La lezione di Emilio Sereni per il governo del territorio tra emergenza ambientale e sottosviluppo in Campania Le riflessioni e gli scritti di Emilio Sereni sul paesaggio agrario e sull’unità del processo storico costituiscono ancora oggi una feconda fonte d’ispirazione per la soluzione dei gravi problemi legati alle ricorrenti emergenze ambientali e al sottosviluppo della Campania e dell’area metropolitana di Napoli. Il disastro ambientale ed economico della regione italiana dai territori più fertili e produttivi del Pianeta si è andato configurando come un vero e proprio crimine, di cui non poche sono le responsabilità sul piano locale, imputabili a scelte e ad un esercizio del potere lontano e poco attento agli interessi dei cittadini e delle fasce socialmente deboli. Pertanto lo scenario dal dopoguerra ad oggi è mutato radicalmente, con il territorio e la sua trasformazione ormai funzionali esclusivamente alla movimentazione e al consumo delle merci prodotte altrove, con i suoli agricoli e i loro paesaggi che scompaiono ad un ritmo impressionante. Da allora in poi la crescita economica in Campania è andata di pari passo al consumo del suolo. Si tratta di aspetti complementari che rinviano alla questione cruciale delle dinamiche innescate dal ruolo assunto dall’industria delle costruzioni nella regione. L’inestricabile intreccio fra crescita economica e consumo del suolo è stato fatto proprio da qualunque coalizione politica abbia governato l’ente Regione, cosicché ondate di urbanizzazione sempre più ampie e diffuse si sono abbattute periodicamente come colate magmatiche, che dagli apparati vulcanici costieri, vesuviano e flegreo, hanno ricoperto le pianure fertili comprese tra l’asse di riequilibrio nazionale da Roma a Salerno e la linea di costa. Nell’ultimo ventennio, inoltre, all’incidenza del settore edile si è aggiunta la distruzione sistematica del territorio attraverso l’attività criminale dello smaltimento illegale dei rifiuti tossici con il conseguente inquinamento dei suoli e delle falde acquifere. Da un lato, quindi, un processo economico basato sulla cementificazione selvaggia, sia abusiva che legalizzata, dell’intera provincia della terza città d’Italia e dei comprensori delle altre quattro province, come il casertano, l’aversano, l’agro nocerino-sarnese, l’avellinese e lo stesso beneventano, ormai saldati alla metropoli napoletana, e dall’altro la penetrazione dell’economia criminale della “dittatura armata della camorra per il controllo del territorio” grazie allo smaltimento dei rifiuti tossici ed urbani. Nell’ambito regionale è storicamente consolidata - com’è noto ed evidente - la centralità della crescita urbana della metropoli napoletana, le cui fasi storiche possono essere così individuate: - La ricostruzione dopo la seconda guerra mondiale tra il 1950 e il 1970 e l’esperienza del primo Piano Regolatore Generale. - Il bradisisma del 1970 a Pozzuoli, la prima evacuazione del Rione Terra e la costruzione del Rione Traiano con 15 mila vani. - Il terremoto del 1980 in Irpinia e i 100 mila vani a Napoli per le periferie del Programma Straordinario di Edilizia Residenziale (PSER). - Il bradisisma del 1983 a Pozzuoli, l’evacuazione del centro storico e la costruzione del Rione di Monteruscello con 20 mila vani. - I mondiali a Napoli del 1990 e lo smantellamento degli apparati industriali ad est e ovest della città storica. - La legge 142 del 1990 per l’istituzione della città metropolitana e il Piano di riequilibrio Neonapoli del 1991. - La variante al PRG del 1994 e l’attesa della nuova legge urbanistica. - La legge urbanistica regionale n. 16 del 2004, il Piano Territoriale Regionale, i Piani Territoriali di Coordinamento Provinciale e i Piani Urbanistici Comunali. - Il Piano Casa, la legge regionale 2009 e il regolamento n. 5 del 2011 per la semplificazione delle procedure di approvazione delle valutazioni ambientali strategiche. - La densificazione urbana ultimo atto, a suggello di 60 anni di saldatura tra affari edilizi e politiche territoriali per la “calcuttizzazione” del Sud.

La lezione di Emilio Sereni per il governo del territorio tra emergenza ambientale e sottosviluppo in Campania / Buondonno, Emma. - 1:(2014), pp. 273-279.

