La riflessione sulla crisi finanziaria del 2008 ha condotto ad evidenziare l'inadeguatezza dei regolatori e delle autorità di vigilanza nel governare e gestire i rischi dei mercati in un contesto caratterizzato da significative innovazioni rispetto al passato: si pensi all???affermarsi di nuovi intermediari non soggetti ad una vigilanza prudenziale (hedge funds), al proliferare di titoli strutturati complessi ed opachi da risultare comprensibili soltanto agli autori delle cartolarizzazioni ed alle agenzie di rating (CRAs) chiamate, con le loro valutazioni, a decidere le sorti di un emittente o di un'emissione di titoli di debito ed affette da un istituzionale conflitto di interessi essendo designate e remunerate dallo stesso emittente. D'altro canto, fra le cause più rilevanti del fallimento dei mercati e dei regolatori possono essere menzionate ??? accanto alla cattura di questi ultimi da parte dell'industria finanziaria ed all'uso sproporzionato della leva del debito ad ogni livello proprio le difficoltà di intervento delle autorità di vigilanza nei confronti delle agenzie di rating, per la mancanza, sino a tempi recenti, di strumenti di controllo di tipo pubblicistico analoghi a quelli tradizionalmente esistenti per gli intermediari, in linea con la convinzione che il buon funzionamento dell???attività di attribuzione dei rating potesse essere affidato ad iniziative - più o meno qualificate (IOSCO) - di autodisciplina. Tuttavia, le scarse performances delle principali CRAs a partire dai casi Enron e WorldCom hanno innescato un???inversione di tendenza, occorsa dapprima negli Stati Uniti con il Credit Rating Agency Reform Act del 2006 ed il Dodd-Frank Act del 2010, poi in Europa con il Regolamento Comunitario n. 1060/2009, successivamente modificato dai Reg. n. 1095/2010 e n. 513/2011 ed in corso di ulteriori, prossime modifiche (cfr. la proposta di regolamento elaborata dalla Commissione Europea il 15 novembre 2011). L'impostazione seguita dal legislatore statunitense ha mirato, dapprima, ad incoraggiare la concorrenza nel mercato del rating, storicamente ed attualmente dominato in maniera oligopolistica dalle c.d. big three (Moody,s, Standard & Poor???s, Fitch), poi ad imporre stringenti norme organizzative ed, infine, introducendo apposite regole di responsabilità civile (modellate su quelle già da tempo previste per i revisori contabili) ed eliminando numerosi policy transfers accumulatis nell'ordinamento; il legislatore europeo, invece, con un ritardo di circa tre anni, ha subito concentrato la propria attenzione sulla necessità di riservare l???emissione di rating a fini regolamentari a CRA ???registrate??? presso una determinata autorità (dapprima il CESR e poi, a far data dal 1° gennaio 2011, l'ESMA) e sulla fissazione, a carico di esse, di numerose e specifiche regole di comportamento. La disciplina della responsabilità civile delle società di rating operanti in ambito comunitario è, invece, ancora affidata agli ordinamenti dei singoli Stati membri. Gli effetti sulla sicurezza dei mercati che può sortire la vigente regolazione non sono ancora stati approfonditamente studiati. Obiettivo dell???Unità di ricerca di Napoli è analizzare la regolazione delle agenzie di rating vigente in ambito comunitario (seguendone la costante evoluzione) e, ponendola a paragone con quella statunitense, delinearne capacità e difficoltà ad operare efficacemente, proponendo eventuali integrazioni e/o modifiche, contribuendo ??? fra l'altro ad agevolare (e non a ridurre) le potenzialità di accesso al finanziamento da parte delle piccole e medie imprese. Occorre, infatti, tenere in particolare considerazione il fatto che queste ultime destinatarie di iniziative rivolte a favorirne la partecipazione ad Horizon 2020 ??? hanno risentito profondamente del credit crunch susseguente alla crisi finanziaria del 2008 e guardano con preoccupazione ai nuovi criteri concernenti l'adeguatezza patrimoniale delle banche introdotti da Basilea II e III.

La governance dei mercati nell'unione Europea / Rispoli, Marilena. - (2010).

