La produzione letteraria relativa a Nola è profondamente influenzata dalla pubblicazione a Venezia, nel 1514, del De Nola del medico e filosofo nolano Ambrogio Leone. Si tratta di una descriptiourbis di stampo umanista che, lasciando i toni encomiastici in sottofondo, si sofferma a lungo sulla ricostruzione antiquaria della Nola romana, per poi dedicarsi alla Nola moderna, descrivendone la monumentalità e la vita sociale, politica e religiosa. La fortuna di questo libro avanguardistico per metodi d’indagine e per il corredo di quattro illustrazioni descrittive della città, opera del pittore veneziano Girolamo Mocetto, fu ampia per tutto il XVI secolo, come testimoniano Erasmo da Rotterdam, Pietro Summonte, Leandro Alberti, Marino Freccia e, nel Seicento, il filologo olandese GerritVos. L’eccellenza dell’opera di Leone fece sì che per circa due secoli nessuno ambisse a sostituirla, pur in un contesto culturalmente vivace e ricco di interessi classicisti quale fu la Nola del Cinque- e Seicento. Solo con l’affermarsi dell’antiquaria religiosa, con le opere di Carlo Guadagni prima (Nola sagra, 1688), e poi di GianstefanoRemondini (Della nolana ecclesiastica storia, 1747-57) si provò un nuovo e diverso approccio alla storia nolana, entrando spesso in polemica con l’afflato laico e umanistico del De Nola.
Nola dopo il De Nola: l’eredità di Leone e la letteratura locale / Miletti, Lorenzo. - (2012). (Intervento presentato al convegno Nola, Capua, Fondi, Sessa Aurunca tenutosi a Napoli, Università Federico II, Biblioteca BRAU nel 20 settembre 2012).
Nola dopo il De Nola: l’eredità di Leone e la letteratura locale
MILETTI, LORENZO
2012
Abstract
La produzione letteraria relativa a Nola è profondamente influenzata dalla pubblicazione a Venezia, nel 1514, del De Nola del medico e filosofo nolano Ambrogio Leone. Si tratta di una descriptiourbis di stampo umanista che, lasciando i toni encomiastici in sottofondo, si sofferma a lungo sulla ricostruzione antiquaria della Nola romana, per poi dedicarsi alla Nola moderna, descrivendone la monumentalità e la vita sociale, politica e religiosa. La fortuna di questo libro avanguardistico per metodi d’indagine e per il corredo di quattro illustrazioni descrittive della città, opera del pittore veneziano Girolamo Mocetto, fu ampia per tutto il XVI secolo, come testimoniano Erasmo da Rotterdam, Pietro Summonte, Leandro Alberti, Marino Freccia e, nel Seicento, il filologo olandese GerritVos. L’eccellenza dell’opera di Leone fece sì che per circa due secoli nessuno ambisse a sostituirla, pur in un contesto culturalmente vivace e ricco di interessi classicisti quale fu la Nola del Cinque- e Seicento. Solo con l’affermarsi dell’antiquaria religiosa, con le opere di Carlo Guadagni prima (Nola sagra, 1688), e poi di GianstefanoRemondini (Della nolana ecclesiastica storia, 1747-57) si provò un nuovo e diverso approccio alla storia nolana, entrando spesso in polemica con l’afflato laico e umanistico del De Nola.I documenti in IRIS sono protetti da copyright e tutti i diritti sono riservati, salvo diversa indicazione.