L'unità di ricerca muove dalla disamina del fondamento della funzione di sorveglianza sul sistema dei pagamenti, nella sua dimensione comunitaria e domestica, ai sensi degli articoli l'art. 105 del Trattato e 3.1 del Protocollo sullo Statuto del SEBC, così come dall'art. 146 del Testo Unico delle leggi in materia bancaria e creditizia (Tub) che conferisce alla Banca d'Italia la funzione di " promuovere il regolare funzionamento dei sistemi di pagamento. A tal fine essa può emanare disposizioni volte a assicurare i sistemi di compensazione e di pagamento efficienti ed affidabili". In questa fase assume peculiare rilievo il profilo di novità che il processo c.d. di «elettronificazione» di pagamenti pone. Se l'Unione europea, come emerso al Consiglio europeo di Lisbona, ha inteso trasporre sul piano digitale i servizi di pagamento transfrontalieri entro il 2010, al fine di portare a compimento la Single European Payment Area, non possono essere sottovalutate le diverse configurazioni che categorie di rischio già note, come il rischio operativo, legale e reputazionale, possono attualmente assumere. L'indagine poi volgerà alla valutazione comparativa dei soggetti del sistema in termini di condizioni di autorizzazione e requisiti prudenziali: sarà opportuno assumere come punto di partenza il progetto di direttiva 2005/245 relativo ai servizi di pagamento nel mercato interno, che introduce all'art. 5 e ss. la figura degli Istituti di pagamento delineando, però, un quadro globale che consti, tra l'altro, delle banche, degli intermediari finanziari dell'art. 106 Tub ss., degli Istituti di moneta elettronica di cui agli artt. 114 bis e ss. A questo riguardo una particolare attenzione sarà rivolta anche alla questione del contemperamento tra le esigenze di stabilità del sistema e quelle di competitività del mercato. La stessa proposta di direttiva 2005/245 risponde alla necessità, emersa in un lungo dibattito comunitario, di rimuovere gli ostacoli giuridici all'accesso al mercato dei pagamenti: la direttiva percorre la strada dell'armonizzazione dei requisiti di accesso e di vigilanza prudenziale dei prestatori di servizi di pagamento non connessi né alla raccolta di depositi né all'emissione di moneta elettronica (considerando 8), sebbene l'apertura del quadro normativo verso questo tipo di figure può alimentare nuove possibilità all'attività di riciclaggio, soprattutto in ragione del maggior ricorso all'anominato nelle transazioni on line ovvero per il mero ricorso ad una rete aperta, Internet appunto. La mancanza di un quadro giuridico unitario e lineare, come denunciato più volte dalla Commissione UE, rende complessa l'indagine e impone di ripercorrere gli interventi normativi di maggiore rilievo, svolgendo una valutazione comparativa delle disposizioni comunitarie e dei provvedimenti di attuazione. Sin intende far riferimento - l'elencazione, però, ha solo valore esemplificativo- alla disciplina sui bonifici transfrontalieri, sulla definitività degli ordini immessi nel sistema dei pagamenti, alla recente direttiva 2005/60/CE relativa alla prevenzione dell'uso del sistema finanziario a scopo di riciclaggio dei proventi delle attività criminose e di finanziamento del terrorismo, come al recente provvedimento della Banca d'Italia dell'11 Novembre 2005 in materia di vigilanza sui sistemi di pagamento di importo non rilevante che, all'art. 2, ammette all'attività di organizzazione, gestione ed esecuzione dello scambio di informazioni di pagamento da immettere nel sistema Dettaglio qualsiasi soggetto in regime di libera concorrenza, così come le attività propedeutiche alla determinazione dei saldi multilaterali, la cui determinazione è riservata alla gestione esclusiva della Banca d'Italia.

I SISTEMI DI PAGAMENTO: AUTORIZZAZIONI E VIGILANZA / Rispoli, Marilena. - (2006). (Intervento presentato al convegno I sistemi di pagamento nel 2 febbraio 2007).