La governance dei mercati nell'unione Europea

RISPOLI, MARILENA
2010

Abstract

La riflessione sulla crisi finanziaria del 2008 ha condotto ad evidenziare l'inadeguatezza dei regolatori e delle autorità di vigilanza nel governare e gestire i rischi dei mercati in un contesto caratterizzato da significative innovazioni rispetto al passato: si pensi all???affermarsi di nuovi intermediari non soggetti ad una vigilanza prudenziale (hedge funds), al proliferare di titoli strutturati complessi ed opachi da risultare comprensibili soltanto agli autori delle cartolarizzazioni ed alle agenzie di rating (CRAs) chiamate, con le loro valutazioni, a decidere le sorti di un emittente o di un'emissione di titoli di debito ed affette da un istituzionale conflitto di interessi essendo designate e remunerate dallo stesso emittente. D'altro canto, fra le cause più rilevanti del fallimento dei mercati e dei regolatori possono essere menzionate ??? accanto alla cattura di questi ultimi da parte dell'industria finanziaria ed all'uso sproporzionato della leva del debito ad ogni livello proprio le difficoltà di intervento delle autorità di vigilanza nei confronti delle agenzie di rating, per la mancanza, sino a tempi recenti, di strumenti di controllo di tipo pubblicistico analoghi a quelli tradizionalmente esistenti per gli intermediari, in linea con la convinzione che il buon funzionamento dell???attività di attribuzione dei rating potesse essere affidato ad iniziative - più o meno qualificate (IOSCO) - di autodisciplina. Tuttavia, le scarse performances delle principali CRAs a partire dai casi Enron e WorldCom hanno innescato un???inversione di tendenza, occorsa dapprima negli Stati Uniti con il Credit Rating Agency Reform Act del 2006 ed il Dodd-Frank Act del 2010, poi in Europa con il Regolamento Comunitario n. 1060/2009, successivamente modificato dai Reg. n. 1095/2010 e n. 513/2011 ed in corso di ulteriori, prossime modifiche (cfr. la proposta di regolamento elaborata dalla Commissione Europea il 15 novembre 2011). L'impostazione seguita dal legislatore statunitense ha mirato, dapprima, ad incoraggiare la concorrenza nel mercato del rating, storicamente ed attualmente dominato in maniera oligopolistica dalle c.d. big three (Moody,s, Standard & Poor???s, Fitch), poi ad imporre stringenti norme organizzative ed, infine, introducendo apposite regole di responsabilità civile (modellate su quelle già da tempo previste per i revisori contabili) ed eliminando numerosi policy transfers accumulatis nell'ordinamento; il legislatore europeo, invece, con un ritardo di circa tre anni, ha subito concentrato la propria attenzione sulla necessità di riservare l???emissione di rating a fini regolamentari a CRA ???registrate??? presso una determinata autorità (dapprima il CESR e poi, a far data dal 1° gennaio 2011, l'ESMA) e sulla fissazione, a carico di esse, di numerose e specifiche regole di comportamento. La disciplina della responsabilità civile delle società di rating operanti in ambito comunitario è, invece, ancora affidata agli ordinamenti dei singoli Stati membri. Gli effetti sulla sicurezza dei mercati che può sortire la vigente regolazione non sono ancora stati approfonditamente studiati. Obiettivo dell???Unità di ricerca di Napoli è analizzare la regolazione delle agenzie di rating vigente in ambito comunitario (seguendone la costante evoluzione) e, ponendola a paragone con quella statunitense, delinearne capacità e difficoltà ad operare efficacemente, proponendo eventuali integrazioni e/o modifiche, contribuendo ??? fra l'altro ad agevolare (e non a ridurre) le potenzialità di accesso al finanziamento da parte delle piccole e medie imprese. Occorre, infatti, tenere in particolare considerazione il fatto che queste ultime destinatarie di iniziative rivolte a favorirne la partecipazione ad Horizon 2020 ??? hanno risentito profondamente del credit crunch susseguente alla crisi finanziaria del 2008 e guardano con preoccupazione ai nuovi criteri concernenti l'adeguatezza patrimoniale delle banche introdotti da Basilea II e III.
2010
La governance dei mercati nell'unione Europea / Rispoli, Marilena. - (2010).
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Utilizza questo identificativo per citare o creare un link a questo documento: https://hdl.handle.net/11588/582371
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