Politica e governo del territorio in Italia e in Campania arretrano rispetto ai principi democratici di solidarietà umana, pari opportunità e conciliazione. L’attuale organizzazione economica, fondata esclusivamente su sovrapproduzione di merci e globalizzazione del loro trasporto e commercializzazione, condiziona la trasformazione dei territori e la qualità della vita delle comunità locali a maggior ragione nei momenti di crisi come quelli in atto. La crisi finanziaria ed economica mondiale accentua il disagio nella conciliazione perché la già ridotta presenza di servizi alla persona, alla famiglia e per il territorio ha progressivamente disgregato la qualità della vita di ogni essere umano ed in particolare dei soggetti più deboli. Il circolo vizioso che si viene a determinare dall’assenza dei servizi, in quanto meno ce ne sono e meno se ne richiedono, a discapito di tutte le conquiste raggiunte nei paesi europei nella seconda metà del ‘900, peggiora la qualità della vita. Progettare una città al femminile significa avere cura dei luoghi e rispettare le esigenze e i fabbisogni di bambini, anziani, famiglie e delle donne stesse che costituiscono il corpo della società e non una minoranza, significa realizzare e garantire i luoghi per la conciliazione. Il recupero prudente delle preesistenze per non sprecare risorse naturali ed economiche è alla base dell’approccio di genere per la conservazione di città e paesaggi contro scenari di metropoli capitaliste in concorrenza a megalopoli schiaviste della Cindia e dei paesi dell’America Latina e dell’Africa. Il Coordinamento Napoletano “Donne nella Scienza” si è occupato del tema della sostenibilità ambientale all’impatto antropico nella progettazione della città e del territorio con il Convegno del marzo 2009, dal titolo Natura, Storia e Città: interazioni ed evoluzione. Le promotrici e le studiose hanno fatto emergere il pensiero della differenza nella costruzione di una società più democratica, attenta alle istanze dell’integrazione, tutela sociale, conservazione della biodiversità ed equa distribuzione di risorse naturali ed energetiche nel progetto di città per la conciliazione. In particolare, per far fronte alla crescita incontrollata della conurbazione che ha interessato i suoli più fertili della Campania, è stato proposto il riequilibrio dell’armatura urbana con l’accorpamento degli attuali 551 Comuni della Regione in 100 Città Medie, oltre Napoli, anticipando uno dei punti più dibattuti della finanziaria dell’agosto 2011, proposta dal Ministro Tremonti, con la previsione dell’accorpamento dei piccoli Comuni al di sotto dei mille abitanti. L’idea alternativa della composizione delle Città Medie e di una costellazione policentrica diviene il presupposto del pensiero politico e di governo del territorio fondato sulla redistribuzione di beni e servizi per favorire le politiche della conciliazione per le famiglie ed il lavoro. Progettare una città per la pacificazione dei tempi tra la famiglia ed il lavoro significa alternare il costruito a parchi e giardini, dotare i luoghi urbani di spazi per offrire i servizi alla persona, alla famiglia, alla comunità e al territorio per la sosta e il tempo libero, rendere accessibili gli spazi dedicati al lavoro come all’abitare e controllare la salubrità delle residenze e la sicurezza.

Le Azioni del Coordinamento Napoletano “Donne nella Scienza” per la Conciliazione Famiglia e Lavoro / Buondonno, Emma; C., Puglise. - (2014). (Intervento presentato al convegno La Scienza è Donna. Women's Party. tenutosi a Città della Scienza, Napoli. nel 8 marzo 2014).

Le Azioni del Coordinamento Napoletano “Donne nella Scienza” per la Conciliazione Famiglia e Lavoro.

BUONDONNO, EMMA;
2014

Abstract

Politica e governo del territorio in Italia e in Campania arretrano rispetto ai principi democratici di solidarietà umana, pari opportunità e conciliazione. L’attuale organizzazione economica, fondata esclusivamente su sovrapproduzione di merci e globalizzazione del loro trasporto e commercializzazione, condiziona la trasformazione dei territori e la qualità della vita delle comunità locali a maggior ragione nei momenti di crisi come quelli in atto. La crisi finanziaria ed economica mondiale accentua il disagio nella conciliazione perché la già ridotta presenza di servizi alla persona, alla famiglia e per il territorio ha progressivamente disgregato la qualità della vita di ogni essere umano ed in particolare dei soggetti più deboli. Il circolo vizioso che si viene a determinare dall’assenza dei servizi, in quanto meno ce ne sono e meno se ne richiedono, a discapito di tutte le conquiste raggiunte nei paesi europei nella seconda metà del ‘900, peggiora la qualità della vita. Progettare una città al femminile significa avere cura dei luoghi e rispettare le esigenze e i fabbisogni di bambini, anziani, famiglie e delle donne stesse che costituiscono il corpo della società e non una minoranza, significa realizzare e garantire i luoghi per la conciliazione. Il recupero prudente delle preesistenze per non sprecare risorse naturali ed economiche è alla base dell’approccio di genere per la conservazione di città e paesaggi contro scenari di metropoli capitaliste in concorrenza a megalopoli schiaviste della Cindia e dei paesi dell’America Latina e dell’Africa. Il Coordinamento Napoletano “Donne nella Scienza” si è occupato del tema della sostenibilità ambientale all’impatto antropico nella progettazione della città e del territorio con il Convegno del marzo 2009, dal titolo Natura, Storia e Città: interazioni ed evoluzione. Le promotrici e le studiose hanno fatto emergere il pensiero della differenza nella costruzione di una società più democratica, attenta alle istanze dell’integrazione, tutela sociale, conservazione della biodiversità ed equa distribuzione di risorse naturali ed energetiche nel progetto di città per la conciliazione. In particolare, per far fronte alla crescita incontrollata della conurbazione che ha interessato i suoli più fertili della Campania, è stato proposto il riequilibrio dell’armatura urbana con l’accorpamento degli attuali 551 Comuni della Regione in 100 Città Medie, oltre Napoli, anticipando uno dei punti più dibattuti della finanziaria dell’agosto 2011, proposta dal Ministro Tremonti, con la previsione dell’accorpamento dei piccoli Comuni al di sotto dei mille abitanti. L’idea alternativa della composizione delle Città Medie e di una costellazione policentrica diviene il presupposto del pensiero politico e di governo del territorio fondato sulla redistribuzione di beni e servizi per favorire le politiche della conciliazione per le famiglie ed il lavoro. Progettare una città per la pacificazione dei tempi tra la famiglia ed il lavoro significa alternare il costruito a parchi e giardini, dotare i luoghi urbani di spazi per offrire i servizi alla persona, alla famiglia, alla comunità e al territorio per la sosta e il tempo libero, rendere accessibili gli spazi dedicati al lavoro come all’abitare e controllare la salubrità delle residenze e la sicurezza.
2014
Le Azioni del Coordinamento Napoletano “Donne nella Scienza” per la Conciliazione Famiglia e Lavoro / Buondonno, Emma; C., Puglise. - (2014). (Intervento presentato al convegno La Scienza è Donna. Women's Party. tenutosi a Città della Scienza, Napoli. nel 8 marzo 2014).
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