I SISTEMI DI PAGAMENTO: AUTORIZZAZIONI E VIGILANZA

RISPOLI, MARILENA
2006

Abstract

L'unità di ricerca muove dalla disamina del fondamento della funzione di sorveglianza sul sistema dei pagamenti, nella sua dimensione comunitaria e domestica, ai sensi degli articoli l'art. 105 del Trattato e 3.1 del Protocollo sullo Statuto del SEBC, così come dall'art. 146 del Testo Unico delle leggi in materia bancaria e creditizia (Tub) che conferisce alla Banca d'Italia la funzione di " promuovere il regolare funzionamento dei sistemi di pagamento. A tal fine essa può emanare disposizioni volte a assicurare i sistemi di compensazione e di pagamento efficienti ed affidabili". In questa fase assume peculiare rilievo il profilo di novità che il processo c.d. di «elettronificazione» di pagamenti pone. Se l'Unione europea, come emerso al Consiglio europeo di Lisbona, ha inteso trasporre sul piano digitale i servizi di pagamento transfrontalieri entro il 2010, al fine di portare a compimento la Single European Payment Area, non possono essere sottovalutate le diverse configurazioni che categorie di rischio già note, come il rischio operativo, legale e reputazionale, possono attualmente assumere. L'indagine poi volgerà alla valutazione comparativa dei soggetti del sistema in termini di condizioni di autorizzazione e requisiti prudenziali: sarà opportuno assumere come punto di partenza il progetto di direttiva 2005/245 relativo ai servizi di pagamento nel mercato interno, che introduce all'art. 5 e ss. la figura degli Istituti di pagamento delineando, però, un quadro globale che consti, tra l'altro, delle banche, degli intermediari finanziari dell'art. 106 Tub ss., degli Istituti di moneta elettronica di cui agli artt. 114 bis e ss. A questo riguardo una particolare attenzione sarà rivolta anche alla questione del contemperamento tra le esigenze di stabilità del sistema e quelle di competitività del mercato. La stessa proposta di direttiva 2005/245 risponde alla necessità, emersa in un lungo dibattito comunitario, di rimuovere gli ostacoli giuridici all'accesso al mercato dei pagamenti: la direttiva percorre la strada dell'armonizzazione dei requisiti di accesso e di vigilanza prudenziale dei prestatori di servizi di pagamento non connessi né alla raccolta di depositi né all'emissione di moneta elettronica (considerando 8), sebbene l'apertura del quadro normativo verso questo tipo di figure può alimentare nuove possibilità all'attività di riciclaggio, soprattutto in ragione del maggior ricorso all'anominato nelle transazioni on line ovvero per il mero ricorso ad una rete aperta, Internet appunto. La mancanza di un quadro giuridico unitario e lineare, come denunciato più volte dalla Commissione UE, rende complessa l'indagine e impone di ripercorrere gli interventi normativi di maggiore rilievo, svolgendo una valutazione comparativa delle disposizioni comunitarie e dei provvedimenti di attuazione. Sin intende far riferimento - l'elencazione, però, ha solo valore esemplificativo- alla disciplina sui bonifici transfrontalieri, sulla definitività degli ordini immessi nel sistema dei pagamenti, alla recente direttiva 2005/60/CE relativa alla prevenzione dell'uso del sistema finanziario a scopo di riciclaggio dei proventi delle attività criminose e di finanziamento del terrorismo, come al recente provvedimento della Banca d'Italia dell'11 Novembre 2005 in materia di vigilanza sui sistemi di pagamento di importo non rilevante che, all'art. 2, ammette all'attività di organizzazione, gestione ed esecuzione dello scambio di informazioni di pagamento da immettere nel sistema Dettaglio qualsiasi soggetto in regime di libera concorrenza, così come le attività propedeutiche alla determinazione dei saldi multilaterali, la cui determinazione è riservata alla gestione esclusiva della Banca d'Italia.
2006
I SISTEMI DI PAGAMENTO: AUTORIZZAZIONI E VIGILANZA / Rispoli, Marilena. - (2006). (Intervento presentato al convegno I sistemi di pagamento nel 2 febbraio 2007).
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Utilizza questo identificativo per citare o creare un link a questo documento: https://hdl.handle.net/11588/592422
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