Il lavoro di tesi svolto dalla dott. Cannone assume come principale banco di prova per la teoria dei beni comuni la discussione del fondamento politico-giuridico moderno della dicotomia pubblico/privato. Ciò consente, in effetti, di considerare opportunamente, nell’articolazione del lavoro di tesi, il principale nucleo implicato nel dibattito giuridico sul tema, che vuole, sulla scorta dei lavori di Elinor Ostrom, aprirsi un varco con la categoria dei beni comuni, oltre il pubblico e il privato. Su questo punto, il dibattito sui beni comuni sconta con tutta probabilità la sua principale difficoltà: sotto il profilo filosofico-giuridico, dacché implica la necessità di mettere in campo un adeguato sforzo ricostruttivo e critico che metta a fuoco la storia parallela, nella modernità giuridico-politica, tra i dispositivi di sovranità politica e i diritti di libertà proprietaria; ma anche, e non da meno, sul versante della teoria del diritto, impegnata a trovare un’adeguata sistemazione dommatica per la categoria dei beni comuni, che non raramente fa leva sul regime di un’appartenenza non proprietaria. Nella condivisibile esigenza di procedere a un’organizzazione analitica dello studio sui beni comuni, non solo a fronte dell’importanza teorica delle questioni appena rappresentate, ma anche dell’accelerazione che il dibattito politico pubblico ha impresso alla questione, il lavoro della dott. Cannone si suddivide allo stato in due sezioni: la prima – intitolata Genealogia del comune – è intesa a ricostruire le origini del discorso politico e giuridico contemporaneo sui beni comuni, non solo vagliando sotto il profilo storico, le eredità e le continuità che la questione intrattiene con la teoria dei commons, ma mostrando di individuare criticamente chances e aporie di una sorta di «mitologia premoderna» della quale il dibattito appare in più occasioni innervato; la seconda – il cui titolo provvisorio è Tra pubblico e privato. Questioni e aporie del discorso giuridico contemporaneo sui beni comuni – si rivolge a considerare più da vicino la questione giuridica dei beni comuni, ponendo in rilievo la necessità di inquadrarne dommaticamente la categoria e di vagliarne, per così dire, la ‘tenuta’ nella prospettiva teoria dei diritti fondamentali.
I beni comuni tra teoria e prassi del diritto / Marzocco, Valeria. - (2014).
I beni comuni tra teoria e prassi del diritto
MARZOCCO, Valeria
2014
Abstract
Il lavoro di tesi svolto dalla dott. Cannone assume come principale banco di prova per la teoria dei beni comuni la discussione del fondamento politico-giuridico moderno della dicotomia pubblico/privato. Ciò consente, in effetti, di considerare opportunamente, nell’articolazione del lavoro di tesi, il principale nucleo implicato nel dibattito giuridico sul tema, che vuole, sulla scorta dei lavori di Elinor Ostrom, aprirsi un varco con la categoria dei beni comuni, oltre il pubblico e il privato. Su questo punto, il dibattito sui beni comuni sconta con tutta probabilità la sua principale difficoltà: sotto il profilo filosofico-giuridico, dacché implica la necessità di mettere in campo un adeguato sforzo ricostruttivo e critico che metta a fuoco la storia parallela, nella modernità giuridico-politica, tra i dispositivi di sovranità politica e i diritti di libertà proprietaria; ma anche, e non da meno, sul versante della teoria del diritto, impegnata a trovare un’adeguata sistemazione dommatica per la categoria dei beni comuni, che non raramente fa leva sul regime di un’appartenenza non proprietaria. Nella condivisibile esigenza di procedere a un’organizzazione analitica dello studio sui beni comuni, non solo a fronte dell’importanza teorica delle questioni appena rappresentate, ma anche dell’accelerazione che il dibattito politico pubblico ha impresso alla questione, il lavoro della dott. Cannone si suddivide allo stato in due sezioni: la prima – intitolata Genealogia del comune – è intesa a ricostruire le origini del discorso politico e giuridico contemporaneo sui beni comuni, non solo vagliando sotto il profilo storico, le eredità e le continuità che la questione intrattiene con la teoria dei commons, ma mostrando di individuare criticamente chances e aporie di una sorta di «mitologia premoderna» della quale il dibattito appare in più occasioni innervato; la seconda – il cui titolo provvisorio è Tra pubblico e privato. Questioni e aporie del discorso giuridico contemporaneo sui beni comuni – si rivolge a considerare più da vicino la questione giuridica dei beni comuni, ponendo in rilievo la necessità di inquadrarne dommaticamente la categoria e di vagliarne, per così dire, la ‘tenuta’ nella prospettiva teoria dei diritti fondamentali.I documenti in IRIS sono protetti da copyright e tutti i diritti sono riservati, salvo diversa indicazione.