I contenuti di ‘violenza’ del processo e il parossismo della funzione giurisdizionale sono determinati dalla decretazione d’urgenza, che non’è all’altezza della delicata operazione di contemperamento tra tutela della collettività e diritti inviolabili della persona . Il processo è violenza quando l’incertezza della pena affida il controllo sociale alla custodia cautelare, che finisce con l’assumere finalità di tipo repressivo-deterrente. Se la custodia in carcere è un ‘male necessario’, essa deve essere confinata rigorosamente nell’ambito della necessità, altrimenti resta soltanto il male. Su questo versante si intravede la commistione tra efficienza del sistema e organizzazione delle forme di controllo, commistione che riversa il bisogno di ‘sicurezza’ all’interno della giustizia penale, comprimendo la sfera delle situazioni soggettive protette. Si perviene così allo stravolgimento dello scopo di accertamento del processo, che in un sistema governato da pacchetti sicurezza perde la connotazione di luogo di composizione di ‘conflitti’ . Sicché le norme di procedura mutano da regole di comportamento in strumenti repressivi endofasici. Da qui la non rinviabilità di una riforma organica della giustizia penale

La riforma della giustizia penale / Iasevoli, C.. - (2013). (Intervento presentato al convegno Gli interventi della politica sulla giustizia tenutosi a sala Aldo Moro, Camera dei Deputati nel 15 luglio 2013).

La riforma della giustizia penale

2013

Abstract

I contenuti di ‘violenza’ del processo e il parossismo della funzione giurisdizionale sono determinati dalla decretazione d’urgenza, che non’è all’altezza della delicata operazione di contemperamento tra tutela della collettività e diritti inviolabili della persona . Il processo è violenza quando l’incertezza della pena affida il controllo sociale alla custodia cautelare, che finisce con l’assumere finalità di tipo repressivo-deterrente. Se la custodia in carcere è un ‘male necessario’, essa deve essere confinata rigorosamente nell’ambito della necessità, altrimenti resta soltanto il male. Su questo versante si intravede la commistione tra efficienza del sistema e organizzazione delle forme di controllo, commistione che riversa il bisogno di ‘sicurezza’ all’interno della giustizia penale, comprimendo la sfera delle situazioni soggettive protette. Si perviene così allo stravolgimento dello scopo di accertamento del processo, che in un sistema governato da pacchetti sicurezza perde la connotazione di luogo di composizione di ‘conflitti’ . Sicché le norme di procedura mutano da regole di comportamento in strumenti repressivi endofasici. Da qui la non rinviabilità di una riforma organica della giustizia penale
2013
La riforma della giustizia penale / Iasevoli, C.. - (2013). (Intervento presentato al convegno Gli interventi della politica sulla giustizia tenutosi a sala Aldo Moro, Camera dei Deputati nel 15 luglio 2013).
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Utilizza questo identificativo per citare o creare un link a questo documento: https://hdl.handle.net/11588/593197
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