La lezione di Emilio Sereni per il governo del territorio tra emergenza ambientale e sottosviluppo in Campania

BUONDONNO, EMMA
2014

Abstract

La lezione di Emilio Sereni per il governo del territorio tra emergenza ambientale e sottosviluppo in Campania Le riflessioni e gli scritti di Emilio Sereni sul paesaggio agrario e sull’unità del processo storico costituiscono ancora oggi una feconda fonte d’ispirazione per la soluzione dei gravi problemi legati alle ricorrenti emergenze ambientali e al sottosviluppo della Campania e dell’area metropolitana di Napoli. Il disastro ambientale ed economico della regione italiana dai territori più fertili e produttivi del Pianeta si è andato configurando come un vero e proprio crimine, di cui non poche sono le responsabilità sul piano locale, imputabili a scelte e ad un esercizio del potere lontano e poco attento agli interessi dei cittadini e delle fasce socialmente deboli. Pertanto lo scenario dal dopoguerra ad oggi è mutato radicalmente, con il territorio e la sua trasformazione ormai funzionali esclusivamente alla movimentazione e al consumo delle merci prodotte altrove, con i suoli agricoli e i loro paesaggi che scompaiono ad un ritmo impressionante. Da allora in poi la crescita economica in Campania è andata di pari passo al consumo del suolo. Si tratta di aspetti complementari che rinviano alla questione cruciale delle dinamiche innescate dal ruolo assunto dall’industria delle costruzioni nella regione. L’inestricabile intreccio fra crescita economica e consumo del suolo è stato fatto proprio da qualunque coalizione politica abbia governato l’ente Regione, cosicché ondate di urbanizzazione sempre più ampie e diffuse si sono abbattute periodicamente come colate magmatiche, che dagli apparati vulcanici costieri, vesuviano e flegreo, hanno ricoperto le pianure fertili comprese tra l’asse di riequilibrio nazionale da Roma a Salerno e la linea di costa. Nell’ultimo ventennio, inoltre, all’incidenza del settore edile si è aggiunta la distruzione sistematica del territorio attraverso l’attività criminale dello smaltimento illegale dei rifiuti tossici con il conseguente inquinamento dei suoli e delle falde acquifere. Da un lato, quindi, un processo economico basato sulla cementificazione selvaggia, sia abusiva che legalizzata, dell’intera provincia della terza città d’Italia e dei comprensori delle altre quattro province, come il casertano, l’aversano, l’agro nocerino-sarnese, l’avellinese e lo stesso beneventano, ormai saldati alla metropoli napoletana, e dall’altro la penetrazione dell’economia criminale della “dittatura armata della camorra per il controllo del territorio” grazie allo smaltimento dei rifiuti tossici ed urbani. Nell’ambito regionale è storicamente consolidata - com’è noto ed evidente - la centralità della crescita urbana della metropoli napoletana, le cui fasi storiche possono essere così individuate: - La ricostruzione dopo la seconda guerra mondiale tra il 1950 e il 1970 e l’esperienza del primo Piano Regolatore Generale. - Il bradisisma del 1970 a Pozzuoli, la prima evacuazione del Rione Terra e la costruzione del Rione Traiano con 15 mila vani. - Il terremoto del 1980 in Irpinia e i 100 mila vani a Napoli per le periferie del Programma Straordinario di Edilizia Residenziale (PSER). - Il bradisisma del 1983 a Pozzuoli, l’evacuazione del centro storico e la costruzione del Rione di Monteruscello con 20 mila vani. - I mondiali a Napoli del 1990 e lo smantellamento degli apparati industriali ad est e ovest della città storica. - La legge 142 del 1990 per l’istituzione della città metropolitana e il Piano di riequilibrio Neonapoli del 1991. - La variante al PRG del 1994 e l’attesa della nuova legge urbanistica. - La legge urbanistica regionale n. 16 del 2004, il Piano Territoriale Regionale, i Piani Territoriali di Coordinamento Provinciale e i Piani Urbanistici Comunali. - Il Piano Casa, la legge regionale 2009 e il regolamento n. 5 del 2011 per la semplificazione delle procedure di approvazione delle valutazioni ambientali strategiche. - La densificazione urbana ultimo atto, a suggello di 60 anni di saldatura tra affari edilizi e politiche territoriali per la “calcuttizzazione” del Sud.
2014
9788877948304
La lezione di Emilio Sereni per il governo del territorio tra emergenza ambientale e sottosviluppo in Campania / Buondonno, Emma. - 1:(2014), pp. 273-279.
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