiezza e la struttura di altri già editi. Fondata sul quadro delle testimonianze (T1-16), un’ampia introduzione inquadra il contesto politico, sociale e culturale in cui operò Ione, le sue opere, la loro fortuna. I frammenti della Fondazione di Chio (F*1-4), considerata un’elegia recitata negli anni ’60 al cospetto di Cimone, mostrano come Ione costruisce un passato per la sua isola nel segno di un legame stretto con Atene e con una ionicità non coincidente con quella riunita a capo Micale. I frammenti delle Epidemie (F5-*23), interpretate come le memorie, lette al pubblico di Chio negli anni ’20, di un aristocratico poeta cittadino che aveva vissuto lunghi e continui soggiorni ad Atene, offrono uno spaccato interessante e inedito della storia di Atene dall’età di Cimone a quella dei demagoghi.
2015
978-88-88617-86-2
Ione di Chio. Testimonianze e frammenti / Federico, Eduardo. - 1:(2015).
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