Le principali indagini internazionali e nazionali sugli apprendimenti degli studenti nei paesi dell’area OCSE ci restituiscono l’immagine di sistemi educativi che, al di là delle retoriche ufficiali che sposano la logica dell’equità e dell’inclusione, svolgono un’azione prevalentemente riproduttiva e selettiva, mantenendo o spesso contribuendo ad acuire le disuguaglianze sociali su base etnica attraverso processi di incanalamento, segregazione ed esclusione. L’Italia non rappresenta in tal senso un’eccezione. A partire dalla convinzione che l’inefficacia delle politiche e delle pratiche educative sia in parte ascrivibile ad un deficit di comprensione dei processi di costruzione sociale delle diseguaglianze educative su base etnica, si intende proporre un’ipotesi di lettura dei processi di riproduzione di tali diseguaglianze ispirata dal concetto di razzismo istituzionale (Gillborn, 2006; Taylor et al., 2009), inteso come insieme delle forme discriminatorie e dei meccanismi escludenti non voluti e/o nascosti che caratterizzano le pratiche educative istituzionalizzate. La relazione presenta innanzitutto alcune evidenze empiriche emerse nel corso di un’analisi decostruttiva (Derrida, 1978) delle pratiche educative osservate in tre scuole con platee multiculturali situate nel territorio della città di Napoli nel corso di una ricerca biennale condotta con l’utilizzo di tecniche etnografiche quali l’osservazione partecipante, la videoregistrazione e l’intervista discorsiva (Cardano, 2011; Gobo, 2009). L’analisi si concentra in particolare sui tre sistemi-messaggio della scuola individuati da Bernstein (1975): il curriculum, la pedagogia e la valutazione. L’obiettivo è quello di evidenziare come i contenuti curriculari, le scelte pedagogiche ed i dispositivi valutativi istituzionalizzati nel sistema educativo italiano contribuiscono alla riproduzione delle diseguaglianze educative su base etnica mettendo in atto forme di violenza simbolica (Bourdieu e Passeron, 1972). Si proverà ad evidenziare come le contraddizioni esistenti tra le retoriche inclusive a cui scuole ed insegnanti sono spinti ad aderire ed i tratti istituzionalmente discriminatori dei sistemi messaggio della scuola producano sul piano della pratica educativa una serie di dilemmi apparentemente irrisolvibili. Detto in altri termini, lo scopo del contributo è quello di mostrare come ed in che misura, a prescindere dall’intenzionalità dei professionisti che le mettono in atto, alcune tensioni e paradossi inscritti nelle pratiche di insegnamento-apprendimento istituzionalizzate nel nostro sistema scolastico possono dare origine a processi di discriminazione e di esclusione inattesi e/o non voluti. La relazione si conclude con un tentativo di proporre alcuni strumenti analitici che problematizzino (Foucault, 1977) le scelte curriculari, pedagogiche e valutative in quanto parti costitutive della pratica educativa e consentano di leggere in chiave critica la relazione tra tali scelte e i processi di fabbricazione delle disuguaglianze educative su base etnica.
Scuola, diseguaglianze e razzismo istituzionale. Dilemmi e prospettive per la pratica educativa in contesti multiculturali / Grimaldi, Emiliano; Serpieri, Roberto; Vatrella, S.. - (2014). (Intervento presentato al convegno Andare a scuola oggi: scelta e orientamento tra famiglia, scuola e politiche pubbliche tenutosi a Università di Cagliari nel 19 Settembre 2014).
Scuola, diseguaglianze e razzismo istituzionale. Dilemmi e prospettive per la pratica educativa in contesti multiculturali
GRIMALDI, EMILIANO;SERPIERI, ROBERTO;S. VATRELLA
2014
Abstract
Le principali indagini internazionali e nazionali sugli apprendimenti degli studenti nei paesi dell’area OCSE ci restituiscono l’immagine di sistemi educativi che, al di là delle retoriche ufficiali che sposano la logica dell’equità e dell’inclusione, svolgono un’azione prevalentemente riproduttiva e selettiva, mantenendo o spesso contribuendo ad acuire le disuguaglianze sociali su base etnica attraverso processi di incanalamento, segregazione ed esclusione. L’Italia non rappresenta in tal senso un’eccezione. A partire dalla convinzione che l’inefficacia delle politiche e delle pratiche educative sia in parte ascrivibile ad un deficit di comprensione dei processi di costruzione sociale delle diseguaglianze educative su base etnica, si intende proporre un’ipotesi di lettura dei processi di riproduzione di tali diseguaglianze ispirata dal concetto di razzismo istituzionale (Gillborn, 2006; Taylor et al., 2009), inteso come insieme delle forme discriminatorie e dei meccanismi escludenti non voluti e/o nascosti che caratterizzano le pratiche educative istituzionalizzate. La relazione presenta innanzitutto alcune evidenze empiriche emerse nel corso di un’analisi decostruttiva (Derrida, 1978) delle pratiche educative osservate in tre scuole con platee multiculturali situate nel territorio della città di Napoli nel corso di una ricerca biennale condotta con l’utilizzo di tecniche etnografiche quali l’osservazione partecipante, la videoregistrazione e l’intervista discorsiva (Cardano, 2011; Gobo, 2009). L’analisi si concentra in particolare sui tre sistemi-messaggio della scuola individuati da Bernstein (1975): il curriculum, la pedagogia e la valutazione. L’obiettivo è quello di evidenziare come i contenuti curriculari, le scelte pedagogiche ed i dispositivi valutativi istituzionalizzati nel sistema educativo italiano contribuiscono alla riproduzione delle diseguaglianze educative su base etnica mettendo in atto forme di violenza simbolica (Bourdieu e Passeron, 1972). Si proverà ad evidenziare come le contraddizioni esistenti tra le retoriche inclusive a cui scuole ed insegnanti sono spinti ad aderire ed i tratti istituzionalmente discriminatori dei sistemi messaggio della scuola producano sul piano della pratica educativa una serie di dilemmi apparentemente irrisolvibili. Detto in altri termini, lo scopo del contributo è quello di mostrare come ed in che misura, a prescindere dall’intenzionalità dei professionisti che le mettono in atto, alcune tensioni e paradossi inscritti nelle pratiche di insegnamento-apprendimento istituzionalizzate nel nostro sistema scolastico possono dare origine a processi di discriminazione e di esclusione inattesi e/o non voluti. La relazione si conclude con un tentativo di proporre alcuni strumenti analitici che problematizzino (Foucault, 1977) le scelte curriculari, pedagogiche e valutative in quanto parti costitutive della pratica educativa e consentano di leggere in chiave critica la relazione tra tali scelte e i processi di fabbricazione delle disuguaglianze educative su base etnica.I documenti in IRIS sono protetti da copyright e tutti i diritti sono riservati, salvo diversa indicazione.