I territori e i materiali archeologici si configurano come potenziali luoghi delle relazioni tra livelli fisici ed interpretativi del paesaggio contemporaneo stratificato. La necessità per la disciplina dell’archeologia di aprirsi al contributo dell’architettura, in relazione al ruolo del nuovo nella conservazione e nella risignificazione del passato, pone l’attenzione su due aspetti che caratterizzano frequentemente la condizione dei ruderi all’interno dello spazio urbano. Da un lato, la sovrapposizione di insediamenti successivi, di varie epoche, alle archeologie, ha determinato situazioni urbane molto articolate, frutto di una compresenza di materiali, usi e memorie, estremamente interessante per il progetto. Dall’altro, la questione dell’isolamento dello spazio archeologico rispetto allo spazio pubblico della città, diviene occasione per lavorare al superamento del recinto archeologico tradizionalmente inteso. Il progetto urbano e architettonico per i contesti archeologici, lavorando all’intreccio tra questi temi ricorrenti e le condizioni specifiche dei luoghi, tende alla ricostruzione di una trama di connessioni spaziali, contaminazione di tempi e riscrittura di sensi. La ricerca sviluppata nell’ambito del finanziamento ministeriale per il Progetto di Ricerca Nazionale (PRIN 2009), sul tema dell’architettura per i paesaggi archeologici, ha consentito di affrontare questi aspetti in relazione al contesto specifico dei Campi Flegrei, vasta area di natura vulcanica nel territorio nord-occidentale della città di Napoli. La lettura delle aree archeologiche flegree e del loro ruolo urbano e territoriale ha messo in evidenza le potenzialità della trama archeologica, in termini di connessioni, non esclusivamente intese come collegamenti fisici. Le preesistenze archeologiche, inserite in un nuovo sistema di relazioni urbane, possono costituire un luogo di transizione in grado di mediare nella delicata relazione tra artificio urbano e paesaggio. Riscoprendo nuovi rapporti tra quote e livelli sotto-imposti o sovrapposti al piano di campagna, si determina lungo l’asse verticale degli strati un nuovo sistema di relazioni che regola il rapporto alto-basso e tende ad allargarsi in orizzontale, coinvolgendo significativi brani urbani e concentrandosi sui caratteri architettonici dello spazio pubblico nelle molteplici variazioni e configurazioni possibili.

Strata and Topographies: the Arduous Interweaving of Archaeology, Architecture and the City / Miano, Pasquale; Aquilar, Giorgia; DI PALMA, Bruna. - (2014).

Strata and Topographies: the Arduous Interweaving of Archaeology, Architecture and the City

MIANO, PASQUALE;AQUILAR, GIORGIA;DI PALMA, BRUNA
2014

Abstract

I territori e i materiali archeologici si configurano come potenziali luoghi delle relazioni tra livelli fisici ed interpretativi del paesaggio contemporaneo stratificato. La necessità per la disciplina dell’archeologia di aprirsi al contributo dell’architettura, in relazione al ruolo del nuovo nella conservazione e nella risignificazione del passato, pone l’attenzione su due aspetti che caratterizzano frequentemente la condizione dei ruderi all’interno dello spazio urbano. Da un lato, la sovrapposizione di insediamenti successivi, di varie epoche, alle archeologie, ha determinato situazioni urbane molto articolate, frutto di una compresenza di materiali, usi e memorie, estremamente interessante per il progetto. Dall’altro, la questione dell’isolamento dello spazio archeologico rispetto allo spazio pubblico della città, diviene occasione per lavorare al superamento del recinto archeologico tradizionalmente inteso. Il progetto urbano e architettonico per i contesti archeologici, lavorando all’intreccio tra questi temi ricorrenti e le condizioni specifiche dei luoghi, tende alla ricostruzione di una trama di connessioni spaziali, contaminazione di tempi e riscrittura di sensi. La ricerca sviluppata nell’ambito del finanziamento ministeriale per il Progetto di Ricerca Nazionale (PRIN 2009), sul tema dell’architettura per i paesaggi archeologici, ha consentito di affrontare questi aspetti in relazione al contesto specifico dei Campi Flegrei, vasta area di natura vulcanica nel territorio nord-occidentale della città di Napoli. La lettura delle aree archeologiche flegree e del loro ruolo urbano e territoriale ha messo in evidenza le potenzialità della trama archeologica, in termini di connessioni, non esclusivamente intese come collegamenti fisici. Le preesistenze archeologiche, inserite in un nuovo sistema di relazioni urbane, possono costituire un luogo di transizione in grado di mediare nella delicata relazione tra artificio urbano e paesaggio. Riscoprendo nuovi rapporti tra quote e livelli sotto-imposti o sovrapposti al piano di campagna, si determina lungo l’asse verticale degli strati un nuovo sistema di relazioni che regola il rapporto alto-basso e tende ad allargarsi in orizzontale, coinvolgendo significativi brani urbani e concentrandosi sui caratteri architettonici dello spazio pubblico nelle molteplici variazioni e configurazioni possibili.
2014
Strata and Topographies: the Arduous Interweaving of Archaeology, Architecture and the City / Miano, Pasquale; Aquilar, Giorgia; DI PALMA, Bruna. - (2014).
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